Pubblicato in: Gio, Feb 26th, 2015

TERRA SANTA/QUATTORDICI PELLEGRINI SUI PASSI DI GESÙ

L’Arcivescovo D’Ambrosio e un gruppo di Sacerdoti della Diocesi di Lecce sono appena tornati dal “Viaggio Santo”. Tappa per tappa i luoghi della preghiera e della meditazione.

Ci siamo! Un vescovo, un laico, 12 sacerdoti… per un totale di 14 persone, un numero che già di per sè ha una risonanza biblica, come ci ricorda il primo capitolo del Vangelo di Matteo quando fa l’elenco della genealogia di Gesù. Ecco, allora, il dominio del 7+7 che esalta il filo generazio­nale il quale si annoda alla figura gloriosa di Davide, uno dei più grandi Re di questa terra Santa. Anzi, sempre per la mistica delle cifre bibliche e giudaiche e per il valore numerico assegnato alle lettere dell’alfabe­to, secondo la tecnica detta della “gematria”, il 14 potrebbe ammiccare anche alla somma dei numeri legati alla base del nome Dawid, cioè alle tre consonanti ebraiche d-w-d che hanno il valore numerico di 4+6+4, cioè 14.

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Al di là dei numeri, che comunque hanno la loro importanza, il nostro è un piccolo grup­po di sacerdoti e un laico che, insieme al loro Pastore, hanno deciso di ritornare alle radici della nostra fede, in quella terra “dove scorre latte e miele”, in quella terra bagnata dal sangue di Cristo. E, messe da parte le paure per quello che accade intorno ad Isra­ele, si parte sussurrando le parole del salmo “beato chi trova in Te la forza e decide nel suo cuore, il Santo Viaggio”.

PRIMA TAPPA/NELLA CASA DI NAZARETH 

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Una tempesta di sabbia e vento ci ac­coglie all’aeroporto di Tel Aviv e, preso posto nel pullmino e conosciuto il nostro autista Jamal si parte, dopo una piccola sosta al Monte Carmelo, in direzione Nazareth. Qui tutto ha avuto inizio at­traverso l’Eccomi di una umile fanciulla, Maria, il cui grembo fecondato dallo Spi­rito è divenuto porta attraverso il quale l’Eterno è entrato nel tempo, il Creatore si è fatto creatura. E durante la messa, celebrata sull’altare a ridosso della San­ta Casa, la nostra preghiera ha raggiun­to il cuore dei nostri confratelli, religiosi, consacrati, seminaristi che continuano, con il loro Eccomi, a donare Dio al mon­do.

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La visita alla casa di Giuseppe, alla tomba del Giusto, la passeggiata sulle antiche pietre di questa città sono stati per noi momenti di grande emozione: Gesù ha vissuto qui 30 anni della sua vita, qui ha imparato l’arte del vivere alla scuola della Santa Famiglia, qui le prime gioie, i primi dolori, mentre cresceva in età, sapienza e grazia davanti a Dio e agli uomini. “Hic erat subditus illis”, qui era loro sot­tomesso… Lui che era Dio!! Che grande lezione di umiltà e obbedienza dalla terra di Nazareth dove, secondo qualcu­no, non poteva mai venire qualcosa di buono…

SECONDA TAPPA/LUNGO IL MARE DI GALILEA

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Cafàrnao, il lago di Tiberiade, il Monte delle Beatitudini, Magdala, Cana… chis­sà quante volte questi luoghi li abbiamo sentiti nominare nel Vangelo e abbiamo provato ad immaginare le forme e i colo­ri di questi posti così speciali. Neanche la pioggia insistente ci ha scoraggiato nel vivere una catechesi itinerante in questi luoghi santi attraverso la guida esperta del nostro caro don Carlo, at­traverso la lettura di dipinti o mosaici del bravo don Nicola e attraverso la Parola che in questi luoghi aveva una risonan­za del tutto particolare.

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Quell’ “hic” che spesso sentivamo riecheggiare nell’a­scolto della Parola faceva vibrare le corde del cuore… la Galilea delle genti, qui Gesù ha iniziato il suo ministero, qui la prima chiamata dei discepoli, qui i pri­mi segni del vangelo, qui il primato dato a Pietro, qui il discorso della Montagna, qui la tempesta sedata! Durante la mes­sa celebrata sulle rive del lago, davanti alla roccia del primato di Pietro, la paro­la carica di emozione del nostro Pastore Domenico si è fatta preghiera di tutti per la nostra Chiesa, per i nostri pastori, per il nostro Papa Francesco. E dalle acque del mare di Galilea la gioia di sa­pere che Dio ci ha chiamati, nonostante le nostre miserie, per riportare alla vita tanti nostri fratelli…pescatori di uomini che come Pietro hanno un’unica grande certezza: “Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”.

TERZA TAPPA/SULLA RIVA DEL GIORDANO

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Lasciata Nazareth e la “Galilea delle Genti” il nostro pellegrinaggio continua e la prossima meta è la città santa, Geru­salemme. Durante il tragitto, però, abbiamo la pos­sibilità di fare memoria del nostro bat­tesimo attraverso la professione di fede sulle rive del fiume Giordano. L’acqua del Giordano, posta sul nostro capo dal nostro pastore, diventa per noi segno di quel dono di grazia che ci è stato fatto il giorno del nostro Battesimo. Dal Giordano una piccola sosta nella parrocchia di Gerico dove padre Ma­rio, un giovane parroco francescano, condivide con noi le gioie e le fatiche del suo ministero pastorale in una città dove la minoranza cristiana è chiamata ad un dialogo costante e fecondo con i fratelli musulmani.

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Da Gerico il nostro viaggio verso la Città Santa prosegue con la vi­sita al parco archeologico di Qumran sul Mar Morto, luogo affascinante e spetta­colare nelle cui grotte sono stati scoperti vari rotoli contenenti i libri della Bibbia. E prima di entrare a Gerusalemme sosta a Betania, nella casa di Marta e Maria, a pochi passi dalla tomba di Lazzaro, dove abbiamo avuto la possibilità di celebrare la Santa Messa in suffragio del caro don Alfredo Quarta in comunio­ne con la nostra Chiesa Diocesana che alla stessa ora nella Matrice di Trepuzzi dava l’ultimo saluto a questo grande uomo di Dio e del popolo.  

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