Pubblicato in: Ven, Ott 16th, 2015

Lettera aperta/Cari Nubendi…

A voi che state per sposarvi mi vien voglia di inviare il mio augurio all’insegna dell’evviva la famiglia. Quanti consigli e quante dissuasioni vi giungono da più parti! E quanti timori vi assalgono di fronte ad un impegno che porta in sé il segno del per sempre! Ma di famiglia si ha bisogno sempre, è per natura la culla della vita, una culla che costru­iamo noi giorno per giorno, in coppia, con le nostre mani ed i nostri gesti, quando le nostre mani conoscono ed esprimono la tenerezza e i nostri gesti sanno di senso e significato.

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È il luogo della cura per eccellenza, ma per vivere, oggi più di prima, richiede impegno e responsabilità. Certamente non mi sfuggono le molteplici ragioni della sua crisi: il diffondersi della cultura dell’egoismo individualista, la perdita di memoria di ciò che storicamente la fami­glia naturale ha rappresentato nel processo di umanizzazione, di crescita culturale, eco­nomica e sociale del nostro tempo, l’inde­bolimento delle relazioni tra generazioni, l’eccessiva privatizzazione e l’arroccamento in appartamenti/isola. Sono queste le sfide che siete chiamati ad affrontare costruendo ponti verso l’interno e l’esterno, recuperando la cultura del dono, la logica della gratuità, dell’ospitalità, di “allearsi” con altre famiglie per uscire dalle proprie solitudini e trovare risposte condivi­se ai problemi della quotidianità, dell’edu­cazione dei figli, alla crisi di senso, alla crisi economica.

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È allora chiaro che il mio “evviva la fami­glia”, non si riferisce a quella costruita dagli spot pubblicitari, ma alla famiglia chiamata alla quotidiana responsabilità di costruire con impegno e fatica il proprio futuro, il proprio per sempre. È su questa famiglia che dovete scommettere. L’amore non è l’emozione di un momento. L’amore è passione che si fa accoglienza, responsabilità, cura, impegno per la reciproca crescita. Amare è accogliere il mistero dell’altro senza mai ridurlo alle proprie misure. È co­noscere l’altro non nella facciata, ma nell’in­timo, è riconoscere e accogliere la risorsa che la natura ha impresso nella diversità del maschile e del femminile chiamate ad inte­grarsi per costruire quella comunione che è la risorsa per un futuro insieme. Auguri. 

Anna Rita Capozza Chiari

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