Pubblicato in: Ven, Mar 6th, 2015

Scuola di Volo/Galatina: Futuro Europeo

A colloquio con il Col. Paolo Tarantino, Comandante del 61° Stormo. 

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“GALATINA È PRONTA PER DIVENTARE SCUOLA EUROPEA DI VOLO”

Nel cuore del Sa­lento è una realtà lontana e vicina perchè a tre pas­si da Lecce e a due da Galatina. Lontana perchè comunque si tratta di una base militare difficilmente acces­sibile.

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Questo è l’Aeroporto militare di Galatina. Per cono­scerlo meglio abbiamo intervi­stato il Col. Paolo Tarantino, Comandante del 61° Stormo che ha sede proprio qui.

La società, e in particola­re i giovani, sono in una fase di forte evoluzione a livello socio culturale. Com’è cambiata la vita militare rispetto ai tempi in cui Lei si è arruolato?

Mi sono arruolato in Ac­cademia Aeronautica nell’or­mai lontano 1987 e, da allo­ra, molte cose sono cambiate nella nostra società e, di con­seguenza, anche nel campo militare. Mi viene in mente innanzitutto l’inarrestabile evoluzione della tecnologia: i computer, gli smartphone, in­ternet, i social network, hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere e comunicare, anche nel mondo militare. Un altro cam­biamento sostanziale, rispetto a quando mi sono arruolato, è stato rappresentato dall’in­gresso delle donne nelle Forze Armate, un settore, da lunga tradizione, ad appannaggio maschile: è stata una scelta fortemente voluta dalla socie­tà, che ha colmato un divario con le aviazioni militari di tutti gli altri paesi della Nato e di molte altre nazioni del mon­do.

Samantha_Cristoforetti

Ed oggi, a distanza di 15 anni dall’ingresso delle don­ne, Samantha Cristoforetti, un Capitano dell’Aeronauti­ca Militare, che peraltro ha effettuato una parte del suo addestramento per divenire pilota militare proprio pres­so l’aeroporto di Galatina, si trova dallo scorso novembre su una stazione spaziale, la International Space Station, come membro effettivo dell’e­quipaggio. Ciò a conferma del fatto che per tutto il persona­le, uomini e donne, la cultura dell’ambiente aerospaziale e la condivisione delle finalità della Forza Armata costitui­scono la base per produrre il miglior contributo possibile allo strumento militare nazio­nale e alla sicurezza del Paese, ognuno nel proprio ambito e secondo le rispettive capacità e responsabilità, indipendente­mente dal sesso.

Ha compiuto esperienze forti in missioni internazio­nali che certamente hanno comportato sacrifici ma che allo stesso tempo Le procurano soddisfazione per il servizio svolto a fa­vore della pace?

Ritengo che questo sia uno degli aspetti più entusiasmanti e gratificanti del mestiere che svolgo: poter prendere parte a missioni a carattere umanitario, fuori dal territorio nazionale, rende particolarmente fieri di far parte della “squadra azzur­ra”. È da circa mezzo secolo che uomini e mezzi dell’Aeronauti­ca Militare sono impegnati da una parte all’altra del globo, per portare soccorso in caso di guerre o calamità naturali e per concorrere alla risoluzione di gravi problemi, come la fame e il sottosviluppo dei paesi del Terzo Mondo.

Il nuovo trainer

Si tratta per lo più di missioni in terre molto lontane, che richiedono sforzi enormi da parte degli equipag­gi dell’Arma Azzurra, operanti in zone a rischio, lontani dalla madre Patria e dagli affetti più cari. Alcune di queste missioni sono state contrassegnate da sacrifici estremi, ma a fronte della dolorosa perdita di gio­vani equipaggi, le operazioni “fuori area” hanno permesso che migliaia di altre vite fosse­ro salvate. Ripeto: l’opportuni­tà di portare conforto a popola­zioni in sofferenza e di salvare vite umane è estremamente im­portante.

Ritiene che la presenza re­ligiosa all’interno dell’ar­ma compiuta dai cappel­lani militari possa essere realmente utile per il be­nessere delle persone che indossano la divisa?

Il cappellano militare rive­ste, a mio avviso, un’importan­za fondamentale nell’ambito di ogni struttura militare: egli rappresenta infatti una prezio­sa figura cui poter confidare ansie, angosce e preoccupazio­ni nella complessità della vita in armi. La sua è una missione estremamente difficile, delica­ta e carica di responsabilità, soprattutto quando ci si trova a dover portare il gioioso an­nuncio del Vangelo in mezzo ai disagi, ai sacrifici e alle soffe­renze che si possono manife­stare nel corso di una missione internazionale.

aerei

Ma è proprio in questi contesti che il cap­pellano militare diventa una presenza quanto mai preziosa, opportuna e utile. Attualmente il cappellano militare dell’ae­roporto di Galatina è don Fa­bio Villani, un sacerdote che costituisce un punto di riferi­mento per tutto il personale militare e civile della Base.

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