Pubblicato in: Gio, Mag 28th, 2015

Emanuela, l’altro nome della Speranza

Profezia di una Famiglia/Dal 2009 questo Settimanale sostiene i suoi genitori, straordinari modelli di amore per la vita. 

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UNA VITTORIA LUNGA VENT’ANNI

Non è una sconfitta. Né l’epi­logo. La Pasqua irrompe ed asciuga lacrime, conforta, dona speranza. E tutti noi, commossi nel profondo, accompagniamo con il pianto e la solidarietà una vicenda molto sofferta per un coma durato ventidue anni. Oggi quindi non commemo­riamo la fine della Speranza. È solo giunto al termine il Venerdì Santo. Emanuela, ora sei nella gioia eterna, mentre noi dichia­riamo con umiltà la nostra am­mirazione a te, mamma Giulia, e a te, papà Cesare, intrepidi e instancabili lottatori.

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Dal 14 feb­braio 2009 il nostro Settimanale vi ha affettuosamente accom­pagnato, con interviste e, per mesi, con la foto di Emanuela in prima pagina, seguendovi nella vostra dolcissima ricerca di sviluppare mediante gli occhi un dialogo con l’adorata figlia, nella vostra coraggiosa testi­monianza a favore della Vita, nella mortificazione di non rice­vere i necessari sostegni dalle strutture del territorio inade­guate. Nella scelta di non arren­dervi. E noi, poveri credenti con tante domande, contempliamo senza enfasi la vita oltre la vita e quindi il trionfo sul dolore e la morte. L’Amore vince. E voi ne siete straordinaria testimonian­za.

Adolfo Putignano 

Ci disse mamma Giulia in un’intervista a L’Ora del Salento del 14 febbraio 2009

… L’abbiamo poi portata ad Innsbruck nel Centro Europeo di Riabilitazione Neurologica dove i dottori gli hanno dato sette mesi di vita. Uno di loro, però, ci consigliò di riportarla a casa per vedere come reagiva all’ambiente fami­liare.

… Ad oggi sono sedici anni che viviamo così, con Emanuela che vive in mezzo a noi e con noi.

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 Una volta tornata a casa, invece dico che, segue, che è presen­te… perché riesce a dimostrar­ci questa sua presenza. Basti vedere i sorrisi che fa quando vede qualche vecchio amico, il cugino o lo zio… si illumina tutta e si vede che ha piacere a stare con loro. È chiaro, non parla e non si muo­ve, ma riesce comunque a manifestare la sua felicità…

… Questo però non ci impedisce, specie quando arriva la bella stagione e le gior­nate più calde, di uscire e di portarla un po’ in giro. Lei è felice.

… Poter avere a casa mia figlia è una gioia immensa, indescrivibile, ringra­zierò sempre il Cielo per avermi dato la possibilità di prendermi cura della mia Emanuela.

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