I numeri del 2013: 270mila i Pugliesi in cerca di lavoro
Nel Salento disoccupazione giovanile al 43,3%. Al 18,3% la mancanza di lavoro in senso globale.
La disoccupazione giovanile nel Salento è ormai al 43,3%. Un dato che evidenzia come il nostro territorio, come del resto tutta l’Italia, stia vivendo un momento di grossa difficoltà economica. I dati statistici con i quali si è concluso il 2013 presentano un quadro preciso e completo sulla difficile e preoccupante situazione che stiamo vivendo. Più in generale, nel nostro territorio la totale mancanza di lavoro ha raggiunto il 18,3%, i finanziamenti alle imprese hanno registrato un tasso negativo del 6,7%, in Puglia i posti di lavoro persi dal 2012 al 2013 sono stati centomila e sono duecentosettantamila i pugliesi in cerca di lavoro, circa trentanovemila in più rispetto al 2012.
Infatti, soprattutto negli ultimi dodici mesi, si è rilevato un notevole aumento di aziende che per difficoltà economiche sono state costrette a chiudere e licenziare migliaia di lavoratori che in poco tempo si sono trovati senza un lavoro e collocati in cassa integrazione o mobilità. Settori come il commercio, l’edilizia, il manifatturiero e il metalmeccanico hanno risentito particolarmente della crisi e grosse aziende (che fino a poco tempo fa erano leader nel settore) sono state costrette a chiudere o riescono ad andare avanti compiendo gravi sacrifici.
D’altra parte, però, occorre sottolineare la decisa volontà da parte della Confindustria di reagire positivamente offrendo il proprio sostegno alle aziende e come si può constatare nelle varie dichiarazioni del Presidente di Confindustria di Lecce, Piernicola Leone de Castris, ci si sta attivando in tutti i modi per avviare la ripresa. Che, comunque, deve partire da tutti, politici e imprenditori, mettendo da parte un forte sentimento di rabbia dovuto alle numerose difficoltà nella gestione aziendale ed economica del momento.
Nonostante la situazione attuale sia molto difficile, infatti, bisogna essere fiduciosi per il futuro. Anche perché settori come il turismo e l’agricoltura si stanno sviluppando sempre più positivamente. È significativo il fatto che molti giovani si stanno affacciando in modo innovativo verso alcune forme di coltivazione della campagna e stanno investendo in questi settori, soprattutto in quello di colture redditizie, dove è aumentato notevolmente il numero di aziende agricole. È proprio da qui che si deve ripartire e investire, sperando pure in una maggiore collaborazione e tutela da parte di imprenditori e politici.
Alessandro Martena
















