Pubblicato in: Sab, Mag 2nd, 2015

Altari Barocchi/Duecento testimoni dell’arte e della storia

Viaggio tra i ‘ricami’ delle Chiese Leccesi… 

Gli altari barocchi delle Chie­se di Lecce è il titolo che ho voluto dare alla mia tesi a com­pletamento dei miei studi del corso di laurea specialistica in Scienze Religiose. Il 5 marzo nella seduta di laurea ho presentato questa mia indagine sugli altari delle chiese barocche leccesi, che mi ha portata a ricercare, fotografare ed a raccogliere quante più notizie possibili su questi altari. Un viaggio nella memoria della mia vita che, seppur giovane, mi lega a questa città e alle sue chiese che rivivono nei ricordi e racconti dei miei genitori, dei miei nonni. Queste chiese nascondono i loro altari che nel buio rimangono come nascosti immobili testimoni di un tempo. Due secoli che han­no visto cambiare profondamente il volto della città, elaborando un gusto nell’ar­chitettura in maniera così particolare, da meritare l’appellativo di Barocco Leccese. Più mi addentravo nello studio di queste chiese e nella volontà di voler fotografare tutti gli altari che potevo, più mi rendevo conto che è come una realtà che ti scivola via dalle mani, perché tanto è andato perso, derubato, defraudato e modificato, per sva­riate ragioni. E mentre scrivo già mi giunge notizia di facciate danneggiate, di solai da risanare, di calcinacci che cadono giù ester­namente ed internamente. Una chiesa è innanzitutto un luogo di culto, ma il rispetto cultuale si doveva ad ogni dipinto, ogni statua, ogni balaustra perché questi, superata dal tempo ogni velleità ef­fimera di essere status per le varie famiglie nobiliari, sono storia di fede innanzitutto. Fede di una città che ha conosciuto un periodo di strabiliante fervore di ordini religiosi, monastici o regolari.

Altare

Altare Santa Irene – 1179 –Lecce

Questi hanno aggregato attorno a loro piccole comunità di fedeli, perpetrato feste e tradizioni e vissuto luoghi che ci appartengono, hanno portato questa città a diventare una delle più impor­tanti di tutto il sud Italia. Tanta spiritualità è passata da qui e per alcuni santi straordinari Lecce è stato il centro della loro vita, due su tutti Bernardino Realino e Filippo Smaldo­ne. Esso è un vero e proprio inventario con scheda introduttiva di ogni chiesa, e specifi­ca per ogni altare con le notizie rinvenute e la corrispettiva documentazione fotografica. Ne ho esaminate 25, ho censito più di 200 altari. Fonti insostituibili, in questo mio studio, sia i testi di Michele Paone che il te­sto della professoressa Domenica Pasculli Ferrara Arte napoletana in Puglia dal XVI al XVIII secolo in cui ho rintracciato le ori­gini di molti marmorari, scultori, indoratori, pittori che hanno contribuito a creare queste opere di straordinaria bellezza. Queste chiese sono sconosciute al vasto pubblico. È un peccato che esse non riescano ad essere aperte e valorizzate se non da sparuti gruppi di turisti o scolaresche, perché gestite da diverse realtà, non rientrano in un progetto e percorso comune che ne condivida quanto meno orari di apertura e possibilità di pre­sentazione e valorizzazione.

Elisabetta Epicoco

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