Le Pensioni dopo la Sentenza della Corte Costituzionale
Con la pubblicazione del decreto-legge tanto atteso (n. 65 del 21 maggio 2015, in Gazzetta Ufficiale n. 116 dello stesso giorno) trovano finalmente conferma le tante voci di rimborsi ai pensionati, che si sono rincorse sui media dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale. La norma, che reca “Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR” è stata varata dal Consiglio dei ministri del 18 maggio al fine di dare attuazione ai principi enunciati nella sentenza n. 70 del 2015 della Suprema Corte, è entrato in vigore il giorno stesso della pubblicazione e dovrà poi essere convertito in legge dal Parlamento. L’“una tantum” ai pensionati, prevista per il 2012 e il 2013 – con un “effetto trascinamento” attenuato per 2014 e 2015 – dovrebbe essere corrisposta alla fine dell’iter parlamentare, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione. Tale erogazione è quindi prevista, già nel testo del decreto, con il pagamento dal rateo di pensione di agosto 2015. Al momento in cui scriviamo mancano ancora i dettagli interpretativi, ma si può sin d’ora escludere – sulla scorta del testo normativo – la necessità di presentare una domanda, da parte del pensionato, per ottenere la prestazione. L’ammontare del rimborso, che per ciascun pensionato sarà calcolato nel dettaglio dall’ente previdenziale, secondo il comunicato stampa diffuso dalla Presidenza del Consiglio è in media di oltre 500 euro.
L’importo sarà maggiore per le pensioni comprese fra tre e quattro volte il trattamento minimo (circa 1.500-2.000 euro mensili lordi), inferiore per quelle che si collocano tra quattro e sei volte (2.000-3.000 euro mensili lordi). I rimborsi saranno soggetti a tassazione separata, con riferimento alle annualità precedenti, il che diminuisce il rischio di cumuli progressivi con i redditi prodotti in anni di imposta differenti. In altre parole, il meccanismo fiscale della tassazione separata si rivela più favorevole di quello ordinario, perché applica l’aliquota media e non quella marginale (cioè più alta per la singola fascia di reddito), escludendo peraltro le addizionali locali. In materia pensionistica, lo stesso Decreto-Legge consente all’Inps di anticipare, da giugno, al primo giorno del mese il pagamento di tutti i trattamenti erogati. Se il primo del mese cade in giorno festivo o non bancabile, le pensioni, gli assegni, le indennità e le rendite Inail verranno erogate il giorno successivo. Due eccezioni: in gennaio 2016 il pagamento verrà effettuato il secondo giorno bancabile del mese, eccezione che diventerà la regola da gennaio 2017, per ciascun mese. Sempre lo stesso Decreto stabilisce inoltre un importante intervento a protezione del montante contributivo. Si tratta di un parametro utilizzato per il calcolo delle future pensioni, “sconvolto” dalla caduta del Pil (Prodotto Interno Lordo) che si è verificata negli anni passati, provocando il paradosso di una “rivalutazione negativa” di quanto accantonato da ciascun assicurato.
Antonio Silvestri

















