Pubblicato in: Dom, Mar 1st, 2015

Media/On-line notizie fresche… Come cambia il mestiere del giornalista

La questione di fondo non è l’antagonismo tra carta stampata e web ma la qualità dell’informazione.

Ed

Negli ultimi 20 anni la vendita di quo­tidiani in Italia si è dimezzata, passan­do da 7 milioni a 3,5 milioni di copie al giorno (Istat). Una flessione che ha accelerato il suo andamento da quando l’informazione ha trovato nella Rete uno sbocco straordinario. L’interrogativo che oggi si pone è semplice: può la carta stampata sopravvivere alla pervasiva penetrazione del giornalismo internettiano? La risposta non può esse­re univoca di fronte ad un cambiamento allo stesso tempo tecnologico, culturale e sociale. Un po’ quello che avvenne verso la metà del 1400 quando Gutenberg, con la scoperta della stampa a caratteri mobili, mandò in pensione gli amanuensi. In quel momento, però, il libro poté diventare un prodotto di massa, certamente meno accattivante di una creazione miniaturizzata, ma fruibile da strati sociali più ampi. Non fu un bene? Internet ci pone davanti a una rivoluzione che riguarda la diffusione delle notizie e le modalità di comunicazione. Cadono barriere, vengono meno molti vincoli e le notizie sono offerte – quasi sempre gratuitamente e a get­to continuo – su migliaia di siti generalisti e/o specialisti. La carta stampata, con i suoi tempi standardizzati, ha una sola via d’uscita: inventarsi l’altra faccia dell’informazio­ne, offrendone una più ricca di contenuti, più ragionata, più approfondita. È una sfida che si gioca tutta sul terreno della qualità e della capacità di coinvolgere il lettore ad un livello diverso (superiore?) rispetto alle esigenze e alle attese del popolo sterminato degli internauti (circa tre miliardi a livello globale, 40 milioni in Italia) quasi sempre utilizzatori dei social network come strumento primario di comunicazione e, spesso, di un’informazione che sfugge ad ogni verifica professionalmente valida.

13

Le testate tradizionali cer­cano di innovare i contenuti del prodotto-giornale e al contempo sono impegnate a marcare la Rete con edizioni on-line. Si tratta di un proces­so tumultuoso del quale non si possono prevedere gli esiti finali, anche se non è esercizio di fantasia ipotizzare la coesi­stenza (pacifica?) tra informa­zione tradizionale e web. Non ci piace immaginare un mondo senza giornali (e senza libri) cartacei, ma è indubbio che l’informazione, ma più in generale la conoscenza e la cultura, si muoveranno prevalentemente lungo le autostrade globali aperte da Internet. Ed è proprio questo aspetto che chiama in causa il giornalismo, in quanto atti­vità che richiede competenze specifiche, professionalità, l’osservanza di regole deon­tologiche, elementi senza i quali ogni operatore dell’in­formazione rischia di diventa­re una mina vagante che può trasformare la società in un campo di battaglia dove subi­rebbero colpi mortali anche la democrazia e la libertà. La questione di fondo, quindi, non è il presunto antagoni­smo tra carta stampata e web, che dev’essere superato con intelligenza e lungimiranza, ma la qualità dell’informa­zione, qualsiasi sia la piatta­forma sulla quale si muove, e la professionalità di chi è chiamato ad assicurarla, nella consapevolezza di doversi assumere ogni responsabilità davanti all’opinione pubblica, alla legge e, last but not least, alla propria coscienza.

Adelmo Gaetani

Lascia un commento

XHTML: You can use these html tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

 

Gli articoli più letti