Pubblicato in: Gio, Ott 15th, 2015

Lega Pro/Lecce la rivoluzione di Braglia

A colloquio con il nuovo Allenatore Giallorosso. Allenamenti a porte chiuse e Abbruzzese in rosa.

I quattro gol subiti dal Lecce nel derby di Foggia sono stai fatali per mister Antonino Asta che, a distanza di appena 12 ore dalla conclusione della gara, è stato esonerato. Al suo posto, dopo un breve giro di valutazioni, il ds Stefano Trichera ha ingaggiato Piero Braglia, 60 anni il prossimo gennaio, toscano di Gros­seto, da 26 anni allenatore, dopo aver giocato come centrocampista per 15 anni, vestendo le maglie di Monte­varchi, Cremonese, Fioren­tina, Catanzaro, Triestina, Catania e Rondinella. Una carriera brillante “costellata” da ben 140 presenze in serie A (Fiorentina, Catanzaro) e 113 gare e cinque gol in serie B. Ha iniziato e chiuso la sua carriera di calciatore in Toscana: dapprima con il Montevarchi (1973-’75) e poi con il Rondinella (1987-’89).

LA CARRIERA DEL NEO ALLENATORE

Deve essere considerato un vero e proprio girovago delle panchine. Ne ha “frequenta­te”, infatti, ben 18, comin­ciando dalla prima del 1989 con la Bibbienese (Interre­gionale) e terminando l’anno scorso con il Pisa (serie C). Ovviamente, non tutte e 18 le panchine sono state “coper­te” da successi. Ci sono stati trionfi, ma anche profonde amarezze: l’ultima, sotto for­ma di esonero, l’anno scorso, mentre era alla guida del Pisa. Quattro le promozioni ottenute dal Braglia: la prima nel 1991 con la Colligiana (dall’Interregionale alla serie D); la seconda nel ’95 alla guida del Montevarchi (dalla C2 alla C1); la terza con il Catanzaro (dalla C alla B) nel campionato 2004 e due anni dopo, quella del Pisa. Infine, nel 2011, ha fatto salire in B dopo 60 anni la Juve Stabia. Girovago delle panchine, Braglia ha avuto anche una breve ed infelice esperienza (fu esonerato) alla guida del Taranto (2009), mentre per una stagione (1999-2000) ha allenato con alterne fortune il Foggia. Non ha mai incon­trato da avversario il Lecce, salvo in un’amichevole ai tempi di Zeman. Tornando all’esonero di Asta, c’è da dire che il Lecce, nelle ultime quattro stagioni di serie C, ha defenestrato ben 10 allena­tori: quattro nel primo anno della gestione Tesoro; due nel secondo anno (ancora gestione Tesoro), tre nel terzo anno (sempre con Tesoro) ed uno in questi primi sei mesi di gestione Sticchi-Damiani. Un Lecce mangia-allenatori, quindi? È andata così e speriamo che quest’andazzo finisca quanto prima.

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IL PROGETTO PER RILACIARE IL LECCE

Giunto a Lecce nella giornata di lunedì, mister Braglia ha incontrato il presidente pro tempore avv. Saverio Sticchi Damiani ed alcuni compo­nenti della nuova società. Ha, poi, discusso il contratto (ha firmato fino alla fine di questa stagione) con il ds Trichera il quale, presentan­do alla stampa Braglia, ha fatto questa dichiarazione. “È un tecnico molto esper­to – ha detto Trinchera – che io conosco molto bene. Ci affidiamo alla sua competen­za e bravura perché siamo convinti che ci potrà dare tutte quelle soddisfazioni che la nostra piazza merita. È stato doloroso esonerare Asta, ma questa è la legge del calcio”. Senza troppi giri di parole e con forte concretezza, così com’è il suo carattere, mister Braglia ha esposto i suoi pro­grammi alla guida del Lecce. “Ci vorrà un po’ di tempo per capire cos’è successo a questa squadra che, non ho difficoltà a catalogare, come una formazione molto forte e ben assortita. Insomma, una squadra importante. Certo, ogni squadra che affronterà il Lecce giocherà la sua partita della vita. Ed i nostri i gioca­tori lo sanno già. Ho trovato una rosa molto completa e fra giocatori in organico cono­sco Diop, Liviero, Suciu e Benassi per averli già allenati. Difficile il recupero dei sei punti di distacco dalla capolista Andria? Adesso, ha risposto Braglia, ci sono in testa alcune squadre e, quindi, basterebbe conquistare un po’ di vittorie per ritrovarsi insieme a loro. D’altronde, se non le facciamo adesso, quando lo dovremo fare. È vero che i campionati si vincono a marzo-aprile, noi però non possiamo e non dobbiamo arretrarci più dalle prime della classe. Spetterà a noi rimetterci in gioco e per farlo dobbiamo tirare fuori gli artigli. Come pure sarà molto importante dare continuità ai risultati. Io sono un tecnico cui piacciano le sfide difficili. Ed eccomi pronto a lavorare intensamente per far ritornare grande il Lecce”.

ALLENAMENTI A PORTE CHIUSE

Dopo aver fatto conoscere il suo carattere deciso “Sono uno che si fa rispettare, ma se mi girano le palle…”, Braglia ha dichiarato che “d’ora in avanti gli allenamenti della squadra saranno svolti a porte chiuse”. “Non mi piace dare vantaggi agli avversari”, ha aggiunto. Poi Braglia ha spiegato che, a tre giorni dalla gara contro l’Ischia (sabato pv, ore 15, al via del Mare), non ha il tempo indispensabile per apportare grossi stravolgi­menti in squadra. “Lo faremo dopo, quando avremo le idee più chiare”. Idee – aggiungia­mo noi – che significano uno schieramento con il ‘3-4-3’ oppure in alcune partite con il ‘4-4-2’. Infine, è stato ufficia­lizzato il reintegro in organico dello stopper Abruzzese, finora non voluto da Asta. “Questo giocare a me piace – ha concluso Braglia – e perciò sarà integrato nel gruppo. In poche parole, mi fa piacere averlo a mia disposizione”.

Umberto Verri

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