Intercettazioni telefoniche tra esigenze di giustizia e tutela della privacy
L’ESPERTO/Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante. Ma anche il sistema anti-ascolto si è attrezzato notevolmente.
ALESSANDRO CONGEDO/Esiste anche un mercato delle intercettazioni illegali utilizzate soprattutto dalla criminalità organizzata.
Effettiva utilità, limitazioni di utilizzo, liceità. Sono tanti i punti poco chiari in materia di intercettazioni, soprattutto in un paese come l’Italia in cui i termini privacy e giustizia sembrano rappresentare una irreversibile antinomia. Negli ultimi anni la vita sociale è stata fortemente influenzata dal fenomeno delle intercettazioni sempre più spesso impiegate per garantire la trasparenza dell’informazione e oramai specializzata a raccogliere dati personali per finalità di giustizia, di lotta all’evasione fiscale, di sicurezza e di prevenzione.
Purtroppo, i dati raccolti tramite le intercettazioni e le indagini giudiziarie in generale trapelano piuttosto facilmente, approdano prima nelle trasmissioni televisive che nelle cancellerie dei tribunali. Ed è così che sovviene l’eterno dilemma tra necessità di giustizia e tutela della privacy. Per quali tipi di indagini è strettamente necessario ricorrere alle intercettazioni? E soprattutto, è possibile trovare un giusto equilibrio tra la libertà di stampa e il diritto alla riservatezza di chi si trova coinvolto in spiacevoli e spesso drammatiche vicende giudiziarie? Innanzitutto, bisogna precisare che l’intercettazione nel diritto processuale penale italiano è un mezzo di ricerca della prova in quanto previsto e disciplinato dall’art. 266 e seguenti del codice di procedura penale.
D’altro canto, non è irrilevante il fatto che questo strumento limita fortemente alcune delle libertà costituzionali, fra cui quella di comunicazione del pensiero e quella di libertà domiciliare. Tuttavia, il mondo delle intercettazione rimane una complessa sfera che affascina e incuriosisce, un mondo che oramai non nasconde più i suoi mezzi, facilmente reperibili anche tramite il web. Ma facciamo un po’ di chiarezza. “Le intercettazioni – spiega l’esperto Alessandro Congedo – possono essere ambientali o telefoniche.
Le ambientali sono costituite da microfoni o cimici posizionate in case, uffici, auto per ascoltare quello che succede. Anche in questo caso, i microfoni o cimici, ci sono di vario tipo, a filo, wireless, gsm, autoalimentate, ecc. Per ogni evenienza, si usa quella più adatta” – E continua – “Si possono usare anche cimici installate addosso alla persona da intercettare, sono dei bottoni con funzione microfonica, tecnologia wireless, autoalimentai, con durata massima di quattro ore. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante, rendendo queste apparecchiature sempre più piccole, e sempre più funzionali, oltre a essere facilmente reperibili”.
Per quanto concerne le intercettazioni telefoniche, invece, il discorso cambia perché queste sono effettuate esclusivamente dalle forze dell’ordine, autorizzate dal P.M., in caso di delitti dolosi, reati contro la pubblica amministrazione, reati concernenti sostanze stupefacenti, psicotrope, armi o sostanze esplosive, pornografia minorile, contrabbando, minacce, molestie o disturbo alle persone col mezzo del telefono. In questi casi – spiega il dott. Congedo – “un volta avuta l’autorizzazione ad intercettare uno o più tecnici, provvederanno ad inserire nel sistema GSM/H3G, il numero di telefono o il numero IMEI (identificativo del telefono).
In tal modo, ogniqualvolta che il numero in questione aggancia una cella del sistema, automaticamente la chiamata verrà registrata e le informazioni acquisite potranno essere utilizzate come prova”. Di contro, al fianco delle intercettazioni legali, esiste anche un mercato per le intercettazioni illegali utilizzate in modo particolare quale ausilio di azioni criminose.
Quanto alla strumentazione utilizzata per le intercettazioni, inoltre, nel corso degli anni si è indubbiamente avuto una cospicua evoluzione: “ultimamente – afferma Congedo – è utilizzata anche la modalità audio/video, con l’ausilio di microtelecamere”. Strumenti difficili da bypassare, ma non del tutto intangibili. Di recente infatti, è notevolmente cresciuto anche lo studio di sistemi anti-intercettazioni, i cosiddetti “jammer”, dispositivi che bloccano le frequenze di trasmissione isolando le apparecchiature.















