Pubblicato in: Sab, Ago 24th, 2013

“Sarai noi tutti. E noi saremo ancora te”

Il caloroso saluto a Mons. Filograna da parte del Clero Leccese. 

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Lo scorso 8 agosto, all’inizio del Consiglio Presbiterale, convocato presso l’Oasi di Roca dall’Arcivescovo di Lecce, Mons. Liquori, a nome dell’intero Presbiterio, ha rivolto un saluto, un ringra­ziamento e un caloroso augu­rio al Pastore della Diocesi Mons. D’Ambrosio nel giorno della sua festa onomastica e a Mons. Fernando Filograna Vescovo eletto di Nardò- Gallipoli.

Eccellenza, grazie per questa convocazione del Consiglio presbiterale non tanto per­ché convocato in agosto, ma perché, ricorrendo oggi la memoria liturgica di San Do­menico, Suo santo protettore, è occasione per noi presbiteri per esprimerLe di persona i nostri auguri; per condivide­re, ancora una volta, la sua gioia che in questo periodo, dopo l’Eucarestia, è l’elezio­ne del nostro amato don Fer­nando a vescovo di Nardò- Gallipoli. Per condividere, ancora una volta, le sue ansie pastorali, per le quali chiede il nostro conforto e il nostro consiglio, nella responsabilità che il Signore ci ha dato e nella comunione che ci iden­tifica come presbiteri e come presbiterio. Celebrando que­sta mattina la santa Eucarestia abbiamo pregato con le nostre comunità, San Domenico, chiedendo che il suo Santo protettore interceda presso il Signore perché La rafforzi nell’amore alla sua Parola; Le conceda una fede sempre più illuminata e la generosità e l’umiltà del buon Pastore.

Eccellenza, mi conceda ora di rivolgere a nome di tutti i presenti e dell’intero pre­sbiterio, un saluto a don Fer­nando, nostro fratello, che il Signore, attraverso la volontà del Santo Padre Francesco, ha chiamato a servire la Chie­sa non più come primo colla­boratore del suo Vescovo, ma come legittimo successore degli apostoli, nella chiesa di Nardò-Gallipoli e membro del Collegio episcopale.

Caro Fernando, noi per pri­mi, perché presbiteri, siamo gioiosamente grati al Signore perché ancora una volta ha posato il suo sguardo sul no­stro presbiterio chiamando un altro suo membro all’Ordine dell’Episcopato. Il Signore ti ha guardato, ti ha chiamato come membro del presbiterio di Lecce, dove hai ricevuto sempre tanto e in preghiere, e in gioie, e in attestati di stima e di affetto insieme ad ansie e sofferenze, nel desiderio di renderlo, ancora di più, come è per ciascuno di noi, luogo di condivisione umana, fraterna, teologica e spirituale. Un sacerdote diocesano che è chiamato dal Santo Padre a servire, da ve­scovo, una Chiesa diocesana porta sempre con sé tutti i fratelli presbiteri con i quali è cresciuto “in sapienza, età e grazia”.

L'abbraccio dei preti a mons. Filograna

Il lungo e caloroso abbraccio con i Confratelli Presbiteri

Carissimo Fernando tu con­tinuerai quindi ad essere, per certi versi, ancora noi tutti, e noi saremo ancora te in quella unità comunionale che ci ha fatto e ci fa crescere nella nostra identità di pastori di Gesù, pastore bello del gregge. Hai servito il nostro presbiterio con la tua ori­ginale amabilità, con la tua dolcezza e fermezza, con la disponibilità di fratello atten­to ai bisogni e desideroso di condividere gioie e sofferenze della vita personale, spirituale e pastorale dei sacerdoti.

Grazie per il tuo essere stato prete con noi; grazie per la sapienza , spesso silenziosa, ma sempre vigile, con la quale hai servito la nostra Chiesa, collaborando con l’Arcivescovo; grazie anche per le fatiche e le sofferenze pastorali che ti hanno per­messo di rendere più vero il tuo sacrificio eucaristico e più gradito a Dio Padre.

Le nostre strade ora si diffe­renziano, ma la tua Chiesa, che ti ha generato nella fede e nel sacerdozio ministeriale; il nostro e tuo presbiterio, saranno sempre parte di te e tu sarai sempre parte di noi. Nella celebrazione della Santa Eucarestia, che identifica e te­stimonia il nostro sacerdozio ministeriale e la Chiesa intera, accanto ai tuoi preti e alla tua gente ci saremo anche noi.

In noi presbiteri e nella nostra Chiesa di Lecce che celebra, ci sarai sempre tu a cantare con noi l’inno di lode all’Altissimo che la Chiesa della storia canta insieme alla Chiesa del Cielo e lì, nella santa Eucarestia, la nostra comunione sarà non ricordo o nostalgia o desiderio, ma memoria, sacramento; segno efficace che darà grazia, testi­moniando già qui la Comu­nione trinitaria; anticipando i tempi nuovi quando noi tutti, popolo santo di Dio, saremo in Dio e Dio sarà tutto in tutti. La Vergine Maria, Madre e Regina degli Apostoli, ti ac­compagni con la sua interces­sione e benedica i tuoi passi. 

Pierino Liquori

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