Ordine Avvocati Lecce/Fatano… Presidente con tanti problemi da risolvere
Dopo le elezioni del Consiglio Provinciale Forense.
Una competizione accesa anche se nei limiti del decoro che si addice al rinnovo del Consiglio dell’Ordine Forense. Tre liste che si sono confrontate su programmi e con ‘squadre’ diverse. Tantissimi colleghi che sono andati a votare. Una bella pagina di democrazia, forse un po’ appesantita da un sistema elettorale nuovo, che ha reso un po’ più complicato sia il sistema di voto che quello di attribuzione dei ‘seggi’. Una competizione che ha visto fronteggiarsi un uomo (Raffaele Fatano) e una donna (Roberta Altavilla) e che ha visto prevalere il primo per una manciata di voti insieme alla sua squadra. (Undici eletti contro i dieci della lista capeggiata dalla collega). Archiviata la competizione, tuttavia, ora restano sul campo i tanti problemi da affrontare, che non sono pochi e richiedono un approccio unitario, nel rispetto della volontà degli iscritti. La prima questione è sicuramente quella delle riforme della giustizia e della professione forense, che ha registrato nei mesi scorsi una durissima presa di posizione da parte dell’avvocatura leccese, promuovendo una inedita e purtroppo isolata lunga astensione ad oltranza dalle udienze. La volontà di tutelare il ruolo dell’avvocato, parte necessaria del processo, e con esso la libertà individuale del cittadino ed i suoi diritti reclama ancora infatti una profonda riflessione e una attenzione molto alta da parte degli avvocati, che hanno trovato nel foro leccese uno dei pochi baluardi a difesa della categoria, che incredibilmente questa classe politica sta tentando di mettere all’angolo.
E poi il problema della obbligatorietà della iscrizione alla cassa forense, che sta portando alla cancellazione di tanti professionisti, sopratutto di quelli più giovani. Per non parlare dell’aspetto organizzativo e strutturale, con una concentrazione altissima di professionisti e contenzioso a Lecce in locali spesso inidonei e poco decorosi. Tanti quindi i problemi sul tappeto e tante le urgenze da affrontare fin dalla prossima assemblea, che verrà convocata a breve. Ai prossimi rappresentanti dell’avvocatura leccese il compito di fare sintesi, di rendersi interpreti autentici delle istanze di un foro numeroso e qualificato che pone in loro, ora più che mai, tante aspettative, soprattutto perché gli organi nazionali, quelli che si confrontano direttamente con il Governo, appaiono spesso lontani e poco ricettivi delle istanze che vengono dal basso, da una avvocatura di “trincea” che combatte ogni giorno una battaglia dura anche se sempre bellissima: quella per i diritti e la libertà di tutti.
Paolo Maci

















