Artisti di Terra d’Otranto/Antonio Mazzotta, materiali pregiati e preziosi di valore
L’attività artistica di scultore e di fine gioielliere del secolo scorso.
Mazzotta A., Ofelia, 1952, gesso, Collezione privata
Antonio Mazzotta, figlio dall’argentiere Giovanni Battista, nacque a Lecce nel 1900. Fin da piccolo apprese i primi rudimenti dell’arte di disegnare, modellare e fondere i metalli nel laboratorio paterno e, al contempo, frequentò la Règia Scuola Artistica Industriale di Lecce. Durante la sua giovinezza approfondì le esperienze presso lo studio dello scultore Antonio Bortone e vinse in una borsa di studio offertagli dalla Provincia di Lecce che gli consentì di perfezionarsi a Roma. Nella città capitolina frequentò l’Istituto Superiore di Belle Arti, dove si Diplomò cum laude, assicurandosi anche un viaggio premio a Parigi. La presenza a Roma di Mazzotta, tuttavia, non impedì al salentino di restare in contatto con l’ambiente culturale pugliese, egli, infatti, partecipò ad alcuni momenti espositivi che si tennero in Puglia tra il 1921 e il 1924. Nel 1921 le sue opere raffiguranti una Testina di donna (gesso), una Malata (carboncino) e una Bambina (disegno a sanguigna), furono esposte insieme a quelle di Cesare Augusto Lucrezio, di Agesilao Flora, di Pietro Baffa e di altri esponenti della scena artistica regionale, presso la Mostra di Artisti Pugliesi (Biennale) allestita nel Regio Museo Nazionale di Taranto. Antonio nel 1923 prese parte alla Biennale di Gallipoli dove presentò due opere: Testa Giovanile (carboncino) ed Autoritratto (sanguigna).
Mazzotta A., Crocifisso, 1952, bronzo, Lecce-Museo Pellegrino
L’artista salentino partecipò anche alla I Mostra di Artisti Pugliesi, tenutasi a Roma nel 1924. La Mostra fu inaugurata dal principe ereditario, nelle magnifiche sale di Palazzo Salviati, promossa dall’ente “Apulia” a beneficio degli orfani di guerra pugliesi. Nel 1924 Ellenio, pseudonimo di Pietro Marti, così si espresse nei confronti del Mazzotta dalle pagine della rivista “Fede”, in occasione della Prima Mostra Salentina d’arte pura e d’arte applicata che si tenne in Lecce nel 1924: “è ancora studente in Roma, ma le porte delle esposizioni sono e saranno sempre aperte all’ingresso della sua arte scultoria, fatta di profonda e sicura penetrazione spirituale. Pochi giovani hanno, come lui, la virtù di leggere e fissare i mori interiori nei segni della modellatura, e non per semplice curiosità estetica i visitatori della Mostra restano assorti nella considerazione dei suoi lavori […]” (P. Marti, 1924). In questa circostanza Antonio Mazzotta inviò a Lecce le seguenti sculture: Sorriso, Ritratto di Pietro Marti, Oltre la vita e Maschera di Temistocle De Vitis. Il suo talento gli assicurò un viaggio premio a Parigi, compiuto nel 1925 insieme al giovane scultore Raffaele Giurgola. Antonio Mazzotta prese parte a numerose esposizioni di carattere regionale e provinciale, tra le quali citiamo la II Biennale di Lecce del 1926, la Mostra Regionale di Pittura e Scultura del Sindacato Pugliese di Belle Arti di Bari del 1930.
Mazzotta A., Ritratto della nuora, bronzo, cm. 40x18x43, Collezione privata
Nello stesso anno il Mazzotta fu nominato insegnante di Disegno e professò nella Scuola “IV Novembre” di Roma. Superando una fase giovanile di ligio accademismo, che seguiva il gusto del Regime, approdò ad un linguaggio più sintetico ed espressivo. Nel 1931 Antonio fece parte del Direttivo Provinciale di Belle Arti che aveva competenza sulle tre Province Salentine, insieme ad Agesilao Flora, Almo Mercanti, Geremia Re e Raffaele Giurgola. L’anno successivo lo scultore salentino partecipò alla Prima Mostra Internazionale d’Arte Sacra a Roma. Tra il 1933 e il 1946 espose alla Mostra d’Arte Figurativa del Lazio a Roma, alla Prima Mostra Sindacale d’Arte di Terra d’Otranto che si tenne a Lecce nel 1936 e ad alcune collettive a Milano, Torino, Bari e Taranto.
Mazzotta A., Fontana dell-Armonia, 1927, bronzo, Lecce-Via Marconi
Al 1947 risale la prima mostra Personale antologica che Antonio Mazzotta tenne al “Sedile” di Lecce, alla quale fece seguito la partecipazione nel 1948 all’importante Rassegna Nazionale di Arti figurative [V Quadriennale] di Roma. Accanto alla produzione scultorea del Mazzotta si deve registrare la realizzazione di manufatti in oro realizzati con motivi fitomorfi, zoomorfi e antropomorfi. Mazzotta ebbe col D’Andrea un rapporto di collaborazione molto intenso, tanto che in seguito alla scomparsa dell’ultimo, avvenuta nel 1955, Antonio continuò a lavorare nell’officina del maestro scultore salentino. Tra le ultime opere realizzate da Antonio Mazzotta si deve annoverare la ricollocazione nel 1990, nell’attuale Piazzale dell’Aeronautica, della Fontana dell’Armonia (1927) rimossa durante il Ventennio Fascista.
Mazzotta A., Ritratto di Clara, 1950 ca., Brindisi-M.A.P.
Antonio Mazzotta si spense a Roma nel 1991. Malgrado la sua attività più conosciuta è stata quella di scultore, al Mazzotta si deve, anche, la realizzazione di gioielli di squisita fattura. Alcune opere di Antonio Mazzotta sono custodite nel Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano”, nel Museo “Pellegrino” di Lecce, nella Collezione della Camera di Commercio di Lecce e al Map-Museo delle Arti Presenti di Brindisi. Alcune opere di Antonio Mazzotta sono state esposte nella Mostra “I Maestri della Règia Scuola Artistica Industriale di Lecce (1916- 1950)” che si tenne nel 2005 nelle sale del Castello Carlo V di Lecce dal 3 al 21 maggio 2005. A corredo della mostra è stato pubblicato un esaustivo catalogo curato da Salvatore Luperto. Anche nel 2007, alcune opere d’arte del maestro hanno fatto la loro comparsa nelle sale del Museo Provinciale di Lecce in occasione della mostra “Artisti in Terra d’Otranto tra Otto e Novecento”. In questa circostanza erano esposte opere di importanti autori quali: Giuseppe Casciaro, Gioacchino Toma, Luigi Scorrano, Vincenzo Ciardo, Temistocle De Vitis, Michele Massari, Stanislao Sidoti, Mario Palumbo, Geremia Re e molti altri.
Giuseppe Mancarella




















