Pubblicato in: Gio, Apr 23rd, 2015

Il Prof. Baier/Nuove Forme Musicali ed Esperienza del Sacro

Intervista Esclusiva/Il Rettore della Hochschule für Katholische Kirchenmusik & Musikpädagogik di Ratisbona.

Nel prestigioso Au­ditorium della Hochschule für katholische Kir­chenmusik & Musikpädagogik di Ratisbona ha avuto luogo la prima esecu­zione mondiale della Messa di Ratisbona, per quattro cori all’unisono spazializzati e or­gano, del compositore Biagio Putignano. Il lavoro, scritto su invito del prof. Stefan Baier, virtuo­so organista e sensibilissimo interprete della musica d’oggi, rettore della medesima Ho­chschule, è stato dedicato a Sua Santità Papa Benedetto XVI e a mons. Georg Ratzinger, fra­tello del pontefice emerito, già direttore del Coro “Regensbur­ger Domspatzen”, quindi pub­blicata dalle Edizioni Carrara di Bergamo. La prima esecuzione è stata affidata alla sapiente di­rezione di Steven Heelein che ha saputo ben evidenziare i tratti complessi degli intrecci polivoci dei quattro cori in un amalgama perfetto. Anche l’organista Bastian Fuchs ha brillantemente reso la scrittu­ra virtuosistica della propria parte, che richiedeva un atten­to uso dei registri e una par­ticolare disposizione all’ac­compagnamento dei gruppi vocali distribuiti nello spazio. Il giorno precedente la pri­ma esecuzione, mons. Georg Ratzinger ha voluto ricevere Putignano insieme al Rettore prof. Stefan Baier, nella pro­pria residenza per ringraziarlo della gradita dedica e per in­coraggiare il compositore ita­liano verso il conseguimento di nuovi traguardi nell’ambi­to della musica sacra. “L’Ora del Salento” ha intervistato, in esclusiva, il rettore prof. Ste­fan Baier.

Prof. Baier, la città di Ra­tisbona agli inizi del 1900 ebbe un momento di vi­tale importanza per la ri­forma della musica liturgica cattolica. Cosa è rimasto di quel movimento, noto in Ita­lia come “cecilianesimo”?

Alla fine della secolarizza­zione in Germania all’inizio del XIX secolo, la musica sacra aveva avuto un calo di qualità, perchè le scuole tradizionali di musica sacra cattolica, i mona­steri, non esistevano più. Come risultato, la musica sacra acqui­sì forme che a molti sacerdoti di quel tempo sembravano troppo profane, troppo emotive, troppo pacchiane e che secondo loro si erano allontanate dalla for­ma classica di musica sacra. Il tempo di cui Lei parla, è stato un momento di riforme: la musica sacra voleva ricordare (e ritor­nare) alle sue forme tradizionali classiche, allo stile palestriniano a cappella, alla polifonia vocale classica del Rinascimento ed al canto gregoriano. Anche oggi a Ratisbona ed in particolare alla HfKM siamo alla ricerca di un rinnovamento della musica sacra. Compito della musica e della musica da chiesa in parti­colare è di cercare risposte alle domande del presente. La mu­sica è soggetta a un continuo rinnovamento, naturalmente tenendo conto di importanti ed indispensabili elementi classici della musica sacra.

prof baier

Da sx: Il M° Biagio Putignano-Mons. Georg Ratzinger-Il Prof.  Stefan Baier

A sessant’anni dal Con­cilio Vaticano II, cosa si chiede alla musica sacra di oggi?

Nel “Concilio Vaticano II”, le “canzoni” di ogni nazione sono state considerate come bene culturale della musica sacra; era nata la “nuova can­zone spirituale” che nel suo carattere rivoluzionario, ha coinvolto degli elementi di pop, rock e musica popolare e che costituiva un contrasto con la musica sacra precedente. Ciò ha portato ad un appiattimento della musica sacra, però verso il principio della actuosa par­ticipatio, la partecipazione at­tiva dell’assemblea – richiesta anche dal Concilio Vaticano II -. La musica da chiesa dovreb­be essere parte integrante della liturgia, in qualsiasi momento e periodo, che media un’e­sperienza spirituale diretta e, quindi, è “santa”. Questo vale ancora oggi, anche se intanto si è assistito nuovamente ad un ulteriore appiattimento di que­sto sviluppo musicale verso un modo emozionale. Ma anche oggi si è alla ricerca di nuove forme musicali che trasmettano questa “esperienza sacra” ai fedeli della chiesa in un modo moderno, attuale.

Lo scorso 30 gennaio 2015 è stata eseguita la “Messa di Ratisbona” di Biagio Putignano, dedicata a Sua Santità Benedetto XVI e a Mons. Georg Ratzinger. Come è stata accolta que­st ’opera?

L’esecuzione della Messa di Ratisbona di Biagio Puti­gnano è stata un grande suc­cesso. I professori che hanno provato e diretto quest’opera, gli studenti che l’hanno esegui­ta e il pubblico che ha ascol­tato il pezzo, erano davvero entusiasti. Con questo lavoro Putignano è riuscito in quel­lo che abbiamo detto prima: elementi classici della musica sacra, come il riferimento alla antica polifonia vocale classi­ca o la trasformazione di tra­dizionali temi gregoriani, sono stati ‘processati’ e riprodotti con tecniche compositive tipi­che della ‘nuova musica’ in un modo originale e moderno; il risultato è una nuova, insolita esperienza sonora, un nuovo linguaggio musicale in soli­de forme che ha commosso e entusiasmato il pubblico. La Messa di Ratisbona per me è un modo molto efficace e ri­uscito di un trattamento mo­derno delle forme tradizionali. Considero questo brano come un grande successo in termini di moderna musica sacra e rin­grazio Putignano per questa opera dedicata tra l’altro a noi docenti e studenti della HfKM di Ratisbona, a sua eccellenza mons. Georg Ratzinger e a Sua Santità Benedetto XVI.

Antonio Martino

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