Solennità dell’Epifania/“Abbiamo visto la Stella”
“Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo” (Mt 2,2). La luce del Cristo è una luce che attrae, che non lascia indifferenti; è la luce che illumina ogni uomo: “Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is 60,1). L’epiphàneia è la manifestazione del Signore; tale manifestazione non è per Dio, ma per l’uomo.
Dio si manifesta affinché l’uomo possa mettersi in cammino ed adorarlo. Il movimento che si origina è duplice: Dio che si rivela all’uomo spinge l’uomo ad andare verso Dio. Lo scenario dei destinatari di questa rivelazione non si limita ai confini della piccola Betlemme, ma coinvolge le “genti”, di cui i Magi ne sono primizia. É proprio questa la caratteristica peculiare di questa festività. Ma l’epifania, oltre ad essere la manifestazione della divinità di Cristo, è anche la manifestazione della salvezza di cui il Cristo è portatore. L’epifania del Signore, comunque, non è un privilegio della celebrazione del 6 gennaio, ma tutto l’anno liturgico è carico di epifanie e la Pasqua è l’attuazione totale dell’epifania di Dio. Per questo, dopo la lettura del Vangelo, si può dare l’annuncio del giorno di Pasqua: “Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno”.
In questo tempo che va dalla manifestazione ai Magi fino alla manifestazione ultima quando egli tornerà nella gloria per giudicare i vivi e i morti, l’uomo deve essere pronto a cogliere i segni dei tempi che parlano della Sua manifestazione, proprio come i Magi, che sono stati disposti a mettersi in cammino, a scomodare gli astri, ma soprattutto a lasciare che diventasse la Parola di Dio guida del loro cammino. Una volta giunti dinanzi al Messia, si prostrano, lo adorano e fanno ritorno nel loro paese. Una volta incontrata la luce vera, bisogna tornare nella quotidianità, per essere testimoni di questa luce. Allora l’epifania, oltre ad essere manifestazione della regalità di Dio e della Sua salvezza, è manifestazione della missionarietà della Chiesa.
Alessandro Mele

















