Pubblicato in: Mer, Apr 3rd, 2013

Il Papa Pastore/Il Popolo di Dio ritrova l’unità intorno al Papa della Misericordia

“Un pastore affascina se è innamorato di Dio e dell’uomo; se la sua vita è nel Vangelo”.

Papa Francesco e Papa Ratzinger

“È la persona giusta per questi nostri giorni coperti da tanto grigiore e da nuvoloni minacciosi”. 

Vedendo tanta folla accorsa da ogni dove; ascoltando ma soprattutto ve­dendo gioia e festa del cuore all’annuncio della elezione di Papa Francesco e alle sue prime uscite, mi sono chiesto, come tanti: “ma cosa ha di particolare, di straordi­nario Papa Bergoglio?” I gior­nalisti non smettono di dire che continua a stupire,la gente semplice lo definisce: “Papa veramente nostro; lo sente quasi intimo.

I giovani ne sono affascinati; gli indifferenti lo guardano con simpatia; chi è al potere cerca di scrutare al di là dell’oggi; i poveri gridano di gioia perché sanno di essere difesi; i sofferenti lo sentono benedicente e fratello. Per stra­da mi chiedono: “cosa dici del Papa?” La domanda viene fatta per avere conferma del loro sentire. Che bellezza! Il popolo cristiano, sparso nel mondo, si è sentito totalmente unito al suo pastore. È la grazia dello Spirito!

Perché Papa Bergoglio ha destato tanta simpatia ed ha realizzato empatia? Perché lo Spirito ha risposto alle preghiere del popolo di Dio per l’unità della Chiesa e del mondo dei nostri giorni così problematici, percorsi da incer­tezze in ogni campo; fragilità, dispersione, peccato, miseria, ostilità, indifferenza verso il prossimo, soprattutto quello più svantaggiato nel corpo o nello spirito e verso Dio.

Mi vengono alla mente le folle che seguivano Gesù affascina­te dalle sue parole e dai suoi gesti di amore, di perdono e di misericordia. Lui, il Bel Pastore che dà la vita; Lui che dice alla donna adultera: “neanche io ti condanno, va in pace”; Lui che condivide gioie e dolori: vedi le nozze di Cana, la risurrezione del giovane di Nain, la guarigione dei malati, la ricerca di senso della

Samaritana, il bisogno di verità di Nicodemo, che pazienta con i suoi discepoli ai quali, nel momento della prova, chiede di pregare; che perdona fino alla fine dando il paradiso; che si commuove dell’innocenza e della semplicità dei bambini; che conosce e condivide il duro lavoro dell’uomo; che rimane estasiato davanti alla bellezza dei gigli del campo e degli uccelli del cielo e al mistero drammatico del chicco di grano; che dice: “Io non sono venuto per essere servito ma per servire e dare la vita…”. E ancora: “se io il Signore e maestro ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri”.

Cosa aveva, e cosa ha Gesù di tanto particolare per affascinare e stupire la gente e i singoli? Il cuore rivolto al Padre e curvo verso l’uomo perché questi risponda con l’amore a Lui e i fratelli! Papa Francesco è così accolto perché il Signore Gesù,oggi, ha scelto di conti­nuare, in lui, a esortare, guari­re, salvare, perdonare, riunire nella comunione la sua Chiesa e in essa e per essa l’umanità intera.

In Papa Bergoglio, come in Benedetto XVI e in tutti papi, il Signore parla alla sua gente e testimonia l’amore del Padre per ogni suo figlio. È la perso­na giusta per questi nostri gior­ni coperti da tanto grigiore e da nuvoloni minacciosi, perché è intimamente unito a Cristo, alla sua Chiesa e ad ogni uomo pia­gato nel corpo o nello spirito. È un innamorato di Dio! L’ho visto, alla loggia, mistico di Dio e contemplativo dell’uo­mo. Ha invitato a camminare insieme, a costruire la Chiesa con pietre “unte” di Spirito e a confessare Gesù crocifisso e risorto. “Il Signore Gesù ci ha chiamati a far parte della sua famiglia, di questa famiglia di Dio, camminando insieme sulla via del Vangelo”.

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