Pubblicato in: Gio, Giu 14th, 2012

È passato da Novoli/Verso un coinvolgente annuncio della speranza

Ho incontrato sacerdoti, religiosi, religiose e laici e ho conosciuto la fedeltà al Vangelo a voi consegnata dai padri e oggi trasmessa come importante ricchezza spirituale.

“Ripartire dal patrimonio di fede e annunciare la speranza”.

Due settimane intense, fatte di incontri e di scambio. Tanti sorrisi, pacche sulle spalle, parole di consolazione e di speranza, consigli ed indicazioni pastorali.Con due concetti centrali: giovani e famiglia. Novoli è stata protagonista della prima visita pastorale dell’Arcivescovo di Lecce, Domenico D’Ambrosio, e da Pentecoste al Corpus Domini è entrata in sintonia con il suo “Padre”, si è raccontata e si è fatta guidare. Ma soprattutto, ha spiegato il presule nella celebrazione conclusiva, “ho condiviso la vostra vita di fede, ho conosciuto più da vicino questa comunità in tutte le sue espressioni, sono entrato in tante vostre case, soprattutto laddove c’è la sofferenza, c’è la malattia, c’è il dolore che bussa alle porte di tanti nostri fratelli e sorelle”.

“Ora – ha aggiunto D’Ambrosio – porto sull’altare Santo la vostra fede, frutto di una eredità che vi è stata trasmessa e che voi custodite non in modo geloso, nella fedeltà che vi è stata consegnata e nel saper trasmettere a coloro che verranno la ricchezza del vostro impegno, dell’essere Chiesa Santa in Cristo Gesù”. Tre le comunità visitate a Novoli: Sant’Andrea Apostolo, Sant’Antonio Abate e Maria SS. del Pane. Con la consapevolezza, ha spiegato l’arcivescovo, che “quando passa il Signore le cose cambiano: c’è l’afflato e l’effluvio della sua grazia. Che certamente ridesta in ciascuno di noi il desiderio di una maggiore e diversa fedeltà al Vangelo, che anche noi siamo chiamati ad annunziare e a trasmettere. Sappiamo – ha aggiunto – che fidandoci ed affidandoci a Cristo Signore questo nostro desiderio, questa nostra volontà di proseguire il cammino sortirà i suoi effetti”. Tanti i grazie: ai sacerdoti, ai Padri Passionisti, “presenza generosa”, agli Istituti religiosi femminili “di cui a Novoli siete ricchi, che si mettono a disposizione per l’educazione dei vostri figli e la cura degli anziani”. Ma soprattutto il pensiero è stato per i laici che servono i tanti settori della vita pubblica e “dello sviluppo umano”, “perché si è cristiani soprattutto nei luoghi che frequentiamo ogni giorno”, ha spiegato il Vescovo.

A tutti, ha detto, “darò una risposta alle tante domande”, riferendosi al decreto successivo alla Visita che sarà una “lettura sapiente di quello che ho visto e che mi avete consegnato”. Senza tralasciare i tanti problemi contingenti che vive la comunità cittadina, che soffre gli strappi di un’inerzia durata molti anni: “Ho ascoltato molti: attendono che la visita pastorale sia quasi un toccasana, che possa risolvere tutti i problemi delle famiglie, che travagliano la vita delle nostre comunità”. Il vescovo ha ripercorso i suoi quindici giorni novolesi ricordando gli incontri nelle parrocchie, negli istituti scolastici, nelle case di riposo, nei luoghi istituzionali ed associativi. Ha ricordato le tante esperienze di vita “incontrate nel cammino” e ha chiesto di ripartire dalla preghiera e dalla testimonianza, perché, ha spiegato, “viviamo in un mondo segnato da tante fatiche ma soprattutto in un vistoso calo della virtù della Speranza, che dobbiamo assolutamente combattere”.

Salvatore Scolozzi

Don Cosimo Vetrugno: “Si è inserito da Padre e da Pastore nella nostra quotidianità rilanciando l’impegno del rinnovamnto”.

Novoli è pronta per ripartire con una marcia in più dopola Visitapastorale. Il Pastore si è dimostrato un attento ascoltatore delle istanze ed esigenze di tutti e ora il gregge novolese, in attesa di indicazioni precise sulla via da seguire nel futuro, deve prepararsi ad educare i giovani nella fede, perché le parrocchie sono l’unico centro di aggregazione da cui può partire un rafforzamento del sistema valoriale. È quanto emerge dalle parole di don Cosimo Vetrugno, parroco della Chiesa Madre, S. Andrea Apostolo, a una settimana dalla conclusione dell’incontro con l’Arcivescovo di Lecce.

La comunità novolese come ha vissuto l’arrivo del Presule?

“C’è stata una grande attesa, perché Novoli aveva bisogno di una parola forte che spronasse a un rinnovamento”.

Come invece le sembra che l’Arcivescovo abbia vissuto l’incontro con Novoli?

Mons. D’Ambrosio ha evidenziato l’apertura delle famiglie e la grande fede, dei cittadini e farà giungere il decreto con il suo messaggio per spiegare le vie nuove da intraprendere. Si è intrattenuto con tutti, proprio come un buon pastore, e anche il popolo stesso ha notato la sua vicinanza: è stato uno di noi, ha voluto vivere realmente la realtà novolese, osservando, ascoltando, aprendo il cuore a tutte le istanze e rendendosi conto delle situazioni locali. Ha ringraziato anche le istituzioni, molto vicine alla chiesa, e da cui ha ricevuto una grande accoglienza”.   

Ci parli un po’ di questo incontro con le istituzioni…

“Tutte, dai politici alle forze dell’ordine, dai carabinieri ai vigili urbani, lo hanno accompagnato nei suoi itinerari, sia in apertura che in chiusura della Visita pastorale, passando attraverso le realtà scolastiche e il Consiglio comunale. È stato importante il momento in cui ha incontrato amministrazione e opposizione, perché il cristiano non può essere scisso dal cittadino”.

In che modo colmerete le mancanze della comunità?

“Sotto l’aspetto civile ed economico, Novoli ha perso terreno con gli anni, e i giovani di oggi sono costretti a realizzarsi altrove, mentre sotto l’aspetto devozionale sono ancora molti i ragazzi che partecipano alle attività e ai momenti di comunione che organizziamo. La sfida consiste nel trovare sempre espedienti diversi che possano suscitare l’entusiasmo delle nuove generazioni, perché occorre una riflessione più profonda che permetta agli adulti di confrontarsi con la realtà e con le esigenze attuali dei giovani”.

Qual è il bilancio della visita a Novoli, a poca distanza dalla sua conclusione?

“È stata sicuramente un’esperienza positiva. È quel momento di riflessione che ti aiuta ripartire con uno stimolo in più.La Chiesasiamo noi, e tutti coloro che hanno un ruolo importante nei confronti dei più piccoli, catechisti o educatori d’altro tipo che siano devono formare gli adulti di domani. Per questo è necessario che gli operatori siano non solo istruiti, ma anche maturi nella fede, incarnando nel quotidiano gli insegnamenti che trasmettono ai ragazzi”.

Grazia Pia Licheri

Don Giuseppe Spedicato:  “Ha visto una Chiesa in cammino invitandoci alla partecipazione attiva”

 

Nell’ambito dell’ormai avviata visita itinerante, in cui l’Arcivescovo ha incontrato varie realtà diocesane, arricchendole di spiritualità, di momenti di riflessione, di conoscenza diretta, di confronto, di gioia, di festa abbiamo intervistato Don Giuseppe Spedicato, parroco di Maria SS. del Pane e Sant’Antonio Abate a Novoli, a conclusione della Visita Pastorale del nostro Padre, mons. Domenico D’Ambrosio, presso la Vicaria, iniziata il 27 maggio scorso e conclusasi il 9 giugno.

Quali prospettive ha aperto la riflessione conclusiva del Presule?

“Il nostro arcivescovo ha visto la chiesa in cammino presente e ricca nei suoi movimenti e realtà associative e, inoltre, ha constatato come le attività che i parroci vi svolgono sono un compendio di alacrità e generoso impegno. Il Pastore è rimasto particolarmente contento del lavoro che si sta compiendo in parrocchia”.

Come è stato l’incontro con le realtà associative del paese?

“Il confronto nello specifico è stato positivo. Sua Eccellenza ci ha invitato ovviamente a vivere la trama di prospettive chela Chiesadi Lecce ha intessuto con il Sinodo Diocesano, con la piena responsabilità che il Magistero oggi esige e con la maturità che oggi è richiesta”.

Da quali criticità occorre partire per migliorare la realtà di Novoli?

“Dobbiamo cambiare il devozionismo e pietismo in corresponsabilità a tutti i livelli, con una partecipazione e dialogo più attivi con le famiglie, i giovani e negli ambiti pastorali di pertinenza”.

In conclusione, il bilancio consuntivo di questa esperienza pastorale si è rivelato positivo?

“Il desiderio del Presule credo sia stato soddisfatto: quello di conoscere il Suo gregge. E, finalmente, anche il gregge ha conosciuto il Pastore che è stato molto geniale. Un amico che veramente si fa trovare dalla gente e le cui  indicazioni la gente ha recepito e compreso. La visita pastorale è stata utile, ha smosso le coscienze e stimolato la voglia di cambiamento. Lo dimostra il fatto che le persone sono disposte a rinnovarsi realmente”. 

Sonia Marulli

 

 

Lascia un commento

XHTML: You can use these html tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

 

Gli articoli più letti