Pensioni: tutte in pagamento il primo del mese
Si cambia: tutte le pensioni vengono pagate dall’Inps a partire dal primo giorno del mese. Lo ha stabilito il recente decreto legge n. 65 del 21 maggio 2015, contenente “Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie Tfr”, di cui abbiamo già trattato in questa rubrica. Con l’immediata applicazione dell’innovazione normativa, l’Istituto previdenziale ha fissato quindi in giugno 2015 l’avvio del cambiamento per tutti i pagamenti dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento corrisposte agli invalidi civili, oltre che delle rendite vitalizie dell’Inail. Tutti i pagamenti sono stati quindi unificati, permettendo così a quei pensionati che hanno più di una pensione in differenti gestioni, evento che prevedeva sinora il pagamento in giorni diversi, di incassare tutti i trattamenti percepiti nello stesso giorno. Per il futuro, nel caso in cui il primo del mese cada in un giorno festivo, oppure non bancabile, il pagamento avverrà nel primo giorno utile immediatamente successivo. A tale prospettiva occorre però apportare già d’ora alcune modifiche: il decreto-legge prevede che in gennaio 2016 il pagamento delle pensioni verrà effettuato non il primo ma il secondo giorno bancabile del mese, al fine di evitare conseguenze negative nella regolarità dei pagamenti derivanti dalle festività di fine anno.
Nel 2017, poi, l’eccezione diventerà la regola: già da gennaio 2017 il pagamento di tutte le pensioni verrà effettuato non il primo ma il secondo giorno bancabile del mese. Sono particolarmente interessati all’innovazione i titolari di doppie prestazioni, per la maggior parte titolari di una prestazione pensionistica Inps e di un’altra “ex-Inpdap”, ad esempio vedove o vedovi che hanno una pensione diretta ed una di reversibilità o indiretta da parte dell’altra gestione. La stessa questione si pone per i titolari di pensioni a carico di altri fondi sostitutivi dell’Assicurazione Generale Obbligatoria, come ad esempio la gestione “ex-Enpals”, quella dei lavoratori dello spettacolo e del mondo dello sport professionistico. Per tanti di questi pensionati l’Inps pagava infatti sinora le due (o più) prestazioni al mese, in date differenti. Ciò comportava una inutile duplicazione dei costi delle commissioni bancarie corrisposte agli istituti di credito o a Poste Italiane. Un tentativo di “omogeneizzazione” era stato già avviato con la legge di stabilità 2015, in cui si fissava il pagamento delle doppie prestazioni al 10 di ogni mese. Una misura che poi è rimasta in buona parte sulla carta, a causa del timore di determinare un danno nei confronti delle categorie di pensionati più deboli. Da rammentare, infine, che già dal 2012 le pensioni di importo mensile ordinario superiore ai 1.000 euro non possono essere riscosse per contanti, ma devono essere accreditate su conto corrente bancario o su carta prepagata dotata di codice Iban, oppure anche su conto corrente postale o su libretto postale.
Antonio Silvestri
















