S. Valentino 3.0/C’era una volta la Lettera d’Amore
La Festa degli Innamorati ai tempi di Facebook a Whatsapp.
UN AMORE FEDELE, INDISSOLUBILE, APERTO A DIO E ALLA VITA
LA GRAZIA DEL SACRAMENTO
Le profonde trasformazioni culturali e sociali intervenute negli ultimi decenni hanno modificato l’istituzione matrimoniale e il modo di concepire la relazione coniugale e familiare. L’analisi fenomenologica circa il matrimonio e la famiglia oggi, presenta una situazione di estrema precarietà e fluidità. A partire dagli anni ’70 del secolo scorso si è infatti manifestato un processo di progressiva crisi della tradizionale istituzione matrimoniale, di cui sono segni eloquenti l’incremento consistente delle richieste di separazione e di divorzio e la presenza di una grande pluralità di forme di convivenza che danno luogo alle cosiddette “unioni di fatto” o “coppie di fatto”. Queste unioni, nelle quali è presente il desiderio di conservare una certa libertà, in modo che si possa interrompere il rapporto se vengono meno le ragioni interiori che lo sostengono, sono un chiaro segno dell’affermarsi di una visione privatistica che considera le scelte personali come destituite di qualsiasi valenza sociale. Queste modalità nuove di vivere la relazionalità coniugale mettono in crisi l’istituzione matrimoniale facendola apparire come inutile, superata e repressiva. Bisogna però riconoscere che è grazie all’istituto del matrimonio che viene garantito il bene della persona e della società.
Il matrimonio è il luogo in cui l’amore dei coniugi può irrobustirsi e crescere. Il matrimonio, come “come intima comunità di vita e di amore” (Gaudium et Spes, n. 48), è ordinato al bene dei coniugi, dei figli e della società. L’intima unione dell’uomo e della donna esige la piena fedeltà dei coniugi e l’indissolubile unità. Il matrimonio, nella visione cristiana, è immagine e partecipazione del patto d’amore di Cristo e della Chiesa (Ef 5,32) e come Cristo ha amato la Chiesa e si è totalmente donato ad essa, così l’uomo e la donna, nel sacramento del matrimonio, sono chiamati a vivere in pienezza questa intima comunione. “Il Signore – afferma Gaudium et Spes al n. 49 – si è degnato di sanare, perfezionare ed elevare questo amore con uno speciale dono di grazia e di carità. Un tale amore, unendo assieme valori umani e divini conduce gli sposi al libero e mutuo dono di se stessi”. La grazia del sacramento del matrimonio, che ogni giorno viene donata ai coniugi che la richiedono e si aprono a Dio, garantisce un amore fedele e indissolubile sul piano del corpo e dello spirito.
Salvatore Cipressa

















