Pubblicato in: Gio, Nov 19th, 2015

Come vivere l’Anno Santo nella Chiesa di Lecce

Contemplare il Mistero della Misericordia/La riflessione dell’Arcivescovo sulla straordinaria ricchezza dell’Anno Giubilare.

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Lo scorso 6 novembre, al termine della celebrazione nell’anniversario della dedi­cazione della Chiesa Catte­drale, il nostro Arcivescovo ha consegnato alla comunità dioce­sana la lettera per il Giubileo della Misericordia dal titolo “Contemplare il mistero della misericordia”. La settimana prima, annunciandone la pubblicazione all’assemblea presbi­terale, mons. D’Ambrosio aveva precisato che non si tratta di una vera e propria lettera pastorale, bensì di una riflessione sulla straordinaria ric­chezza dell’anno giubilare e dell’of­ferta di alcune indicazioni pratiche. Lo scritto è costituito da tre brevi capitoli incastonati tra introduzione e conclusione. Nell’introduzione, il nostro Pastore afferma che “l’ultima grande sorpresa che Papa Fran­cesco fa alla Chiesa è il Giubileo straordinario della misericordia” (p. 3) e precisa subito che per la nostra diocesi l’unica chiesa dove si aprirà una Porta della Misericordia sarà la Cattedrale (p. 4). Nel primo capitoletto, intitolato “Misericordiosi come il Padre”, il Presule ci offre alcuni approfondi­menti scaturiti dalla sua riflessione sulla bolla di indizione del Giubileo “Misericordiae vultus” di Papa Fran­cesco. In questo contesto, fa appello ai sacerdoti affinché le porte delle nostre chiese siano spalancate per accogliere chiunque abbia bisogno di misericordia e sostiene che “in ogni parrocchia sarà garantita per alcune ore della giornata la presenza di un sacerdote confessore. Nella Chiesa Cattedrale che sarà la Chiesa della Riconciliazione, nelle ore di apertu­ra, al mattino e al pomeriggio, sarà garantita la presenza di confessori” (p. 15).

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Nel secondo capitoletto, incentrato su “Gesù il volto della misericordia del Padre”, l’Arcivescovo fa un rapido cenno alle radici bibliche della mise­ricordia giungendo all’affermazione che “l’incarnazione del Verbo è la storia della misericordia divina” e che “una Chiesa senza caritas e miseri­cordia, non sarebbe più la Chiesa di Gesù Cristo (card. Kasper)” (p. 21). Non manca una provocazione: “Ma siamo pronti? La misericordia non è una semplice parola consolatoria di fronte a situazioni per le quali non siamo in grado di trovare le rispo­ste attese o dovute. Siamo dunque chiamati, come Chiesa e come singoli, a fare della misericordia, senza riduzioni o interpretazioni al ribasso, senza la preoccupazione o la paura di essere accusati di lassismo, la scelta coraggiosa della Chiesa, ministra della misericordia del Padre” (p. 22). Nel terzo capitoletto, mons. D’Ambrosio propone una bella lettura spirituale della parabola del Buon Samaritano. Nella conclusione, il Presule sottolinea l’importanza delle opere di misericordia corporale che già vedono impegnata la nostra Chiesa, ma anche quelle di misericor­dia spirituale, ricordando ai presbiteri la cura degli infermi, la vicinanza ai confratelli anziani e malati e lo stile di accoglienza nei confronti di tutti. Una piccola appendice espone il calendario delle iniziative e degli appuntamenti diocesani per l’Anno della Misericordia.

Michele Giannone

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