Pubblicato in: Ven, Mag 8th, 2015

1978-2015/La morte di Aldo Moro… Martirio per la Democrazia

Maria Maglio, autorevole esponente del Movimento Giovanile della DC per la componente “morotea” racconta il “suo” Presidente.

Nuova

Campagna Elettorale – Giugno 1976. Firenze – Piazza della Signoria. Maria Maglio, Responsabile Nazionale dei Giovani “morotei” legge il messaggio del Segretario Zaccagnini ancora in convalescenza 

Sono passati 37 anni da quel terribile 9 maggio. Quel giorno il corpo di Aldo Moro fu ritrova­to esanime in una R4 rossa, abbandonata dai terroristi delle Br in Via Caetani a Roma dopo 55 giorni di pri­gionia. Sullo statista cattolico trucida­to dai brigatisti sono stati scritti fiumi d’inchiostro: studi, ricerche, testimo­nianze hanno raccontato la vicenda politica di un uomo che è diventato “martire” per le sue idee e della sua coerenza. “Il grande paradosso – spie­ga Maria Maglio, una vita nel ‘dietro le quinte’ della Democrazia cristiana a Piazza del Gesù, dopo una lunga espe­rienza nel Movimento giovanile, uno dei sette commissari in rappresentan­za della componente “morotea” – con­siste nel fatto che il rapimento e il suo assassinio siano stati la vera vittoria di Moro.

moro

“Roma – ricorda ancora – fu invasa dai cortei di migliaia e migliaia di cittadini che affluivano a Piazza del Gesù per dimostrare solidarietà e gri­dando che Moro era lì. Al di là di ciò che scrivevano i giornalisti, la gente aveva compreso a fondo l’autenticità di quell’uomo. Non è scontato che con altri leader Dc si sarebbe verifi­cata una reazione come quella. Tutta l’Italia si scosse, si oppose democra­ticamente. Fu una reazione del tutto spontanea non stimolata dal partito in alcun modo, persone che fecero sen­tire la propria voce e che unite fece­ro cessare il terrorismo prima ancora delle forze dell’ordine. E questo dato forte della democrazia non potrà mai andare disperso ma entra a pieno tito­lo nella storia di ognuno di noi. Per­sonalmente ho vissuto tutto questo in modo molto più drammatico di quan­to non appaia”.

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