Salento/Terra accogliente e generosa, capace di soddisfare
Patrimonio e Cordialità Mediterranea…
Lecce e molti centri del Salento stanno sperimentando una forma di indotto economico a catena. Il turismo, infatti, ha esiti che accrescono scientificamente la crescita ed il miglioramento del territorio: dati statistici di alcune nazioni europee attestano che le spese alberghiere hanno un corrispettivo di spese per altri beni raddoppiato e triplicato. In base a un sondaggio pubblicato ed elaborato da Trivago a fine settembre, per il secondo anno consecutivo Lecce risulta tra le cento città più gradite al mondo, confermando la trentaseiesima posizione dello scorso anno. Del resto, sono numerosi i luoghi che si possono ammirare all’interno della città, come il Duomo, il centro storico, la Basilica di S. Croce, Piazza S. Oronzo, i musei… Una città ed una provincia d’arte, meta di tanti e tanti turisti, può mirare sempre più allo sviluppo economico, sociale e culturale: certo, deve provvedere alla valorizzazione dei propri beni con valida manutenzione ed organizzazione amministrativa, tecnica e scientifica, per attirare visitatori con i suoi prodotti culturali sia diretti sia indiretti.
C’è un possibile futuro con maggiori possibilità di lavoro e possibilità occupazionali e quindi una serie di professionalità specializzate nei settori del restauro, della manutenzione, dell’offerta commerciale dei vari beni. Diversi i commenti che si possono leggere sul suddetto sito internet, come quello che riguarda Piazza Duomo, definita uno dei posti più belli al mondo per il suo stile con la magica atmosfera serale e la piazza illuminata da luci soffuse e l’armonica architettonica che avvolge Episcopio, Seminario e Duomo in mirabolante aggregazione. Naturalmente, la concreta offerta di beni deve essere accompagnata maggiormente da interessanti strutture ed efficienti servizi capaci di incidere positivamente, anche come immagine, sulle attività turistiche: ma, a questo punto, come non fare memoria della triste vicenda del treno Frecciarossa, per cui la velocità non è adeguata alle necessità salentine? Il fascino del centro storico, impreziosito da palazzi eleganti, monumenti splendidi, chiese barocche, induce molti a definirlo uno dei più incantevoli. Piace molto la parte più antica del centro storico con la puntualizzazione che si rimane affascinati dalla bellezza e dalle meravigliose peculiarità soprattutto quando si cammina tra i vicoli e, magari all’improvviso, gli occhi restano sgranati ammirando Piazza S. Oronzo e i maestosi edifici di varie epoche.
Sostare nella Piazza, punto di riferimento molto significativo della città, può consentire di fare un viaggio nel tempo, scoprendo anfiteatri dell’antica classicità ed emergenze architettoniche molto differenti tra loro e molto diversi di stili. Addirittura qualcuno esclama che sembra di perdersi in un luogo che supera tanti confini temporali, spaziali ed artistici. Anche l’enogastronomia con la degustazione delle specifiche prelibatezze della cucina salentina ricopre una sua importanza per l’incremento degli ospiti. C’è, pure, chi si sofferma incuriosito, sorpreso, ammaliato dinanzi a specifiche componenti leccesi. Si può, ad esempio, citare il museo Faggiano, dove ci si può immergere in duemila anni di storia e dove tutto è nato per caso, quando si stavano per iniziare alcuni lavori per l’allestimento di una pizzeria. Salento: terra di accoglienza e di generosità. E nello stesso tempo di perspicace capacità di cogliere le domande di chi arriva, facendo corrispondere un’offerta ed una produzione all’interno di dinamismo che coinvolge rifornimenti, forniture, produzioni, strutture ed organizzazioni. Sempre, con tanta cordialità mediterranea.
Massimiliano Martena


















