Pubblicato in: Ven, Nov 27th, 2015

FIRENZE CHIAMA LECCE/NUOVO UMANESIMO PER LA NOSTRA TERRA

IL RILANCIO DEL MERIDIONE PASSA DALL’UMANIZZAZIONE DELL’ECONOMIA 

IL SUD VERSO UN NUOVO UMANESIMO 

Nell’ultimo Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze sono state tracciate delle linee guida molto chiare sulla strada che, in ogni campo della sfera umana, possa condurre la società contemporanea verso un nuovo Umanesimo. L’autenticità del Cristianesimo, i valori universali dell’a­more e della reciprocità, espressi nelle “cinque vie”, sono la stella polare per una crescita orientata al bene comune e all’equità. Ciò appare ancora più urgente se si rivolge lo sguardo alle aree del Sud Italia, che attendono ancora la rimozione de­gli ostacoli che, oggi, limitano l’espressione del loro pieno potenziale. In questo momento, in Italia, i principali indicatori espri­mono, rispetto agli anni precedenti, un timido accenno all’inversione di tendenza: l’attività economica del nostro Paese ha ripreso ad avere un segno positivo (dall’inizio del 2015, circa l’1,5% in rapporto all’anno – Fonte: Banca d’Italia, ottobre 2015). Tale tendenza riguarda l’andamento della produzione industriale, il rafforzamento della fiducia di famiglie ed imprese, i consumi privati ed il timido riav­vio degli investimenti in capitale produttivo. Le aree del Sud Italia, tuttavia, con le dovute, a volte evi­denti, differenze, continuano ad occupare una posizione da “bassa classifica”. In che modo, dunque, coniugare la spinta verso un nuovo Umanesimo con tale scenario e con l’urgenza di un rilan­cio dello sviluppo di questa parte del Paese? Le risposte potrebbero essere tante e trovare collocazione in differenti ambiti, eppure c’è uno sfondo che le deve ac­comunare: non si può prescindere, infatti, da una maggiore umanizzazione dell’economia, assicurando al contempo la realizzazione dei principi di comunità, giustizia, libertà, sviluppo sostenibile ed equità.

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Appare chiaro, però, come per un potenziamento del concetto di comunità sia necessario “scommettere” sulla fraternità (come la definì A. Olivetti, nel 1945, nella sua opera “Democrazia senza partiti”, quale “luogo di incontro del tuo prossimo […]. Perciò la Comunità è storia che si fa ogni giorno e […] avrà anche vita spirituale nell’eserci­zio della solidarietà e della fratellanza”). Così, come per un’autentica giustizia, è necessaria una concordia sociale (Sant’Agostino, nel “De Civitate Dei”, definisce la comunità di cittadini quale “moltitudine di persone unite tra loro dal vincolo della concordia […], ma la concordia civica non può esistere senza la giustizia”); in tal senso, la giustizia va intesa sia quale necessario rispetto delle regole, sia quale equità distributiva. Inoltre, non può esistere autentica libertà senza sviluppo, né svi­luppo senza libertà (A. Sen). In definitiva, l’intervento pubblico è chiamato a rimuo­vere, principalmente nel Sud del Paese, gli ostacoli che impediscono la costruzione di una società compiuta, come prevede, tra l’altro, la nostra Costituzione (art. 3). Se si seguirà questa via di umanizzazione dell’economia, quindi, saranno naturali i riflessi positivi nei vari ambiti: il denaro pubblico sarà gestito con diligenza e senza sprechi, per esempio si porrà maggiore attenzione sulla capacità di spesa dei Fondi Ue (attualmente, in media, la metà di risorse dei Fondi Strutturali non viene spesa e molti interventi si disperdono in mille rivoli); gli investimenti saranno indirizzati per conseguire un’istruzione d’eccel­lenza e verso interventi strategici, si presterà una decisiva attenzione per debellare le piaghe del lavoro non regolare e della gestione non oculata dei rifiuti e dell’energia. Sono queste le risposte che il Sud attende. Lungo il solco tracciato, dunque, il Mezzogiorno potrà guardare ad un nuovo Umanesimo, liberando finalmen­te il proprio potenziale verso un’economia sostenibile negli ambiti che gli sono propri: terzo settore, servizi alla persona, cultura, turismo ed attività connesse, innovazione, agricoltura ed ecologia.

Carlo Potì

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