Lequile/Artemente… 15 anni di storia dalla loro parte
Sostegno ai malati di mente e alle loro famiglie, creare una mentalità nuova rispetto alla malattia.
“Ci sono molti pregiudizi, una cattiva informazione, molta vergogna e poca speranza di guarigione. Spesso le famiglie non sanno come porsi e come affrontare la situazione di disagio”.
Anna Capone e Antonio Dell’Anna guidano l’Associazione culturale onlus “Artemente” che si occupa di dare sostegno alle persone con disagio mentale e alle loro famiglie. Nata nel 2000 a Lequile, ha un’incidenza importante sul territorio salentino. Con Anna Capone, Presidente dell’Associazione e Psicologa, L’Ora del Salento tratta l’argomento del disagio psichico, delle sue conseguenze e delle energie che “Artemente” spende per questa causa da ben quindici anni.
Presidente Capone, di cosa si occupa l’Associazione culturale onlus “Artemente”? Da chi è costituita?
L’Associazione si occupa di dare sostegno ai malati di mente e alle loro famiglie, di creare una mentalità nuova rispetto alla malattia, di informare e sensibilizzare il territorio attraverso convegni, spettacoli teatrali, proiezione di film a tema, mostre, pubblicazione di libri, laboratori artigianali, giornate di informazione e di solidarietà, collaborazioni con le istituzioni con progetti di inclusione e formazione nelle scuole, con associazioni per disabili, comunità terapeutiche riabilitative psichiatriche, parrocchie, nel carcere minorile e comunità di prima accoglienza per minori. L’équipe è formata da una psicologa, un operatore teatrale e operatori vari tra cui anche persone con disagio mentale e disabili.
Quando e perché nasce il bisogno di costituire un’associazione per i malati di mente? C’è un avvenimento particolare che vi ha personalmente spronato ad impegnarvi in prima linea?
Il bisogno nasce dall’aver notato la necessità dei familiari di persone malate di mente di capire come affrontare la situazione e come rapportarsi in maniera positiva ai loro cari e dall’aver constatato che rispetto alla malattia mentale c’era poca conoscenza e molta rassegnazione riguardo alle possibilità di guarigione. Ci ha spronati, inoltre, l’entrata nel tunnel della malattia mentale di una persona a noi molto vicina.
Cos’è la malattia mentale? È causata da fattori biologici oppure anche da fattori esterni?
Ci sono anche fattori biologici ma la malattia mentale è, spesso, un rifugio da una situazione di vita, inaffrontabile per la persona e molto dolorosa. Situazioni drammatiche della vita come la perdita del lavoro e lutti importanti influiscono in maniera preponderante insieme alla personalità individuale e la modalità di reazione agli eventi traumatici.
È fondamentale, al giorno d’oggi, la formazione della famiglia e della società rispetto alla malattia mentale?
Ci sono molti pregiudizi, una cattiva informazione, molta vergogna e poca speranza di guarigione. Spesso, inoltre, le famiglie non sanno come porsi e come affrontare la situazione di disagio. In alcuni casi le famiglie accompagnano i malati da noi, in altri tendono a mantenere la situazione così com’è.
Secondo la vostra esperienza, la guarigione dalla malattia mentale può avvenire, in alcuni casi, escludendo l’intervento farmacologico?
In alcuni casi sì, in particolare per malattie come ansia e depressione e in soggetti molto giovani.

















