Pubblicato in: Sab, Feb 14th, 2015

S. Valentino 3.0/C’era una volta la Lettera d’Amore

La Festa degli Innamorati ai tempi di Facebook a Whatsapp. 

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UN AMORE FEDELE, INDISSOLUBILE, APERTO A DIO E ALLA VITA

LA GRAZIA DEL SACRAMENTO

Le profonde trasfor­mazioni culturali e sociali intervenute negli ultimi decenni hanno modificato l’istituzione matrimoniale e il modo di concepire la relazio­ne coniugale e familiare. L’analisi fenomenologica circa il matrimonio e la famiglia oggi, presenta una situazione di estrema preca­rietà e fluidità. A partire dagli anni ’70 del secolo scorso si è infatti manifestato un processo di progressiva crisi della tradizionale istituzione matrimoniale, di cui sono segni eloquenti l’incremento consistente delle richieste di separazione e di divorzio e la presenza di una grande pluralità di forme di convi­venza che danno luogo alle cosiddette “unioni di fatto” o “coppie di fatto”. Queste unioni, nelle quali è presente il desiderio di conservare una certa libertà, in modo che si possa interrompere il rapporto se vengono meno le ragioni interiori che lo sostengono, sono un chiaro segno dell’af­fermarsi di una visione priva­tistica che considera le scelte personali come destituite di qualsiasi valenza sociale. Queste modalità nuove di vi­vere la relazionalità coniugale mettono in crisi l’istituzione matrimoniale facendola appa­rire come inutile, superata e repressiva. Bisogna però rico­noscere che è grazie all’istitu­to del matrimonio che viene garantito il bene della persona e della società.

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Il matrimonio è il luogo in cui l’amore dei coniugi può irrobustirsi e crescere. Il matrimonio, come “come intima comunità di vita e di amore” (Gaudium et Spes, n. 48), è ordinato al bene dei coniugi, dei figli e della società. L’intima unione dell’uomo e della donna esige la piena fedeltà dei coniugi e l’indissolubile unità. Il matri­monio, nella visione cristiana, è immagine e partecipazione del patto d’amore di Cristo e della Chiesa (Ef 5,32) e come Cristo ha amato la Chiesa e si è totalmente donato ad essa, così l’uomo e la donna, nel sa­cramento del matrimonio, sono chiamati a vivere in pienezza questa intima comunione. “Il Signore – afferma Gaudium et Spes al n. 49 – si è degnato di sanare, perfezionare ed elevare questo amore con uno speciale dono di grazia e di carità. Un tale amore, unendo assieme valori umani e divini conduce gli sposi al libero e mutuo dono di se stessi”. La grazia del sacramento del matrimonio, che ogni giorno viene donata ai coniugi che la richiedono e si aprono a Dio, garantisce un amore fedele e indissolubile sul piano del corpo e dello spirito.

Salvatore Cipressa

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