Pubblicato in: Ven, Ott 23rd, 2015

Lecce Calcio/Panchina scomoda… La lunga lista dei bocciati

Inchiesta/Dopo l’esonero di Asta e l’arrivo di Piero Braglia, ecco la storia dei numerosi cambi alla guida del Lecce Calcio.

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107 anni di vita/Fin dalle origini la carrellata dei “licenziati” anzitempo. 

TRA I PRIMI ESONERATI IL LIVORNESE PISELLI

Tanti allenatori, dunque, hanno guidato il Lecce nei suoi 107 anni di vita. Molti hanno terminato regolarmente il loro mandato annuale, molti altri sono stati ‘licenziati’ anzitempo. C’è, quindi, da farsi una prima domanda: perché si esonera un tecnico? Facile la risposta, potremmo dire. Invece, ogni esonero ‘racchiude’ una storia parti­colare. Tuttavia, in generale, un tecnico viene mandato via per mancanza di risulta­ti. Nel calcio, come in ogni campo della vita: industria, commercio e via dicendo. In parole più semplici, se uno non rende, viene cambiato.

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Pietro Piselli – Uno dei primi Allenatori esonerati dal Lecce

Ed ecco la seconda domanda: ma vale la pena esonerare anzitempo l’allenatore? E più concretamente: il cam­bio tecnico produce davvero vantaggi alla squadra che lo esonera? Per saperne di più, abbiamo condotto accurate ricerche, sfogliando le ‘carte’ della società giallorossa. Ed è venuto fuori un dato signifi­cativo: nella storia del Lecce, il cambio dell’allenatore non sempre, anzi solo pochissime volte (come vedremo), ha prodotto importanti vantaggi. Come dire che non è servito per vincere il campionato ma, al massimo, ha provocato alcuni, momentanei scossoni utili ad evitare la retrocessio­ne, ma non a compiere quei salti di categoria sperati. Ed ecco nel dettaglio i numerosi tecnici giallorossi esonerati ed uno dei primi a cambiare panchina è stato il livornese Pietro Piselli. Si era nella stagione 1930 – ’31, a metà della quale il presidente dell’epoca, Nicola Nacuc­chi, decise di sostituirlo con l’ungherese Ferenc Molnar.

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1929-1930 – Prima stagione in Serie B

In quel campionato di serie B, dove erano presenti fra l’altro Fiorentina, Palermo, Bari, Verona, ed altre squadre importanti, il Lecce concluse la stagione a quota 27, otte­nendo una sofferta salvezza. Retrocesso in C nella stagione 1931-‘32, il Lecce effettuò un altro cambio di allenatore nel campionato 1936-37, iniziato da Plemich e poi proseguito dall’altro unghere­se Arpad Hajos. I giallorossi conquistarono la salvezza, classificandosi quart’ultimi con 21 punti, precedendo Cerignola, Molfetta e Tosi, tutte e tre retrocesse. Cinque stagioni di ‘normale’ gestio­ne, poi nel campionato di C (annata 1941-‘42) ancora Plemich (che sembra essere un tappabuchi) sostituì il cecoslovacco Franz Han­sel. Ma Plemich (uno degli attaccanti più prolifici di tutta la lunga storia giallorossa), oltre ad un ottimo calciatore è stato anche un valido tecnico, tanto che il Lecce, quell’an­no, sfiorò la promozione in B, conquistando il secondo posto con 30 punti alle spalle del promosso Siracusa (31 punti). Sui diversi campionati italiani piombarono gli anni bui della seconda guerra ed anche il Lecce soffrì questa situazione. Finita la guerra, fu costru­ito un Lecce migliore già a partire dal 1945, una stagione da ricordare (lo scriveremo dopo) per come i giallorossi ottennero la promozione in B. 

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