Ecumenismo secondo la logica dell’Amore
Dal 18 al 25 gennaio/La settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani.
Il tema e la preghiera di quest’anno sono proposte dalle Chiese Cristiane del Canada che propongono il brano della prima lettera di Paolo ai Corinzi, volendo richiamare l’attenzione su come bisogna valorizzare i doni degli altri fratelli cristiani nonostante lo stato di divisione. Sono doni che edificano la Chiesa e la abilitano a servire il mondo. La preghiera ecumenica prende forza dalla Parola e rende possibile testimoniare insieme la grazia di Dio nella predicazione e nel servizio alla terra, facendo volgere lo sguardo soprattutto verso gli ultimi e responsabilizzando tutti nei confronti di ogni cosa che è stata creata.
La nostra preghiera di fraternità invoca la giustizia e la pace in un’esigenza di libertà e di dialogo ineludibile, in una società sempre più multietnica. Nel territorio della nostra arcidiocesi le comunità cristiane tendono al rispetto reciproco; è doveroso impegnarsi in tutto l’arco dell’anno a promuovere la preghiera e la formazione in collaborazione con tutta la Chiesa diocesana e i nostri fratelli delle realtà religiose presenti nel territorio. Coinvolgendo tutte le fasce generazionali, si deve consolidare la consapevolezza che l’ecumenismo è vocazione e quindi compito di tutti i battezzati che deve essere alimentato con la preghiera, la conoscenza, l’impegno e la collaborazione reciproca.
Lo stile ecumenico si fonda nella logica evangelica dell’amore: ci si deve sforzare di entrare nell’ottica dell’altro e di capirla, per quanto possibile, con simpatia e consonanza. È una disputa all’incontrario, una disputa d’amore, in cui le parti cercano di capire e giustificare non il proprio punto di vista, ma quello del loro interlocutore. Per rendere efficace il dialogo teologico è necessario preventivamente ristabilire il rispetto, la carità e la fiducia reciproca tra i fedeli delle rispettive confessioni. È necessario cioè l’ecumenismo del Popolo di Dio.
Ma affinché il popolo di Dio cresca nella sensibilità ecumenica, deve conoscere i cristiani delle altre confessioni e stare gomito a gomito. La preghiera deve consumare tutta la logica: come ha fatto Gesù nella preghiera sacerdotale che è il suo testamento: “che tutti siano una cosa sola come io sono una cosa sola con il Padre. Che essi siano in me come io sono in Te, o Padre. E quello che è mio è tuo, così in essi: allora il mondo crederà che Tu mi hai mandato” (Gv 17).
















