DALLA CONFUSIONE DELLE LINGUE ALLA MULTICULTURALITÀ DELLA VITA
In Comunione con i fratelli di Rito Bizantino…
Mons. Oliverio/“La spiritualità orientale arricchisce la Chiesa Latina. Due sensibilità, un solo binario”.
Mons. D’Ambrosio/“L’esempio di Papa Francesco e di Bartolomeo I potrà accelerare il cammino dell’unità”.
DUE SERATE ALLA CHIESA GRECA/I VANTAGGI DELLA CONVIVENZA
Le due sere del 15 e 16 maggio scorso a San Nicola di Mira, la chiesetta cattolica di Rito Bizantino nel centro di Lecce, sono state vissute come un privilegiato tempo per riflettere sui processi evolutivi che caratterizzano la nostra società nella quale l’affluenza di diverse popolazioni solleva numerosi interrogativi sulla convivenza interculturale ed interreligiosa. Diversi studi mettono sempre più a fuoco alcuni modelli educativi sull’inteculturalità per un giovane che oggi non può non tener conto delle sfide quotidiane di necessario dialogo. “Strategie di vita, per una vita degnamente difesa e anche altrettanto benevolmente offerta non per un semplice confronto ma per una marcia in più nella civiltà del dialogo e della crescita” sottolineava il docente prof. Alberto Fornasari, Lab. di Pedagogia Interculturale dell’Università degli Studi di Bari “A. Moro”, parlando della “Religiosità e processi educativi: un incontro multidisciplinare.
Il dialogo interreligioso come sfida ai fondamentalismi”. L’Arcivescovo Metropolita di Lecce mons. Domenico D’Ambrosio, salutando l’assemblea, ha aperto i lavori della seconda serata, con un taglio prettamente ecumenico e con un intervento che, con lo sfondo dell’incontro a Gerusalemme tra il Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo, ha invitato alla speranza che nelle Chiese Cristiane, anche visibilmente, si potrà presto ristabilire l’Unità. Unità che esprime una volontà divina ma che apre il cuore dell’uomo a essere costruttore sempre di pace in un continuo pro cesso di conversione.
Mons. Donato Oliverio, vescovo cattolico bizantino dell’Eparchia italo-albanese di Lungro in Calabria, ha tradotto questo stesso augurio riferendo su “L’Esperienza dell’Eparchia di Lungro nel dialogo tra cristiani”. La presenza di tale diocesi in Italia infatti, è un segno di un’unità da una parte attesa ma dall’altra anche attuata, soprattutto verso gli ortodossi. Una Chiesa particolare infatti, quella degli Italo Albanesi organizzati in due Eparchie, in Calabria e in Sicilia, che nella giurisdizione cattolica hanno saputo e testimoniato da cinque secoli, tra tante incomprensioni, una unità con la Chiesa di origine sia nella forma spirituale che rituale: cultura e spiritualità orientali come elementi arricchenti in seno alla Chiesa Latina, due sensibilità come un binario per una corsa amorevole di unità in Cristo.
EDUCARE ALLA MULTICULTURALITÀ
Il tema proposto “Dalla confusione delle lingue alla multiculturalità della vita” scaturisce da un percorso di ricerca educativa che vede coinvolto l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Lecce, la Fondazione Migrantes di Roma, l’Associazione Orientaventi onlus di Lecce e la Parrocchia San Nicola di Mira che da diversi anni si propone come uno spazio aperto all’accoglienza delle comunità orientali anche ortodosse immigrate in città.



















