Pubblicato in: Gio, Nov 26th, 2015

San Nicola, venuto da lontano, amato dalla nostra gente

Santi Orientali nel Salento…

I nomi delle persone talvolta in­dicano insieme l’individuo ma anche il luogo di appartenenza o di provenienza; ad esempio, il nome Nicola evoca la città di Bari, il nome Oronzo evoca la città di Lecce. Pure nel nostro Salento, comunque, S. Nicola è abbastan­za venerato. In modo particola­re, merita di essere segnalata la comunità di Squinzano, che proprio nei prossimi giorni lo celebra come Patrono cittadino. Il Santo, al quale sono dedicate una piazza, un circolo e una fiera, riceverà due si­gnificativi omaggi in occasione dei festeggiamenti: prima della solenne concelebrazione presieduta dall’Ar­civescovo Domenico D’Ambrosio nel pomeriggio di domenica sei dicembre, il presule, con il presi­dente del Comitato, gli consegnerà l’Anello e la Croce ed il sindaco gli donerà le chiavi della città. Certo, alcuni nomi sono circoscritti in un’area geografica, ad esempio nel Salento sono tipici i nomi di Basilio, Niceta, Foca, Brizio, Oronzo, Trifone, Barsanofrio, Gregorio, etc. Onomastica che evoca spazi geografici e periodi storici dei quali restano sul nostro territorio alcuni monumenti archi­tettonici, iconografici ed epigra­fici. Evidente nei nomi segnalati l’impronta greca-bizantina. Nomi che segnano pure delle località. La toponomastica salentina segnala ai turisti la marina di San Foca, il territorio di Santu Nicola e di Santasili = Sancti Basili, l’Abba­zia di San Niceta, la chiesa di San Brizio, le cappelle dei Santi Medici e di San Pantaleo, ecc. Per quanto riguarda San Niceta protettore di Melendugno, le informazioni sono scarse.

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San Niceta, patrono di Melendugno (Le)

Il santo è raffigurato in sella a un cavallo. Egli visse nel IV se­colo d. C. sulle sponde del Danubio nell’area geografica oggi denomi­nata Romania. Difficile ripercorrere il cammino del culto e come sia giunto a Melendugno. Certamente è legato all’espansione del cristia­nesimo in Europa e in particolare all’espansione del monachesimo. Di aiuto è la stessa toponomasti­ca: il territorio di Melendugno si affaccia sul mare Adriatico con San Foca da dove si gode lo spettacolo del sole che sorge. Oltre l’orizzonte è situata Bisanzio o dir si voglia Costantinopoli centro amministra­tivo e ideale dell’impero bizantino. San Niceta era onorato anche a Bisanzio. Sull’abbazia di San Niceta nel territorio di Melendu­gno, si sono occupati storici come il Ferrari, il De Simone, il De Giorgi. Recentemente ha scritto sul tema Melendugno, tra storia e fede, l’arte cristiana Salvato­re Sindaco, La parte più antica dell’edificio risale al secolo XII, l’impianto architettonico è descritto nel registro della visite pastorali del vescovo di Lecce, prima metà del secolo XVII. L’edificio sacro ha conosciuto nel tempo dei periodi di abbandono. All’interno vi sono ancora frammenti di affreschi antichi, alcuni dei quali sono venuti alla luce durante i recenti interventi di restauro. Sono complete alcune raffigurazioni. Bello è il dipinto della Madre di Dio e quello di Cristo che risorge dalla tomba con i segni della passione e con la scritta latina: mors mea, vita tua = dalla mia morte, la tua vita.

Antonio Febbraro

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