Pubblicato in: Ven, Mag 30th, 2014

Maria nel Salento… La Madonna sul Canale d’Otranto, icona della Madre di Dio

La devozione a Roca vecchia.

Consultando la Guida liturgica per osservare le indicazioni di culto della Madonna collegato in qualche modo con la ricorrenza annuale della Passione – Morte – Risurrezione di Gesù Cristo. annoto che il titolo mariano più ricorrente è Addolorata, qualche volta il titolo si colora di una dicitura lessicale locale come in Acaya. Sono circa 20 le località della diocesi menzionate nella Guida Liturgica nelle quali si formalizza il culto della Madonna nell’alone della Pasqua. La raffigurazione più diffusa presenta la Santa Vergine Maria in pena o in pianto al seguito o sotto la croce del figlio Gesù Cristo. Più rara mi risulta la raffigurazione in gaudio della Madre Maria, ma vi sono dei riferimenti al gaudio del giorno successivo alla Resurrezione di Gesù.

I titoli mariani risentono di una terminologia e dei colori molto locali e probabilmente molto antichi come Madonna de l’Auriu a Surbo, Madonna  delle Cerrate a Squinzano, Madonna te Roca a Borgagne, a Vernole, a Melendugno, Madonna te lu Pane a Novoli, e poi Madonna della Stiddha e Madonna te lu Garofalu. Mi sembra molto interessante segnalare il culto alla Madonna legato alla località di Roca Vecchia e accennare alle modalità di culto originali espresse dalle diverse comunità cristiane limitrofe al santuario di Roca che sorge proprio in riva al Mare Adriatico ed ogni mattino guarda il miracolo del sole che sorge. Roca Vecchia è stata abitata fin dalla preistoria. Il riscontro è sul territorio: gli scavi archeologici in atto e i reperti che vengono alla luce. Ancora ben visibili le imponenti mura romane del IV secolo a.C. che circondano l’antica città di Roca. Tutti possono osservare ancora i resti del castello distrutto intorno agli stessi anni della presa di Otranto per mano turca.

ROCA

Lo conferma l’antico culto alla Madonna di Roca nell’immagine della Madre di Dio che guarda l’Oriente da dove è giunta. Al santuario della Madonna di Roca sono collegate religiosamente quattro comunità limitrofe: Melendugno, Borgagne, Vernole, Calimera: si tratta della medesima fede ma anche della comune storia culturale. A turno e in processione a seguire ad una settimana di distanza l’una dall’altra, a piedi o con mezzi di trasporto (una volta il traino era il più usato) le persone raggiungevano e raggiungono ancora il santuario di Roca per pregare ma anche per trascorrere una giornata all’aperto in compagnia. Un ricordo di bambino fissato in una foto del tempo.

Ricordo ancora l’emozione quando partecipai al pellegrinaggio con quelli di Vernole e ricordo bene il frugale pranzo preparato da mia sorella, in riva al mare e all’ombra del traino che era stato il nostro mezzo di trasporto. Una interessante tradizione locale che mi pare di poterla collegare alla primavera e alla gioia di Pasqua, ad una vita cristiana partecipata e molto semplice, ma anche all’esperienza del pellegrinaggio una volta molto praticato che ovviamente lo si svolgeva a piedi, con molta libertà di movimento organizzativo ma anche con un buon bagaglio di sacrificio.

Antonio Febbraro

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