Pubblicato in: Gio, Ago 29th, 2013

L’Arte nel ferro di D’Andrea

Antonio D’Andrea nacque in Lecce il 23 luglio 1908 da Consolato e da Giuseppina Ciancio. Dopo una breve esperienza al ginnasio Palmieri passò alla Scuola Artistico- Industriale “G. Pellegrino” di Lecce, dove seguì i corsi di scultura e ferro battuto. Il curriculum scolastico gli consentì di partecipare a diver­si viaggi premio istituiti dal Ministero della Pubblica Istruzione che lo misero a contatto con le realtà artistiche di Monza, Milano, Firenze.

Lecce- Museo Provinciale

Gremigni Guido, Ritratto di Antonio D’Andrea, 1950-55,Terracotta patinata,

Lecce- Museo Provinciale

Il suo girovagare nei centri italiani gli fece acquisire molta esperienza e gli permise di dare inizio, sebbene ancora molto giovane, alla sua attività espositiva. Nel 1923 prese parte a una mostra indetta dalla scuola, esponendo una Rosa in ferro battuto che gli valse il primo premio. Nel 1925, subito dopo il diploma, seguì a Bologna il suo maestro Walter Lodi.

Facciata esterna

D’Andrea Antonio-Lumiera, 1935 ca., Ferro batturo,

Monteroni-Ch. S. Giovanni-Facciata esterna

L’anno successivo si trasferì a Roma dove frequentò, al Museo artistico industriale, i corsi di scultura e disegno di Alfredo Biagini (1886-1952) e quelli di Alberto Gerardi (1889-1965). L’incontro col Gerardi fu decisivo nella vita artistica del D’An­drea; il Gerardi, infatti, scoprì nel giovane allievo salentino una straordinaria capacità artistica nella lavorazione del ferro battuto e nelle tecniche dello sbalzo e del cesello.

Pantaloni Raffaello, Studio per lumiere,

Pantaloni Raffaello, Studio per lumiere, 1935 ca., inchiostro, Lecce-Pinacoteca Fulgenzio

La carriera d’insegnan­te di Antonio D’Andrea ebbe inizio nel gennaio del 1929 ad appena diciannove anni, quando gli fu affidata la cattedra di ferro battuto dell’Istituto d’Arte di Fuscaldo, poi nell’Istituto d’Arte “G. Toma” di Galatina. Dal 1938, poi, fino alla sua morte, avvenuta il 10 ottobre 1955, ottenne l’in­carico presso la Règia Scuola Artistica Industria­le di Lecce, dove lascerà la sua impronta d’artista e di maestro. Nel 1938 “Maestro” Antonio impiantò a Lecce la sua prima “bottega” d’arte nell’atrio dell’Istituto Garibaldi.

Ferro batturo

D’Andrea Antonio, Lumiera, 1950 ca., Ferro batturo, Monteroni-Matrice

In seguito tra­sferì il proprio laboratorio in via Monte Pasubio che ben presto divenne un punto di riferimen­to per gli artisti e i letterati leccesi tra i quali Vittorio Pagano, Geremia Re, Lino Suppressa e Michele Massari. Sono questi gli anni in cui Antonio D’Andrea produsse diversi scritti, oggi conservati dal figlio Marcello, e fondò il perio­dico “Artigianato Salentino” (1949-1950). La produzione del D’Andrea è costituita da oggetti in ferro battuto e rame sbalzato in cui l’arti­sta rielabora con grazia e leggerezza i motivi decorativi del barocco leccese, legandoli agli arabeschi Art Déco.

Fulgenzio (2)

Pantaloni Raffaello, Studio per lumiere, 1935 ca., inchiostro, Lecce-Pinacoteca Fulgenzio

Sono numerosissime le ope­re dell’artista sparse in chiese e palazzi pugliesi, ma anche in musei e collezioni private nel resto dell’Italia e all’estero. Osservando la produzione artistica di Antonio D’Andrea, infine, colpisce la ricorrenza nelle sue opere dei motivi france­scani. La figura del Santo d’Assisi; le parabole e gli attributi francescani ritornano continuamente nella produzione del maestro salentino.

Cancello Balaustra

D’Andrea Antonio, Le cerve al corso d’acqua, 1950 ca., Ferro batturo, Monteroni –

Matrice-Cancello Balaustra 

Si deve rilevare, a tal proposito, che al D’Andrea furono commissionati le lumiere e alcuni oggetti d’ar­redo di ferro battuto per la chiesa di Sant’Anto­nio a Fulgenzio di Lecce e per la chiesa di San Giovanni Battista e la Matrice di Monteroni. Di questi lavori si conservano ancora oggi nella Pinacoteca d’Arte Francescana di Lecce molti disegni e bozzetti che padre Raffaello Panta­loni (1888-1952) preparò per il D’Andrea.

Lumiera          Pinacoteca Fulgenzio (1)

D’Andrea-Lumiera,                                       Pantaloni Raffaello, 1935 ca.,

  1935 ca. Monteroni-Ch. S. Giovanni-Navata                   Studio per lumiere, Lecce-

                                                                                                   Pinacoteca Fulgenzio    

La collaborazione tra questi due artisti determinò un sodalizio artistico che ancora oggi colpisce i vi­sitatori di questi stupendi scrigni di fede. Così si esprimeva Enzo Panareo nel 1976 nei confronti di questo maestro: “Quando Antonio D’Andrea modulava nel ferro i motivi delle sue creazioni era come se la materia incandescente cantasse, sprizzando faville, e le figure che a mano a mano emergevano stupite, si librassero in un cielo che solo a loro era riservato […]”.

Giuseppe Mancarella

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