Preti d’altri tempi/Il Can. Miglietta, Vice Presidente del Capitolo
A 120 anni dall’Ordinazione Sacerdotale del Cappellano delle Benedettine.
E sattamente 120 anni fa, il 9 marzo ‘875, il ventitreenne sacerdote leccese don Antonio Miglietta, qui nato il 6 gennaio ‘872, saliva l’altare consacrato dal Servo di Dio mons. Luigi Zola, il sabato delle “tempora” di primavera. Di lui rimane l’indelebile ricordo di un presbitero semplice, umile e casto, quasi “esemplato” sull’infanzia spirituale di Santa Teresina del Bambino Gesù. Morto a 72 anni il 28 aprile del ‘944, nell’Ottava di Pasqua. Solo una settimana dopo l’insorgere di un male, non ancora in età senile. Un male visibilmente sofferto con cristiana fortezza durante i riti della Settimana Santa; così come ricordano i pochi superstiti di quel tempo. Per quanto attiene il suo ministero pastorale, bisogna accontentarsi del Bollario di Cancelleria (vol. 898 – 945, pp. 100, 134, 144, 306), poiché di lui non si conserva la pagina anagrafica del Registro del Clero, redatto solo nel ‘952 ad otto anni dalla sua dipartita. Intorno agli anni 40 del secolo scorso, si era a conoscenza di clero e fedeli che egli fosse stato promosso così giovane canonico del Duomo a soli 30 anni; per aver ubbidito al suo vescovo recandosi nella parrocchia di Melendugno con funzioni “vicarie”; cosa insolita allora per un sacerdote del clero della cattedrale.
E poiché dal citato Bollario non risulta che sia stato Vicario Economo, si può pensare che si trattasse di un incarico di Vice Parroco o di Vicario “adiutore”. Infatti, a cavallo tra ‘800 e ‘900, era deceduto da numerosi anni il titolare di quella cura parrocchiale; se è vero che si dovette ricorrere nel ‘901 alla bolla pontificia “straordinaria” per la nomina del successore, il Sacerdote Luigi Silvestri. Il quale però se ne morì solo dopo tre anni in giovane età. Comunque, è certo che nella prima nomina canonicale compiuta dal nuovo Vescovo Trama, il 20 maggio 1903, fu scelto dal Presule assieme ad altro confratello molto più anziano di lui. Emerge dal citato Bollario che fu nominato in prosieguo di tempo tra il ’906 e ‘907 vicario “economo” in due vacanze di parrocchie urbane: a Santa Maria della Porta tra lo Sforza e il Chiriatti, e a Santa Maria della Grazia tra il Pranzo e il De Sanctis. Il ministero più duraturo e forse il più congeniale da lui esercitato fu quello di cappellano delle Monache Benedettine di San Giovanni Evangelista in Lecce. Fu dal 1927 vicepresidente del capitolo Cattedrale (canonico cantore).
Oronzo De Simone
















