Sinodo sulla Famiglia… Conto alla rovescia
Vescovi a confronto/Dal 4 ottobre in Vaticano per discutere sulla Vocazione e la Missione nella Chiesa e nel mondo contemporaneo.
Domenica 4 ottobre si apre finalmente il Sinodo ordinario dei Vescovi “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. È stato preparato da un lungo cammino, da un Sinodo straordinario, da ben due consultazioni in tutta la cristianità, per conoscere l’effettiva situazione di ogni Chiesa particolare, e individuare gli aspetti più problematici e gli orientamenti più efficaci per ricollocare la famiglia al centro, nel cuore della vita sociale ed ecclesiale. Lo avvertiamo tutti, la famiglia è in grave crisi, messa in discussione sin dalle sue fondamenta. Proprio in questi giorni un ben noto settimanale ha aperto la copertina con l’interrogativo, a caratteri cubitali: “Il matrimonio è morto?”, dando nell’interno una risposta provocatoria: “C’era una volta il matrimonio!”. Sembrerebbe per molti che ormai non c’è più niente da fare. Anche nel nostro territorio il calo dei matrimoni sia religiosi sia civili è assai vistoso, raggiungendo percentuali, fino ad un recente passato, impensabili. Diventano sempre più comuni, quasi ordinarie le convivenze, mentre incominciano a farsi strada le unioni omosessuali e s’insinuano le illogiche e velenose teorie gender. Anche nell’interno della famiglia già da tempo regolarmente costituita si fa sempre più grave il disagio relazionale, fino a giungere molto spesso al fallimento, alla separazione, al divorzio. È tutto questo nell’indifferenza della stragrande maggioranza e in molti casi in uno strisciante consenso. Persino lo Stato, il legislatore, si vede costretto ad avvallare e a riconoscere nuove situazioni, lontane dalla istituzione matrimoniale e familiare. Il matrimonio tra un uomo e una donna nel rispetto dei grandi valori umani e religiosi sembra ormai destinato a naufragare nei marosi dei contesti culturali. È da anni che il Magistero della Chiesa, in particolare degli ultimi Pontefici, interviene con documenti, attività e iniziative, ma l’intero corpo ecclesiale non dà ancora l’impressione di aver cambiato rotta, affrontando decisamente le sfide con la subdola scaltrezza dei “figli delle tenebre”. È tutta la Chiesa, in ogni articolazione e istituzione, che è chiamata con ogni risorsa a “salvare” il matrimonio e la famiglia, a cominciare da quelle dei battezzati, e cercando di incidere sull’intera società umana. Non ci si può limitare ai cosiddetti casi difficili, quasi nel tentativo di ricuperare chi ha fatto scelte diverse dal Vangelo e si è posto fuori dalla comunione ecclesiale o neutralizzare le altrui iniziative.
È necessario andare alla radice, fronteggiare la mentalità sempre più diffusa in ogni strato sociale, la cultura dilagante in cui non c’è più posto per i valori universali e trascendentali. Ciò che conta è solo l’individuo, il proprio modo di pensare e di vivere, che tende a determinare ogni aspetto dell’esistenza, persino la sua stessa identità e il fondamento genetico della trasmissione della vita. La Chiesa avverte la gravità del momento e chiama a raccolta tutte le sue forze per trovare le vie più valide ed efficaci, per una solida e compatta azione pastorale che riporti il matrimonio e la famiglia al centro, al cuore della comunità cristiana e aperta a tutti gli uomini di buona volontà. E questo è determinante se si vuole affrontare con lucidità e concretezza la “Nuova Evangelizzazione”, “nuova” non solo per il linguaggio e per le forme, ma soprattutto per gli obiettivi, il contenuto, i destinatari, le strategie più adeguate alle reali esigenze culturali e religiose del tempo. Se la famiglia è in crisi, se è la stessa natura che viene messa in discussione fino ad essere rinnegata, se la famiglia è la prima vocazione di ogni uomo, è questa la sfida determinante che la pastorale deve affrontare. L’uomo secondo il disegno di Dio, il Vangelo della famiglia, è contenuto primario di ogni evangelizzazione. Educare al matrimonio e alla famiglia è vocazione e missione fondamentale della Chiesa, che deve permeare ogni suo intervento a favore dell’uomo, in tutto l’arco della sua esistenza, prima ancora di altre scelte pur esse valide. Rendere la famiglia capace essa stessa di evangelizzare, mostrando la sua bellezza, il suo ruolo insostituibile, per una umanità secondo il progetto di Dio, il solo che possa garantire la sua stessa esistenza, è l’unica strategia di tutta la Chiesa e ogni uomo di buona volontà e chiamato a realizzare con unità d’intenti e d’azione, con il coraggio delle grandi sfide.
Salvatore Carriero
















