Nella Casa del Padre/Don Alfredo Quarta: “La Parrocchia era la sua Famiglia”
Mons. D’Ambrosio: Sacerdote degno, fedele, obbediente, disponibile verso tutti.
A distanza di soli dieci giorni un altro lutto ha colpito il presbiterio diocesano: la pia morte del nostro don Alfredo Quarta; nativo di Monteroni, ma sacerdote da sempre in Trepuzzi. Suddiacono in Cattedrale il 13 luglio ‘52; diacono al “Regionale” di Molfetta il 20 dicembre dello stesso anno; presbitero nuovamente in Cattedrale, il 29 giugno ‘53. Di lui compagno di corso don Rosario Cisternino, che lo precedeva di un biennio nell’età. Poiché il cardinale De Giorgi e il defunto don Pietro Cocciolo loro compagni erano stati innanzi ordinati. Dall’ottobre successivo è subito a Trepuzzi, vice parroco della matrice per otto anni, chiesa in cui si sono svolti i funerali con la partecipazione di circa venti confratelli, tra cui mons. Vicario Pierino Liquori, che ha letto una lettera di affettuosa partecipazione del nostro Arcivescovo.
Don Alfredo a Trepuzzi vi rimase per tutta la vita. Dopo la collaborazione col parroco don Antonio Rampino, passò alla rettoria dell’Addolorata, succedendo a mons. Giuseppe Russo il 23 settembre ‘62; ma con funzioni di vicario economo poiché proprio quel giorno l’Addolorata diveniva seconda parrocchia di Trepuzzi. Promosso l’anno seguente parroco della stessa neo cura, ivi rimase per oltre quarant’anni. Fino al compimento del 75° anno di età; quando tornò rettore dello stesso tempio mariano, perché il titolo parrocchiale di esso era stato traslato ad altra sede. Una vita sacerdotale lunga, ricolma di spirituali allori.
Oronzo De Simone
















