Tagli ai Patronati: danno per le categorie deboli
I tagli alle risorse dei Patronati, previsti dalla legge di stabilità 2015, danneggerebbero in modo irreparabile l’attività di tutela svolta dagli stessi, precludendo ai cittadini la possibilità di ottenere assistenza gratuita per far valere i propri diritti previdenziali e socio-assistenziali, nell’erogazione di tutte le prestazioni pensionistiche ed infortunistiche. È quanto afferma il Comitato provinciale Inps di Lecce – organo collegiale in cui sono rappresentate le parti sociali del territorio, incluse le organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori – con un Ordine del Giorno approvato nella seduta dell’11 novembre scorso. Il taglio lineare di 150 milioni di euro al fondo patronati e la riduzione del 35% dell’aliquota previdenziale destinata ad alimentarlo – continua il Presidente del Comitato, Raffaele Miglietta – metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati, che rimangono l’unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli Italiani all’estero. Se passasse la norma così come è scritta – prosegue l’Ordine del Giorno – i Patronati non potrebbero più garantire i servizi finora offerti, con grave ricaduta economica sulla parte più debole della popolazione già provata dalla crisi, favorendo chi potrà far valere i propri diritti avendone la possibilità economica.
Tale posizione non è soltanto locale, tant’è che gli stessi temi – e i medesimi toni – sono tornati in un documento nazionale, il successivo Ordine del Giorno con cui il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps il 25 novembre ha sollecitato l’immediato intervento affinché siano rimosse le “nefaste” previsioni di tagli: non soltanto la riduzione di 150 milioni del finanziamento agli Istituti di Patronato e alla relativa diminuzione dell’aliquota di prelevamento dal gettito contributivo, ma anche l’eliminazione delle prestazioni economiche accessorie erogate per le cure termali e il prelievo di 50 milioni di euro delle entrate per interessi attivi della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali ex Inpdap. Ricordiamo che gli Enti di Patronato esercitano funzioni di assistenza e di tutela in favore di lavoratori, pensionati e di tutti i cittadini. Sono in genere emanazioni dirette di organizzazioni sindacali o datoriali, sia di lavoratori dipendenti, autonomi o di entrambe le categorie. Riconosciuti con decreto legislativo del Capo Provvisorio dello Stato già nel 1947, sono stati riformati nel 2001 rivalutandone i ruoli e ridefinendone i compiti. Il ruolo previsto dalla legge italiana per il patronato è quello di tutelare i diritti individuali di qualsiasi cittadino presente sul territorio nazionale, anche in materia di emigrazione e immigrazione. I patronati ricevono un finanziamento pubblico, attraverso una percentuale dei contributi versati dai lavoratori dipendenti e trasferito agli stessi in maniera proporzionale all’attività svolta, verificata dal ministero del lavoro attraverso i propri ispettori.
Antonio Silvestri
















