Pubblicato in: Gio, Feb 19th, 2015

Nella Casa del Padre/Don Alfredo Quarta: “La Parrocchia era la sua Famiglia”

Mons. D’Ambrosio: Sacerdote degno, fedele, obbediente, disponibile verso tutti. 

A distanza di soli dieci giorni un altro lutto ha col­pito il presbiterio diocesano: la pia morte del nostro don Alfredo Quarta; nativo di Monteroni, ma sacerdote da sempre in Trepuzzi. Suddiacono in Cattedrale il 13 luglio ‘52; diacono al “Regionale” di Molfetta il 20 dicembre dello stesso anno; presbitero nuovamente in Cattedrale, il 29 giugno ‘53. Di lui compagno di corso don Rosario Cisternino, che lo precedeva di un biennio nell’età. Poiché il cardinale De Giorgi e il defunto don Pietro Cocciolo loro compa­gni erano stati innanzi ordina­ti. Dall’ottobre successivo è subito a Trepuzzi, vice parro­co della matrice per otto anni, chiesa in cui si sono svolti i funerali con la partecipazione di circa venti confratelli, tra cui mons. Vicario Pierino Li­quori, che ha letto una lettera di affettuosa partecipazione del nostro Arcivescovo.

DON ALFREDO

Don Alfredo a Trepuzzi vi rimase per tutta la vita. Dopo la collaborazione col parroco don Antonio Rampino, passò alla rettoria dell’Addolorata, succedendo a mons. Giuseppe Russo il 23 settembre ‘62; ma con funzioni di vicario economo poiché proprio quel giorno l’Addolorata diveniva secon­da parrocchia di Trepuzzi. Promosso l’anno seguente parroco della stessa neo cura, ivi rimase per oltre qua­rant’anni. Fino al compimen­to del 75° anno di età; quando tornò rettore dello stesso tempio mariano, perché il titolo parrocchiale di esso era stato traslato ad altra sede. Una vita sacerdotale lunga, ricolma di spirituali allori.

 Oronzo De Simone

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