Pubblicato in: Sab, Set 12th, 2015

Contro il senso della fame niente più farmaci nocivi ma pasti lenti e un po’ di sport

A colloquio con il Dott. Cristiano Montinaro, Dietologo: oggi è sempre più raro che si resti a tavola per almeno trenta minuti. 

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“Ci sono alimenti a base di fibre che espandono lo stomaco e danno senso di appagamento molto prima: legumi, zenzero in confetti, orzo perlato, cereali integrali, riso e mandorle”. 

Nella società moder­na, la difficoltà nel seguire un’alimen­tazione sana è rara­mente dovuta alla scarsa resistenza allo stimolo della fame, quanto piuttosto imputabile alle mille tentazio­ni alle quali si è sottoposti nel corso della giornata e a cui, in condizioni normali, si è abitua­ti a cedere. Al dietologo dottor Cristiano Montinaro abbiamo domandato delucidazioni sui farmaci antifame, in particolar modo quelli vietati dalla dieta.

Dottore, da cosa deriva il senso della fame?

Dipende direttamente da al­cuni centri ipotalamici cerebra­li, che sono le ghiandole dell’i­potalamo e dell’ipofisi. Queste stimolano il soggetto alla ri­cerca di cibo. Chiaramente i due centri suddetti vengono in­fluenzati a livello neurologico. Vengono, quindi, innervati da neuroni, che, se la fame inizia a farsi sentire, immediatamente sono spinti a trasmettere mes­saggi al cervello sollecitando il soggetto ad alimentarsi in ma­niera spropositata.

Oggi molti farmaci che possono attenuare la fame agendo direttamente sul sistema nervoso centrale non sono più in commer­cio perché pericolosi. Quali sono i farmaci disponibili e quali no?

Bisogna distinguere tra farmaci da banco acquistabili senza problemi e quelli sotto prescrizione medica. Di que­sti ultimi i più conosciuti sono tutti i derivati da anfetamine, sostanze chimiche che in realtà nel prosieguo della dietoterapia e nell’integrazione con dietote­rapia potrebbero causare seri danni. Sono la fendimetrazina, la sibutramina, vietata prima, dopo rimessa in commercio dal 2002, reiserita con il nome di Reductil in compresse, di clas­se C e l’orlistat, detta Xenical, farmaci oggi ancora in com­mercio, ma che giustamente il Ministero della Salute ha vieta­to perché, è vero che inibiscono il senso di fame, ma hanno ef­fetti collaterali molto spesso nel bugiardino non inseriti. Causa­no, infatti, una dipendenza fi­sica e psicologica, irritabilità, tremore, palpitazione, aritmie. Questi farmaci, nati per cura­re una grande obesità (indice di massa corporea superiore a 30), poi sono stati introdotti in commercio per una situazione incontrollata di prescrizioni. Adesso sono anche assunti da soggetti normali, che pesano poco o hanno un normopeso stabilizzato e che rischiano gra­vi conseguenze pur non avendo­ne bisogno.

MONTINARO

Qual è la differenza tra far­maci ed integratori antifa­me?

Il farmaco ha una farmaco­genetica, agisce a livello neu­roendocrino e cerebrale. Gli integratori sono degli estratti di piante, naturali e hanno si­curamente diversa azione del farmaco e meno incisiva. Tra gli integratori antifame più uti­lizzati ci sono: crusca, pectina, gomma di guar, psillio, semi di psillio, gomma karaya, agar agar, glucomannano, algina ed acido alginico, farina di Konjac e carragenina. L’uso prolunga­to di integratori può arrivare a produrre effetti indesiderati. Ciò che andiamo a comprare senza prescrizione è dannosis­simo, fa malissimo. Una pre­scrizione medica rappresenta una sicurezza in più, scaturen­do da una valutazione clinica del soggetto, cosa da cui il “fai da te” non è supportato.

Quali sono i prodotti anti­fame naturali?

Rimedi che spesso adotto in studio sono i naturali per innalzare, innanzitutto, l’indice di sazietà. Ci sono alimenti che hanno una densità maggiore, satollano nel momento in cui si assumono. Sono quelli ricchi di fibre, ad es. i legumi, zenzero in confetto, l’orzo perlato, cereali integrali, il riso, le mandorle. Il caffè e il thè stimolano la termo­genesi. L’avocado dà sensazio­ne di pienezza, la cannella con­trolla spesso l’appetito, anche in un soggetto che ha uno stress psicofisico. Queste fibre espan­dono lo stomaco, danno senso di appagamento molto prima.

Ci sono altre strategie an­tifame?

Prima di tutto, mangiare lentamente: un pasto va consu­mato almeno con una tempisti­ca di 30 minuti, cosa che oggi è rara; poi, praticare anche un po’ di sport, che aiuta a livello mentale, la corsa è un antide­pressivo naturale; non mangia­re pasti principali soltanto, per non arrivare a pranzo o a cena con un appetito irresistibile, quindi fare spuntino e merenda; mangiare finocchio o mela o un ortaggio, bere molto , consuma­re gli antiossidanti naturali, an­tibiotici naturali, aglio, cipolla, tutte le brassicaceae: cavolfio­re, rapa, verza, che hanno pro­prietà anche antitumorali. 

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