Pubblicato in: Ven, Set 25th, 2015

Il Castromediano Museo Nazionale… Un sogno possibile

A colloquio con il Direttore, l’Arch. Massimo Evangelista: la decisione potrà essere assunta attraverso specifiche intese tra Regione e Stato e dovrà essere sancita da appositi provvedimenti del Governo.

facciata  OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Il Museo Sigismondo Ca­stromediano non ha bi­sogno di presentazioni. Cuore pulsante dell’arte salentina, è custode di testimonianze storiche e di contaminazioni cul­turali che raccontano il passato prepotentemente vivo del ter­ritorio. In un momento storico parti­colare, nel caos della riorganizzazione dell’amministrazione pubblica in cui la denominazione del museo potrebbe cambiare (da provinciale a nazionale), con tutto quello che ne conseguirà, il direttore, arch. Massimo Evangelista, svela progetti e prospettive, risultato dell’incontro tra quello che il museo rappresenta e le esigenze del visitatore moderno.

Direttore Evangelista, si vocifera che presto il Museo Castrome­diano da provinciale diventerà nazionale. È plausibile questa indiscrezione?

Lei ha correttamente posto la do­manda utilizzando il termine “indi­screzioni”; infatti, proprio di questo si tratta. La prospettiva che il Museo provinciale “Sigismondo Castrome­diano”, di proprietà della Provincia di Lecce, diventi Museo Nazionale, allo stato, può essere considerata solo una indiscrezione; certamente auspicabile, tenuto conto che una tale condizione riuscirebbe a veicolare una immagine di questo straordinario contenitore culturale della nostra città in ambiti decisamente più ampi per promuovere il turismo nei nostri territori. Natural­mente queste decisioni potranno esse­re assunte attraverso specifiche intese tra Regione e Stato e dovranno essere sancite da appositi provvedimenti del governo.

Dunque Intese e provvedimenti non riguarderanno più le Provin­ce…

La riforma strutturale della pub­blica amministrazione, avviata con la cd. “Legge Delrio” – Legge n. 56 del 07/04/2014 – ha radicalmente modifi­cato l’architettura dell’ente Provincia. In estrema sintesi, la Legge statale, preludio ad una riforma della Carta Costituzionale che abolirà, in via de­finitiva, le Province, attribuisce alle stesse alcune “funzioni fondamentali” dal cui novero sono escluse le attività culturali che transiteranno alle com­petenze della Regione oppure, con più probabilità, a quelle dello Stato, in particolare al MiBact (Ministero dei Beni, e delle Attività Culturali e del Turismo).

FOTO1

Il Museo S. Castromediano è un patrimonio di ricchezza ar­cheologica, il più antico della Puglia, risalente addirittura alla seconda metà dell’’800. Aldilà dei cambiamenti legislativi che ci ha pocanzi descritto, perchè, l’indiscrezione di cui è oggetto si sta verificando proprio in que­sto momento storico? Che cosa è cambiato rispetto al passato?

Che il Museo Sigismondo Castro­mediano diventi Museo Nazionale è una prospettiva possibile; effetto delle modifiche sulle competenze delle province. Accade in questo momento in ragione delle particolari condizioni generali di crisi economico-finanzia­ria del nostro paese, condizioni che ri­chiedono necessariamente, per potersi allineare agli altri paesi della Comu­nità Europea, un processo di profonda e concreta razionalizzazione dell’or­ganizzazione della pubblica ammi­nistrazione. Tale riorganizzazione deve essere coerente con le scelte più complessive di carattere finanziario e di contenimento della spesa pubblica più note con il termine di “spending review”. Per le province italiane tali scelte hanno comportato la progressi­va riduzione dei trasferimenti (risorse economiche) da parte dello Stato, ora­mai pressoché azzerati.

Se il museo diventerà nazionale quale sarà la sua evoluzione? Quali sono le prospettive?

Indubbiamente la trasformazione non sarà priva di conseguenze, sia nell’immediato che nel medio e lungo termine; sarà senz’altro agevolata in quanto l’istituzione che dirigo ha, per antica consuetudine, rapporti di fattiva collaborazione con le diverse Soprin­tendenze operanti nel territorio e con il MiBact cui, non dimentichiamolo, è da sempre deputata la tutela e la sal­vaguardia dei beni culturali, compresi quelli di proprietà della Provincia di Lecce esposti nel Museo Provinciale Sigismondo Castromediano. Non cre­do, comunque, che si verificheranno interruzioni nei servizi al pubblico e, più in generale, nelle attività dal mo­mento che l’obiettivo del Decreto Leg­ge 78/2015 “Misure urgenti per gli istituti e luoghi della cultura di ap­partenenza pubblica” che riassegna, di fatto, gli archivi e gli altri istituti di cultura delle province, è di assicura­re, da un lato criteri e “condizioni uniformi su tutto il territorio na­zionale per la tutela del patrimonio culturale” , dall’altro “continuità del servizio pubblico di fruizione”. Certo, ci saranno da stabilire, in tempi brevi, modalità e norme di questa “trasfor­mazione”, complicato soprattutto da un quadro normativo al momento con­fuso e poco decisionale. Non dimentichiamo che oltre ai musei, tra i luoghi di cultura provinciali sono comprese le biblioteche e gli archivi storici.

…. E le eventuali difficoltà da af­frontare?

Le difficoltà maggiori, ritengo, sa­ranno quelle relative al trasferimento degli immobili demaniali su cui insistono i luoghi di cultura provinciali e quelle legate al trasferimento del per­sonale in servizio, per il quale biso­gnerà applicare le norme previste dal Decreto Legge sulla mobilità, firmato e, allo stato, all’esame della Corte dei Conti.

Pages: 1 2 3

Lascia un commento

XHTML: You can use these html tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

 

Gli articoli più letti