Papà e Mamme/Educare con i Media
I genitori devono percorrere con maggiore sollecitudine la via innovativa dei media per educare alla “vita buona”, abitando positivamente la loro presenza socioculturale, da considerare nuova opportunità e possibile risorsa. Nella consapevolezza che, data l’attuale evoluzione tecnologica della società, è necessario proporre la formazione integrale della persona, mediante valide e aggiornate relazioni pedagogiche. Certo, l’educazione non è solo un processo che richiede azioni semplicemente efficienti e occasionali: essa si dipana concretamente nel tempo verso la maturazione della personalità, coniugando in ogni ambito libertà e responsabilità. Intanto, con il diffuso utilizzo dei media, si allargano gli spazi, si vive già il futuro in “Un incontro che genera un cammino”, recita al riguardo il titolo del paragrafo 26 degli Orientamenti pastorali della Cei per l’attuale decennio. Nonostante la carenza di conoscenze informatiche da parte di tanti papà e mamme, la famiglia non può rimanere inerte verso gli universali e comprovati riferimenti e criteri comportamentali ispirati dalle moderne tecnologie.
Oggi c’è chi è fortemente motivato verso i moderni mass media esaltandone fortemente gli ammalianti vantaggi sino all’infatuazione, chi invece è allarmato per i rischi e perplesso per le connesse trappole etiche ed, infine, chi li considera fecondi di positività e negatività. Si tratta di dare “particolare attenzione al mondo della comunicazione come a una dimensione dotata di una relazione imponente per l’educazione”, secondo quanto sostiene il n. 51 dei suddetti Orientamenti, per poi concludere: “L’impegno educativo sul versante della nuova cultura mediatica dovrà costituire negli anni a venire un ambito privilegiato per la missione della Chiesa”. Non è questione solamente tecnica o normativa. Si richiede ponderata cautela tra passato e futuro, tra valori fondamentali e innovazione, per rispondere all’universale domanda di senso mediante la comunicazione sociale. Cercando di recuperare innanzi tutto lo specifico e insostituibile ruolo educativo dei genitori, che non possono abdicare alla propria responsabilità specifica e ruolo formativo. L’intera “comunità educante”, proposta incisivamente dal pedagogista salentino Salvatore Colonna, deve maturare rapporti interpersonali mediante moderne e dinamiche attività formative, per aprire ogni individuo all’Assoluto. Anche perché alle agenzie impegnate pedagogicamente è subentrato in tanta parte l’uso straripante della tecnologia digitale. E, a cominciare dalla famiglia, non possono non assumersi le loro specifiche responsabilità riguardo al sapiente uso dei media.
Adolfo Putignano
















