Pubblicato in: Sab, Giu 9th, 2012

Facebook e gli adolescenti: Ti incontro o ti contatto?/Le preoccupazioni delle mamme

I ragazzi dimostrano una elevata competenza rispetto all’universo digitale.  Essa si declina non soltanto in termini tecnici ma anche rispetto alla capacità di concepire il valore degli scambi che essi intrattengono dentro lo spazio virtuale.

Un sondaggio nelle scuole del Salento: influenza le relazioni, specie quelle con i docenti.

In corso di pubblicazione i risultati della ricerca dal titolo “Incontro o di contatto. I preadolescenti ai tempi di Facebook”.

Qual è l’impatto specifico del social network sull’universo preadolescenziale? Le sue dinamiche influenzano il rapporto tra i giovani e le figure di riferimento? Sono questi i quesiti ai quali ha cercato di dare risposta un’indagine condotta da chi scrive e dal suo gruppo di ricerca su 820 preadolescenti della Provincia di Lecce. Il primo dato significativo messo in evidenza dai risultati raggiunti è l’elevata competenza che i soggetti target dimostrano rispetto all’universo digitale. Una competenza che si declina non soltanto in termini tecnici, ma anche rispetto alla capacità di concepire il valore degli scambi che essi intrattengono all’interno dello spazio virtuale.

Benché questi siano consistenti e molto intensi sul piano temporale, in realtà i preadolescenti rivelano in maniera chiara la loro capacità di percepire la differenza che intercorre tra le relazioni che intrattengono nel mondo reale ed i contatti che stabiliscono su Facebook. È questo, un dato, che consente un’ulteriore articolazione del concetto di nativo digitale. Costui, infatti, non può essere semplicisticamente concepito come un soggetto permanentemente e acriticamente invischiato nelle dinamiche del web. Esso è anche un soggetto che conosce il sistema in maniera talmente precisa e competente, da usarlo in modo massiccio, senza, tuttavia, rimanere “vittima” dei rischi e delle derive potenzialmente presenti in tale utilizzo.

Leggendo “in controluce” i risultati dell’indagine sembra,addirittura, possibile ipotizzare che le criticità inscritte nel social network riguardino più che altro il mondo degli adulti che non quello dei più giovani. I primi, infatti, non essendo nativi digitali, risultano privi delle capacità di analisi e delle competenze di utilizzo di cui invece sono in possesso i secondi. Insomma, più si è giovani, meno si corre il rischio di essere condizionati o di dipendere dalle suggestioni del virtuale. Per quanto attiene l’impatto del social network sul campo relazionale del preadolescente, è emerso che esso non ha alcuna influenza sulla relazione con i genitori e con i pari, ma possiede un enorme potere di influenza sulla relazione con gli insegnanti. In particolare, lo scambio con i docenti può trovare motivi di potenziamento nel social network soltanto quando le relazioni reali tra allievi e docenti sono connotate in termini positivi.

Al contrario, quando tali relazioni presentano punti di criticità, il social network contribuisce ad aggravarle e a renderle più problematiche. Questo dovrebbe portare al ripensamento di alcune pratiche, messe in atto da molti docenti, che pensano di poter recuperare attraverso il social network (magari accettando le richieste di contatto dell’allievo) le carenze o le problematicità che vivono nella classe. In ogni caso, i risultati globali dell’indagine si potranno trovare nel testo, curato sempre da chi scrive, Ti incontro o ti contatto. I preadolescenti ai tempi di Facebook, in corso di pubblicazione presso Unisalento press e in uscita entro il mese di giugno.

Marco Piccinno

Nella giungla dei social network/Alcune opinioni dei primi educatori: i genitori.

ANNAMARIA: “UN MONDO PERICOLOSO. MOLTI NE SONO DIPENDENTI”

Sono assolutamente contraria a questo social network. Penso che sia pericoloso, perché non sempre entri in contatto con persone già amiche, e puoi imbatterti in ogni tipo di conoscenza. Certo è che dopo l’adolescenza, una volta entrati nell’età adulta, si può senza dubbio fare una cernita più consapevole delle amicizie da accettare, ma al momento non ho consentito a mia figlia di iscriversi, e nemmeno lei ne manifesta la necessità. Inoltre, anche se questo è un problema secondario, ci sono molte persone, anche adulte, che si dicono dipendenti e navigano su Facebook fino a notte fonda.

CINZIA: “LO ABOLIREI DEL TUTTO, COMUNQUE MAI PRIMA DEI 14 ANNI”

Diciamo che, se usato bene, Facebook potrebbe essere un buon mezzo per ritrovare qualche vecchio amico, ma in qualunque caso preferisco le telefonate o un contatto più diretto. Io lo abolirei a priori, sia per piccoli che per adulti, ma sicuramente non permetterei a un figlio di utilizzarlo prima dei 14 anni, infatti ho permesso a mia figlia di iscriversi solo ora. Ho visto bambini che già durante le scuole elementari si iscrivono, modificando i loro dati anagrafici per potersi registrare, e non concepisco questi eccessi.

ANGELA: “SOLTANTO CON LA SUPERVISIONE DI UN ADULTO”

Come figlia della generazione analogica, non ho metabolizzato subito i vantaggi di Facebook. Tanto più quando si è trattato di rispondere a una richiesta di registrazione, da parte di mio figlio 12enne. I ragazzi di oggi subiscono troppo il fascino di una modalità sociale spesso poco reale e alterata. Con Fb si incoraggiano contatti privi dell’autenticità umana, di gesti, sguardi, odori, emozioni trasmessi di persona, non attraverso uno schermo. Per non lasciarsi travolgere bisogna avere una maturità che i ragazzini digitali non hanno quasi mai, perché in rete, di “cattivi”, ne circolano più che nelle fiabe! Facebook dunque? Solo con la supervisione di un adulto e non prima di una certa età!

MINA: “PER SOCIALIZZARE E INFORMARSI”

Facebook è un modo come un altro per socializzare e conoscersi, in un mondo in cui i ragazzi sono pigri nel cucire relazioni interpersonali. È utile anche per tenersi aggiornati e informati, perché permette la circolazione di notizie ed articoli tramite lo strumento della condivisione. Inoltre sono tranquilla per i miei figli, in quanto è un mondo virtuale protetto, in cui accetti l’amicizia solo delle persone che conosci o che vuoi tu, impedendo agli altri l’accesso ai tuoi dati personali.

(continua)

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