Il Prof. Baier/Nuove Forme Musicali ed Esperienza del Sacro
Intervista Esclusiva/Il Rettore della Hochschule für Katholische Kirchenmusik & Musikpädagogik di Ratisbona.
Nel prestigioso Auditorium della Hochschule für katholische Kirchenmusik & Musikpädagogik di Ratisbona ha avuto luogo la prima esecuzione mondiale della Messa di Ratisbona, per quattro cori all’unisono spazializzati e organo, del compositore Biagio Putignano. Il lavoro, scritto su invito del prof. Stefan Baier, virtuoso organista e sensibilissimo interprete della musica d’oggi, rettore della medesima Hochschule, è stato dedicato a Sua Santità Papa Benedetto XVI e a mons. Georg Ratzinger, fratello del pontefice emerito, già direttore del Coro “Regensburger Domspatzen”, quindi pubblicata dalle Edizioni Carrara di Bergamo. La prima esecuzione è stata affidata alla sapiente direzione di Steven Heelein che ha saputo ben evidenziare i tratti complessi degli intrecci polivoci dei quattro cori in un amalgama perfetto. Anche l’organista Bastian Fuchs ha brillantemente reso la scrittura virtuosistica della propria parte, che richiedeva un attento uso dei registri e una particolare disposizione all’accompagnamento dei gruppi vocali distribuiti nello spazio. Il giorno precedente la prima esecuzione, mons. Georg Ratzinger ha voluto ricevere Putignano insieme al Rettore prof. Stefan Baier, nella propria residenza per ringraziarlo della gradita dedica e per incoraggiare il compositore italiano verso il conseguimento di nuovi traguardi nell’ambito della musica sacra. “L’Ora del Salento” ha intervistato, in esclusiva, il rettore prof. Stefan Baier.
Prof. Baier, la città di Ratisbona agli inizi del 1900 ebbe un momento di vitale importanza per la riforma della musica liturgica cattolica. Cosa è rimasto di quel movimento, noto in Italia come “cecilianesimo”?
Alla fine della secolarizzazione in Germania all’inizio del XIX secolo, la musica sacra aveva avuto un calo di qualità, perchè le scuole tradizionali di musica sacra cattolica, i monasteri, non esistevano più. Come risultato, la musica sacra acquisì forme che a molti sacerdoti di quel tempo sembravano troppo profane, troppo emotive, troppo pacchiane e che secondo loro si erano allontanate dalla forma classica di musica sacra. Il tempo di cui Lei parla, è stato un momento di riforme: la musica sacra voleva ricordare (e ritornare) alle sue forme tradizionali classiche, allo stile palestriniano a cappella, alla polifonia vocale classica del Rinascimento ed al canto gregoriano. Anche oggi a Ratisbona ed in particolare alla HfKM siamo alla ricerca di un rinnovamento della musica sacra. Compito della musica e della musica da chiesa in particolare è di cercare risposte alle domande del presente. La musica è soggetta a un continuo rinnovamento, naturalmente tenendo conto di importanti ed indispensabili elementi classici della musica sacra.
Da sx: Il M° Biagio Putignano-Mons. Georg Ratzinger-Il Prof. Stefan Baier
A sessant’anni dal Concilio Vaticano II, cosa si chiede alla musica sacra di oggi?
Nel “Concilio Vaticano II”, le “canzoni” di ogni nazione sono state considerate come bene culturale della musica sacra; era nata la “nuova canzone spirituale” che nel suo carattere rivoluzionario, ha coinvolto degli elementi di pop, rock e musica popolare e che costituiva un contrasto con la musica sacra precedente. Ciò ha portato ad un appiattimento della musica sacra, però verso il principio della actuosa participatio, la partecipazione attiva dell’assemblea – richiesta anche dal Concilio Vaticano II -. La musica da chiesa dovrebbe essere parte integrante della liturgia, in qualsiasi momento e periodo, che media un’esperienza spirituale diretta e, quindi, è “santa”. Questo vale ancora oggi, anche se intanto si è assistito nuovamente ad un ulteriore appiattimento di questo sviluppo musicale verso un modo emozionale. Ma anche oggi si è alla ricerca di nuove forme musicali che trasmettano questa “esperienza sacra” ai fedeli della chiesa in un modo moderno, attuale.
Lo scorso 30 gennaio 2015 è stata eseguita la “Messa di Ratisbona” di Biagio Putignano, dedicata a Sua Santità Benedetto XVI e a Mons. Georg Ratzinger. Come è stata accolta quest ’opera?
L’esecuzione della Messa di Ratisbona di Biagio Putignano è stata un grande successo. I professori che hanno provato e diretto quest’opera, gli studenti che l’hanno eseguita e il pubblico che ha ascoltato il pezzo, erano davvero entusiasti. Con questo lavoro Putignano è riuscito in quello che abbiamo detto prima: elementi classici della musica sacra, come il riferimento alla antica polifonia vocale classica o la trasformazione di tradizionali temi gregoriani, sono stati ‘processati’ e riprodotti con tecniche compositive tipiche della ‘nuova musica’ in un modo originale e moderno; il risultato è una nuova, insolita esperienza sonora, un nuovo linguaggio musicale in solide forme che ha commosso e entusiasmato il pubblico. La Messa di Ratisbona per me è un modo molto efficace e riuscito di un trattamento moderno delle forme tradizionali. Considero questo brano come un grande successo in termini di moderna musica sacra e ringrazio Putignano per questa opera dedicata tra l’altro a noi docenti e studenti della HfKM di Ratisbona, a sua eccellenza mons. Georg Ratzinger e a Sua Santità Benedetto XVI.
Antonio Martino
















