Pubblicato in: Ven, Ott 23rd, 2015

Lecce Calcio/Panchina scomoda… La lunga lista dei bocciati

 

MISTER, SE NON VINCI, A CASA 

Il calcio a Lecce ha ben 107 anni. Almeno secondo coloro che datano la nascita della società al 15 marzo del 1908, quando cioè il barese Di Michele ed altri coraggiosi ‘pionieri leccesi e non’ fondarono Lo Sporting Club Lecce. Presidente fu nominato Francesco Marangi. Per molti altri ‘storiografi’ della storia calcistica leccese, invece, la società giallorossa ha soltanto 88 anni, poiché sarebbe stata fondata nel settembre del 1927 con la fusione tra la squadra del Gladiator e della Juventus. Presidente di questo ‘nuovo Lecce’ il nobile Luigi Lopez y Royo. Date di nascita a parte, il Lecce deve essere considerata una società con una storia lunga e ricca di mille e mille avvenimenti. Belli e brutti, gioiosi e dolorosi. Una società che ha tesserato oltre mille atleti di varie nazionalità e ben 40 presidenti (i più longevi come durata in carica il compianto Franco Jurlano e i componenti la società capeggiata da Giovanni Semeraro: Moroni, Rico Semeraro, lo stesso Giovanni Semeraro e Pierandrea Semeraro). Una società, inoltre, che ha ingaggiato circa 80 allenatori, la cui presenza sulla panchina giallorossa non ha avuto tempi lunghissimi, ma di breve o normale durata.

Eugenio_Bersellini

Eugenio Bersellini

Dal ‘46 al ‘71/Una raffica di sostituzioni in corsa. nel ‘66-67, ne arrivarono ben tre

E ARRIVÒ EUGENIO BERSELLINI PER DUE STAGIONI E MEZZO

Cambi di panchina a raffica dal 1946 al 1952: Anguilla sostituito da Brezzi nel 1947; Dossena da Costantino nel 1948; Co­stantino da Magnozzi (1949); nel 1952, il leccese Chiatante lasciò il posto a Levratto che, a sua volta, venne sostituito da Magni, lecchese di Robbiate. Ma il valzer degli esoneri ha vita lunga. Nel 1953, sempre in C, Degni sostituì Magni senza riuscire a salvare il Lecce dalla retrocessione in D. Ed eccoci al 1954 quando Riparbelli (serie D) pres il po­sto del richiamato Costantino; invece a metà campionato del 1955 il compianto Carmelo Russo subentrò al torinese Gallea, salvando il Lecce dalla retrocessione. Conqui­stando 32 punti, il Lecce si piazzò al quintultimo posto e, come detto, si salvò senza troppi affanni. Girandola di allenatori nella stagione 1956- 57 (serie D): Laudisa, poi La Porta, poi ancora Tana e, alla fine, Bonea: solo quest’ultimo tarantino, gli altri tre leccesi. Quelli appena descritti sono stati gli anni più difficili della storia del Lecce che, invece, a partire dagli 60, cominciò a darsi un’organizzazione societaria più valida. Anche in questo periodo, vale a dire dal 1966 fino al 1975, non è andato liscio. Continuarono ad esserci vere e proprie ‘stragi’ di tecnici esonerati. Ben tre, ad esempio, nel campionato 1966-’67 (presidente l’avv. Marcello Indraccolo): Soffrido, poi Alfonso e poi ancora Seghedoni.

fascetti

Eugenio Fascetti

Due anni sulla panchina giallorossa per Seghedoni che, però, durante l’annata 1968-69 fu mandato via ed il Lecce fu affidato a Dugini, il quale, a metà campionato venne esonerato e la squadra fu affidata ad Eu­genio Bersellini, il quale però riuscì soltanto a far piazzare il Lecce al quinto posto alle spalle della Casertana (prima promossa poi penalizzata di sei punti per illecito sportivo), del Taranto (promosso in B), Internapoli e Brindisi. Ancora un quarto posto, nella stagione 1969-70 e 70-71 sempre con Bersellini. Nella stagione 70-71, il compianto rag. Solombrino ingaggiò Giuseppe Corradi un tecnico di notevole bravura sotto la cui guida la squadra, per due anni di fila, si piazzò al secondo po­sto, rispettivamente alle spalle del Brindisi e dell’Avellino. Una decisione clamorosa ed assurda fu presa nel campiona­to di C: il commissario Solom­brino, con il Lecce primo in classifica, decise di sostituire a cinque turni dalla fine Corradi con il corregionale Maino Neri. Una decisione sconcertante che produsse soltanto critiche e malumore: il Lecce infatti perdette la partita di Avellino (1-0) e fu costretto ad accon­tentarsi del secondo posto.

1976 da ricordare/Il Salentino subentrò dopo sei giornate 

VIA NICOLA CHIRICALLO, ARRIVA RENNA ED È SERIE B 

Tanti, troppi cambi di allenatori e tutti senza successo. Per vedere un po’ di luce c’è bisogno di attendere fino alla stagione 1975-76. Un anno speciale, da non dimenticare. Dopo una lunga trattativa, il 25 maggio del 1975 fu costitu­ita una società per azioni e il geom. Antonio Rollo fu nominato presidente. Primo atto del nuovo responsabile societario: la conferma come allenatore del barese Nicola Chiricallo. Una scelta dettata dal cuore, ma che in campionato non diede i frutti sperati. E così, dopo appena sei giornate, con il Lecce che si trovava negli ultimi posti della classifica, il presidente Rollo esonerò Chiricallo e chiamò alla guida dei giallorossi il leccese Mimmo Renna. Una scelta azzeccata, tanto che il Lecce, a fine campionato, ottenne dopo 27 anni di ‘inferno’ in serie C, la promozione in B. Naturalmente, questo cam­bio Chiricallo-Renna deve essere considerato una delle poche sostituzioni che hanno prodotto un ottimo risultato: la promozione in B.

Mazzone

Carlo Mazzone

Tutti negativi (vale a dire niente promozioni nelle categorie superiori) i cambi in pan­china fra Santin e Mazzone (1986-87); l’altro del 1991- 92 Bigon-Sensibile-Bigon; l’altro ancora fra Sonetti e Marchesi (serie A) nella stagione 1993-94 e gli altri fra Spinosi, Reja e Lenzi nel campionato di B 1994-95, sotto la presidente Moroni. Non produsse neppure effetti concreti il cambio tecnico fra Prandelli (ex ct azzurro), Pereni e Sonetti nel campio­nato di A 1997-98 e quello, sempre in A, fra Cavasin e Rossi (2001-02). Senza alcun risultato utile il cambio di ben quattro tecnici che si avvicendarono sulla panchi­na giallorossa (Gregucci, Baldini, Paleari e Rizzo) nel campionato 2005-06, conclusosi purtroppo con la retrocessione in B. Anche senza successo i cambi di panchina avvenuti nei tre anni di C della gestione Tesoro (tre nel primo anno: Lerda, Toma e Gustinet­ti); due nel secondo anno (Moriero e Lerda) e tre nel terzo anno (Lerda, Pagliari e Bollini). E dulcis in fundo, nei giorni scorsi, mister Bra­glia ha preso il posto di Asta, esonerato dopo il pesante 4-0 rimediato dal Lecce nel derby di Foggia. 

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