Pubblicato in: Ven, Lug 10th, 2015

Da Squinzano a Torino… Davanti alla Sacra Sindone…

Il racconto di due famiglie pellegrine: Lo stupore per il miracolo della Fede e della Storia. 

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Festeggiare tredici anni di matrimonio. Affidare a Lui un amore coltivato da ben ventidue anni. Anche Federica ha bisogno di protezione, della protezione di un Dio alla cui esistenza è sta­ta accompagnata a credere fin dall’infanzia. “Lo sapete che è stata riaperta l’ostensione del­la Sindone?”, ci comunicano gioiosamente in Parrocchia … un solo sguardo di intesa tra me e Massimo è sufficiente per coinvolgere nell’avven­tura anche mia sorella con il marito e il piccolo Mattia, coetaneo della nostra Federi­ca, ai quali immediatamente cerchiamo di trasmettere entu­siasmo per l’esperienza che a breve avremmo vissuto. Con esito molto positivo, a quanto sembra, perché ne hanno con­diviso la gioia con maestre e compagni. Ecco il giorno tanto atteso. Finalmente, dopo tanti preparativi, è arrivato. Un mix di emozione, curiosità e fede. La fede nella passione, morte e risurrezione dell’uomo-dio, di cui la Sindone è icona, si è accresciuta con graduale, ma insistente dolcezza, a partire da una suggestiva mostra foto­grafica allestita in un comune vicino, presso un convento di Passionisti, diversi anni fa… ci lasciò attòniti. Le immagini riprodotte nelle foto, che po­tevano essere visualizzate ad altezza naturale, penetravano nell’animo con tutta la loro tragica intensità! Il Duomo di Torino, in lonta­nanza…la fede è fatta anche di attese, per gustare più profon­damente il dono.

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Ecco allora un percorso “beato”, nel quale tanti santi ci sorridono tene­ramente accompagnandoci fino all’ingresso del duomo, tutto intorno pace, si cammina adagio per favorire lo spirito di contemplazione. Una volta varcata la soglia, il mistero… accade qualcosa che ancora oggi non riusciamo a spie­garci. Un’atmosfera irreale… “Si­gnora, vada da questa parte in­sieme ai bambini…”, mi invita un addetto al servizio d’ordi­ne. Tutti insieme seguiamo “in automatico” le indicazioni…il buio aiuta al raccoglimento, la musica in sottofondo sembra voler attenuare l’emozione che confonde e sconvolge interiormente…pochi passi ancora…ci si ritrova di fronte al santo telo! Il lenzuolo che ha avvolto il corpo di Gesù… è illuminato, si notano tutti i segni della Sua sofferenza, ma…nella parte centrale, il volto del Cristo sembra che ti guardi e dica: “Tranquillo, va tutto bene, sono risorto!”. Le lacrime scendono “da sole”…il nostro amato Gesù ha “lasciato le sue piaghe” su quel lenzuolo! E noi, cristiani semplici cresciuti in parroc­chia, impegnati nella forma­zione dei fanciulli, siamo ri­usciti finalmente a vederlo da vicino! Storditi dall’emozione, ma con il cuore colmo di gioia e di speranza, siamo tornati alla realtà.

Simona Schipa

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