Altari Barocchi/Duecento testimoni dell’arte e della storia
Viaggio tra i ‘ricami’ delle Chiese Leccesi…
Gli altari barocchi delle Chiese di Lecce è il titolo che ho voluto dare alla mia tesi a completamento dei miei studi del corso di laurea specialistica in Scienze Religiose. Il 5 marzo nella seduta di laurea ho presentato questa mia indagine sugli altari delle chiese barocche leccesi, che mi ha portata a ricercare, fotografare ed a raccogliere quante più notizie possibili su questi altari. Un viaggio nella memoria della mia vita che, seppur giovane, mi lega a questa città e alle sue chiese che rivivono nei ricordi e racconti dei miei genitori, dei miei nonni. Queste chiese nascondono i loro altari che nel buio rimangono come nascosti immobili testimoni di un tempo. Due secoli che hanno visto cambiare profondamente il volto della città, elaborando un gusto nell’architettura in maniera così particolare, da meritare l’appellativo di Barocco Leccese. Più mi addentravo nello studio di queste chiese e nella volontà di voler fotografare tutti gli altari che potevo, più mi rendevo conto che è come una realtà che ti scivola via dalle mani, perché tanto è andato perso, derubato, defraudato e modificato, per svariate ragioni. E mentre scrivo già mi giunge notizia di facciate danneggiate, di solai da risanare, di calcinacci che cadono giù esternamente ed internamente. Una chiesa è innanzitutto un luogo di culto, ma il rispetto cultuale si doveva ad ogni dipinto, ogni statua, ogni balaustra perché questi, superata dal tempo ogni velleità effimera di essere status per le varie famiglie nobiliari, sono storia di fede innanzitutto. Fede di una città che ha conosciuto un periodo di strabiliante fervore di ordini religiosi, monastici o regolari.
Altare Santa Irene – 1179 –Lecce
Questi hanno aggregato attorno a loro piccole comunità di fedeli, perpetrato feste e tradizioni e vissuto luoghi che ci appartengono, hanno portato questa città a diventare una delle più importanti di tutto il sud Italia. Tanta spiritualità è passata da qui e per alcuni santi straordinari Lecce è stato il centro della loro vita, due su tutti Bernardino Realino e Filippo Smaldone. Esso è un vero e proprio inventario con scheda introduttiva di ogni chiesa, e specifica per ogni altare con le notizie rinvenute e la corrispettiva documentazione fotografica. Ne ho esaminate 25, ho censito più di 200 altari. Fonti insostituibili, in questo mio studio, sia i testi di Michele Paone che il testo della professoressa Domenica Pasculli Ferrara Arte napoletana in Puglia dal XVI al XVIII secolo in cui ho rintracciato le origini di molti marmorari, scultori, indoratori, pittori che hanno contribuito a creare queste opere di straordinaria bellezza. Queste chiese sono sconosciute al vasto pubblico. È un peccato che esse non riescano ad essere aperte e valorizzate se non da sparuti gruppi di turisti o scolaresche, perché gestite da diverse realtà, non rientrano in un progetto e percorso comune che ne condivida quanto meno orari di apertura e possibilità di presentazione e valorizzazione.
Elisabetta Epicoco
















