Pubblicato in: Mar, Apr 22nd, 2014

I dati di Confartigianato… Occorre curare di più l’immagine

Una flessione del 2,2% nel passaggio dal 2013 al 2014. Aumentano le agenzie di viaggio e di noleggio.

AZIENDE ARTIGIANE, MENO QUATTROCENTO

Crescono le agenzie di viaggio e di noleggio, le attività finanziarie e assi­curative, i servizi di infor­mazione e comunicazione. Ma nel complesso, diminuiscono le aziende artigiane. Nel Salento ce ne sono 19.002, mentre un anno fa erano 19.427. La flessione si attesta al 2,2%. Il saldo negativo di 425 unità in meno è dovuto, principalmente, alla perdita di 258 imprese edili, pari ad una contrazione del 3,4%.

Seguono le attività manifatturiere (-134), che registrano un calo del 2,9 per cento. Negativo anche l’anda­mento del commercio all’ingrosso e al dettaglio (meno 23 aziende, pari all’1,3% in meno), del settore dei trasporti (meno 3,2%) e dei servizi di alloggio e della ristorazione (meno 1,5% in meno). Positive, invece, le performance delle agenzie di viaggio e di noleggio (19 unità in più, corrispondenti al 6,6%) e delle attività finanziarie e assicura­tive (da 5 a 7 imprese) e dei servizi di informazione e comunicazione (+6,7%) e delle altre attività di servi­zi (+0,6%).

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L’artigianato salentino si concentra nei settori delle costruzioni (38,9 per cento), delle attività manifatturiere (23,5), delle altre attività di servizi (15,3), del commercio all’ingrosso e al dettaglio (8,9), dei servizi di al­loggio e della ristorazione (4,2) e del trasporto e magazzinaggio (3,5). Un vanto dell’artigianato salentino è, senza dubbio, la pietra leccese quando incontra l’architettura: come una polvere magica, infatti, cosparge le facciate dei principali monumen­ti del capoluogo (dalla basilica di Santa Croce al Duomo) e le illumina. Tracce del suo utilizzo fin dall’anti­chità, quando acqua e materie prime scarseggiavano, sono rappresentate da quei monumenti megalitici sparsi per il Salento, come dolmen, menhir, specchie.

Risale addirittura alla preistoria la terracotta, portata in Salento da Dauni e Messapi. La lavorazione di questo materiale era diffusa, fin dal passato, in quelle zone dove si poteva estrarre l’argilla: Nardò, San Pietro in Lama, Gallipoli, Ruffano, Cutrofiano, dove, nel 1985, è stato inaugurato il “Museo comunale della Ceramica”, popolato da piatti, anfore, maioliche, zuppiere, ciotole, ma anche dagli attrezzi usati dagli artigiani per “trasformare” l’argilla in terracotta. Gli artigiani salentini sanno ancora oggi intrecciare giunchi, lavorare il rame, tessere e ricamare proprio come una volta.

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