SALENTO, TERRA DI SANTI
S. ORONZO
È il primo Vescovo di Lecce, che grazie all’incontro provvidenziale con san Giusto si convertì al cristianesimo e divenne testimone e annunciatore della Buona Novella nel nostro territorio. Secondo la tradizione Sant’Oronzo venne ordinato vescovo dallo stesso apostolo Paolo.
Subì il martirio insieme a san Giusto nel luogo detto “Capu te Santu Ronzu” a pochi km da Lecce. Ma prima di morire Sant’Oronzo esclamò “Semper protexi et protegam” (“Sempre ti ho protetta e ti proteggerò”).
S. GIUSTO
Era uno dei discepoli di Gesù, che venne mandato dall’apostolo Paolo da Corinto a Roma per recare delle lettere alla nascente cristianità romana. Durante questo viaggio naufragò e giunse sulle costa di San Cataldo, dove incontrò e venne accolto dall’ospitalità di colui che diventerà Sant’Oronzo.
Questo incontro fece sì che Giusto potesse parlare ad Oronzo di Gesù Cristo, come il figlio di Dio incarnato, morto e risorto per noi. Questa testimonianza di Giusto portò la conversione in Oronzo.
S. FORTUNATO
Nipote di Sant’Oronzo e suo successore nella guida della città di Lecce. Uomo infaticabile, si travestiva in diversi modi per non farsi riconoscere e per portare a tutti la Parola di Dio. Si accostava ai fedeli più lontani, rincuorando i dubbiosi, portando amore e pace sul suo cammino.
Con la morte del persecutore Antonino, Fortunato potette vivere un breve periodo di pace, dove potette dare sepoltura ai corpi dei primi martiri cristiani leccesi e dare vigore alla fede cristiana.
S. IRENE
È la prima patrona di Lecce. Si narra che era una bambina bellissima, motivo per cui all’età di sei anni venne rinchiusa dal padre sulla cima di una torre. Secondo la tradizione qui venne istruita nel cuore da Dio stesso, ricevendo in seguito da san Timoteo il battesimo.
Questo amore per Dio la portò a distruggere tutti gli idoli che il padre gli aveva imposto di adorare. Tale gesto scatenò nel padre una tale ira che la fece legare ad un cavallo imbizzarrito per farla morire, ma miracolosamente ciò non avvenne.
SS. MARTIRI DI OTRANTO
Nel 1480 i Turchi del Pascià Ahmet assediarono la città di Otranto. Entrati con forza nella città, raccolsero gli 813 uomini superstiti che furono portati sulla vicina collina della Minerva e obbligati ad una scelta: morte o rinnegare Cristo.
Il primo martire fu Antonio Primaldo. Le reliquie dei Martiri dal 1711 sono custodite nella Cappella dei Martiri nella Cattedrale di Otranto. L’11 febbraio 2013, Benedetto XVI decreta che siano iscritti nell’Albo dei Santi.
S. BERNARDINO REALINO
Medico, giurista coltissimo, sindaco e procuratore di Carpi, divenne sacerdote nella Compagnia di Gesù nel 1567 e dal 1574 operò per quarant’anni nella nostra città di Lecce, dove fondò un collegio.
Fu nella sua vita un predicatore carismatico, dedito alla gente. Tutti coloro che gli si accostavano, restano sbalorditi per l’immensa pazienza che esercitava in qualunque situazione, insegnando con la sua vita che amare significa vivere dinamicamente l’amore che Dio ha per ciascuno di noi.
S. GIUSEPPE DA COPERTINO
Questo uomo, che era stato accolto nell’ordine francescano conventuale con enormi difficoltà, sperimentò fin dal 1630 estasi e levitazioni alquanto straordinarie, della durata anche di alcune ore, compiendo altresì svariati miracoli.
Per questi avvenimenti straordinari veniva trasferito continuamente in svariati conventi, poiché il popolo lo notava sempre di più, attribuendogli già in vita onore di santità. Fino al convento di San Francesco in Osimo dove morì il 18 settembre 1663.






















