Pubblicato in: Mar, Gen 6th, 2015

Gli Auguri dei Sacerdoti Diocesani ordinati da Mons. D’Ambrosio

DON ANDREA ZONNO/UN IMPEGNO MAI VENUTO MENO 

In questo santo tempo del Natale grande è la gioia che abita nel cuore di ciascuno perché nella na­scita del Salvatore ogni promessa è compiuta. Lui è la luce che illumina ogni uomo, storia e realtà e ci invita a vivere la nostra trama di rapporti con stupore e gratitudine. Anch’io voglio unirmi alla Chiesa diocesana nel ringraziare il Signore per la tappa giubilare e il servizio tra noi dell’Arcivescovo Domenico, un momento importante che porta alla mente i passi compiuti insieme nell’accogliere e gustare i doni del Signore. L’inizio del suo ministero a Lecce ha coinciso con l’ultima fase del mio percorso formativo nel Seminario Regionale, quindi un tempo di attese e speranze con il de­siderio di conoscersi e continuare, sotto la sua guida, il discernimeto in vista del Ministero Ordinato.

ZONNO

La vita fraterna nella Casa S. Giovanni M.Vianney da lui fortemente voluta e inaugurata, ha gettato le basi per entrare nel vivo delle nostre storie con tempi e momenti di bella condi­visione durata tre anni. Importante per me è l’aver percepito sempre la sua fiducia e il sostegno nell’attività pastorale vissuta prima a Lecce e poi nella comunità di Lizzanello con l’entusiasmante esperienza della Visita Pastorale. Restano indelebili nel cuore e nella mente i ricordi dei giorni della mia Ordina­zione Diaconale e quella Presbite­rale in Piazza Duomo il 19 Luglio 2011. Ricevere il grande dono dello Spirito attraverso l’invocazione umile della sua persona è segno di un impegno attento nella lettura del­la mia storia umana e di chiamato che mai è venuto meno.

DON ALESSANDRO MELE/NESSUNA PECORA SI SMARRISCA

Le rivolgo il mio augurio filiale proprio in questi giorni in cui ho davanti a me la figura del pa­store, inserita in una cornice del tutto speciale: quella del prese­pe. Il mio augurio è che, guardando indietro, possa dire che anche Lei, eccellenza, è stata in grado di non smarrire nessuna pecorella affidata, di combattere per la loro salvezza e che possa camminare ancora con le spalle sporche di quando, come il bel pastore, ha rapito la pecorella dai terrori della notte, riconducendola all’ovile, sotto lo sguardo del bam­bino di Betlemme!

MELE

Possa dire ancora di se che è stato sempre promotore di questo incontro tra l’uomo e Dio. Certamente potrà dire questo di sé, potrà dire che donandomi l’ordine sacro mi ha trasmesso l’amore per la Chiesa e la profonda umiltà del suo stile di vita, aprendomi/aprendoci la sua casa e il suo cuore. Come ci sta chiedendo tanto in questi giorni, pregherò per lei!

DON RICCARDO CALABRESE/“NON ORO, INCENSO E MIRRA…”

ccellenza, anche quest’anno arriva il 5 gennaio, un giorno carico di emozioni e di ricordi per il mio cammino in preparazione al sacerdozio. Quest’anno si riempie di un partico­lare rendimento di grazie al Signore per il Suo XXV anniversario di Ordinazione Episcopale. Durante l’omelia della celebrazione in cui mi venne conferito il ministe­ro dell’accolitato, Lei disse: “Chiesa di Lecce, cosa offri al tuo Signore?”.

CALABRESE

Oggi, rispondiamo, riprendendo le sue stesse parole, “Non oro, incenso e mirra, ma il ministero del nostro Padre e Pastore; i suoi XXV anni a servizio della Chiesa; questi ultimi anni come apostolo tra le nostre case, guida del nostro cammino”. Grazie, Eccellenza, per quello che ha donato alla mia vita; per il dono del ministero che ho ricevuto dalle sue mani; per tutte le volte che con paternità mi ha esortato a cammina­re con il sorriso tra la gente.

DON MATTIA MURRA/TUTTO CON IL SORRISO

L’immagine che subito mi viene in mente del nostro vescovo è quella del sorriso: il giorno dell’ingresso, la mia ammissione, i ministeri, le ordi­nazioni, i primi incarichi… tutto col sorriso. Un sorriso carico di forza e decisione capace anche di correggere… L’auspicio che le faccio eccellenza, in occasio­ne del suo XXV Anniversario di Ordinazione Episcopale, è quello di continuare ad amare con amore di padre e di fratello tutti coloro che Dio le ha affidato… anzitutto i presbiteri, suoi primi collaboratori nel ministero.

MURRA

Non smetta mai di sorriderci padre! A lei, che San Giovanni Paolo II ha definito ministro della divina Epifania, l’augurio di manifestare con la vita la grandezza di Cristo Gesù, sacerdote misericordioso e fedele. Auguri Padre Domenico!

DON ALBERTO TAURINO/“E ORA CHIAMAMI PADRE”

Dopo la sua nomina a Lecce, il mio cuore colmo di gioia, è iniziato un sempli­ce cammino tra vescovo e seminarista, e poi vescovo e presbitero con la sua espressione più bella… “Chiamami “Padre”!”. Questo il suo simpatico esordio quando tutti lo accompagnammo alla cattedra di Lecce il giorno della sua presa di possesso. Ed è rimasto sempre il suo appellativo preferito, in episcopio, nelle parrocchie, in carcere, nella caritas diocesana, ovunque per me è “Padre Dome­nico”.Come non dirle grazie, di vicende sia gioiose che dolorose e tristi e, in questo tempo, ci con­ferma sempre nelle fede, nella speranza e nel vincolo dell’amore del Signore risorto e vivo in mezzo a noi.

TAURINO

Le fatiche non sono poche e così pure le sofferenze: ma, ci testimonia, non c’è amore autentico senza la croce. Grazie perché mi vuole bene e desidera il mio vero bene: conosce­re ed amare Gesù Cristo per essere un autentico testimone del Suo Vangelo. È innegabile il suo impe­gno affinché questa nostra Chiesa particolare nella fraternità e nella collaborazione avverta la necessità di una solida formazione per una missionarietà in ogni ambiente, radicati sempre nella fedeltà a Cristo stesso. La materna interces­sione della Santa Vergine Maria, faccia sì che il Signore le conceda benedizioni e grazie per continuare per tanti anni ancora il suo prezioso servizio qui tra noi. Gesù Cristo sia sempre la nostra gioia, la nostra forza, il nostro tutto. Grazie Vescovo Domenico!

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