La Salvezza oltre “La Porta”
La Lettera Pastorale dell’Arcivescovo mons. Domenico Umberto D’Ambrosio.
“La fede è compagna di vita che permette di percepire con sguardo sempre nuovo le meraviglie che Dio compie in noi. Intenta a cogliere i segni dei tempi nell’oggi della storia, la fede impegna ognuno di noi a diventare segno vivo della presenza del Risorto nel mondo” (n. 14).
“Attraversare la porta”: con queste parole e con l’immagine del portale della Chiesa Cattedrale, giunge a noi, quale dono pasquale, la Lettera Pastorale del nostro Arcivescovo.
La Lettera si conclude con queste parole: “La fede è compagna di vita che permette di percepire con sguardo sempre nuovo le meraviglie che Dio compie in noi. Intenta a cogliere i segni dei tempi nell’oggi della storia, la fede impegna ognuno di noi a diventare segno vivo della presenza del Risorto nel mondo” (n. 14)
È una straordinaria riflessione che rende luminosa l’icona della Porta: se non la oltrepassiamo, non possiamo aprirci all’incontro con Dio, non possiamo riconoscere la sua presenza nella storia e in noi, e la nostra vita non diventa segno luminoso del Risorto.
Nello scorrere le intense pagine della lettera, si percepisce la sensibilità del Pastore che denuncia la difficoltà da parte degli adulti di oggi di trasmettere la propria fede ed educare i giovani alla stessa: ci troviamo, oggi, di fronte a una generazione che non si pone contro Dio o contro la Chiesa, ma che ha imparato a vivere senza Dio e senza la Chiesa. (cfr. n. 3).
La crisi è evidente: non sono le indagini sociologiche a rivelarcelo, ma è l’esperienza che facciamo continuamente. E la Chiesa non si stanca di proporre la fede in Dio come risposta all’inquietudine dell’uomo: con questa proposta non vuole fare accademia, né vuole competere con le ideologie mondane, ma vuole andare al cuore di ogni esistenza avendo di mira la salvezza delle anime e della società. È questo l’obiettivo della nuova evangelizzazione, e in particolare dell’Anno della Fede voluto da Benedetto XVI. Perciò è un bisogno e non una strategia.
Dio tiene aperta la porta della fede per noi e per tutti; non dobbiamo agitarci per aprirla, perché non è nostra proprietà, non è neppure una conquista. La fede ha il carattere del dono (cfr. n. 5). E Dio conosce le vie per toccare il cuore dell’uomo, il cuore di chi lo cerca e di chi non lo cerca, e attraverso queste vie che noi non conosciamo, fa giungere questo dono. Noi credenti lo abbiamo ricevuto e non finiremo mai di stupirci e di ringraziare il Signore, ma non potremo mai considerarlo nostro possesso, ormai acquisito, e neppure potremo mai considerare Dio come nostra proprietà: Dio non è possesso di chi crede.
Non potremo neanche dire: “io posseggo la fede, e gli altri non la posseggono”, perché non è un sapere concettuale o una pratica devozionale, nei cui confini contiamo di racchiuderla; non è neppure un presupposto del nostro vivere comune, soprattutto per noi cristiani fin dalla nascita. Essa è rapporto personale con Dio che si manifesta nella vita di preghiera e nella fiducia incondizionata verso Lui che da sempre ci ama e ci spinge ad amare i fratelli con una carità operosa (cfr. n. 5).
La fede è un modo di essere e di vivere: è vivere alla presenza di Dio, è sentire la compagnia dei Santi, i grandi testimoni che ci hanno preceduto, e dei fratelli, che camminano con noi verso la meta del cielo. Noi credendo ci fortifichiamo, e attraverso le continue esperienze della vita scopriamo la ricchezza e la bellezza della nostra fede.
La fede è come la lampada che l’Arcivescovo ha consegnato alle nostre comunità il sei novembre scorso, quando a livello diocesano abbiamo inaugurato l’Anno della Fede: una piccola fiamma da tenere in mano e portarla con noi per illuminare il breve tratto di strada che percorriamo momento per momento. Col Battesimo abbiamo varcato la Porta della fede, ma ora occorre mantenere il passo nel percorso che dura tutta la vita, con la guida sicura del Papa e del nostro Pastore, nella speranza di raggiungere la meta e varcare la Porta che ci introduce nel Regno.
Fernando Filograna
Vicario Generale
















