Pubblicato in: Dom, Apr 29th, 2012

Chiamati ad una vita per il Regno…Rispondere all’Amore si può

LA 49a GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI.

Benedetto XVI: “Parola, preghiera ed Eucaristia sono il tesoro più prezioso di ogni scelta”.

È forte l’appello che il Papa rivolge a tutti nel messaggio per la “Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni”. Un’esortazione che non lascia spazi a tentennamenti e a ritardi. Appello che si fonda su una certezza: Dio, ancora oggi, non smette di chiamare tanti. Il compito arduo delle comunità è quello non solo di intercettare i semi sparsi nel cuore e nell’anima di tanti giovani, ma di non impedire che quel seme, che è la chiamata, giunga nei solchi del terreno buono. Dobbiamo avere il coraggio di registrare sul diario di bordo del cammino della Chiesa le tante paure provocate dal nostro tempo; paure che spesso bloccano la capacità di ascolto.

Lo dobbiamo ammettere: abbiamo paura di indicare le mete alte del Vangelo! Forse per non perdere terreno con il fascino del nuovo, abbiamo abbassato il tiro della misura alta dell’amore che Cristo ci ha mostrato. Frastornati dai tanti rumori abbiamo perso l’attenzione all’ascolto dei palpiti del cuore che reclamano le altezze della felicità. Quale la strada per uscire fuori da questo blocco? “Elemento centrale – ci ricorda il Papa – sarà l’amore alla Parola di Dio, coltivando una familiarità crescente con la Sacra Scrittura e una preghiera personale e comunitaria attenta e costante, per essere capaci di sentire la chiamata divina in mezzo a tante voci che riempiono la vita quotidiana”. Lì dove la Parola continua ad essere spezzata non manca di portare i frutti. Tante sono le Comunità che non soltanto nei tempi forti, ma settimanalmente, hanno fatto della “Lectio Divina”, in tutte le sue forme, il perno della vita di fede. E prima o poi quel seme sparso a piene mani incontrerà terreni accoglienti e capaci di portare frutto.

Incalza ancora il Papa: “soprattutto l’Eucaristia sia il “centro vitale” di ogni cammino vocazionale: è qui che l’amore di Dio ci tocca nel sacrificio di Cristo, espressione perfetta di amore, ed è qui che impariamo sempre di nuovo a vivere la “misura alta” dell’amore di Dio”. Sappiamo benissimo, e il magistero della Chiesa ce lo ha ricordato in tanti momenti, che gli effetti della grazia del sacramento dell’Eucaristia prescindono dalla santità o meno della comunità che lo celebra. Tuttavia, non possiamo non domandarci quanto davvero vitale sia per noi oggi la messa.

Quanto sia per davvero il cuore che pulsando fa giungere sangue e vita ad ogni membro del corpo mistico. Se per tanti l’incontro con l’Eucaristia rimane solo un precetto o un modo per quietare la coscienza; se l’Eucaristia si trasforma unicamente nel pulpito dal quale scagliare invettive e rimproveri; se è vissuta in maniera frettolosa e superficiale, allora faremo bene a cogliere l’invito del Papa come un appello alla conversione. In fondo, ciò a cui ci rimanda Benedetto XVI non è altro se non l’essenza del nostro credo. “Parola, preghiera ed Eucaristia sono il tesoro prezioso per comprendere la bellezza di una vita totalmente spesa per il Regno”. L’auspicio del Papa e nostro è che per davvero la nostra Chiesa di Lecce si faccia “luogo” di “attento discernimento e di profonda verifica vocazionale, offrendo ai giovani e alle giovani un saggio e vigoroso accompagnamento spirituale.

Stefano Spedicato

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