Pubblicato in: Gio, Dic 4th, 2014

Tagli ai Patronati: danno per le categorie deboli

I tagli alle risorse dei Patronati, previsti dalla legge di stabilità 2015, dannegge­rebbero in modo irreparabile l’attività di tutela svolta dagli stessi, precludendo ai cittadini la possibilità di ottenere assisten­za gratuita per far valere i propri diritti previ­denziali e socio-assistenziali, nell’erogazione di tutte le prestazioni pensionistiche ed infortunistiche. È quanto afferma il Comitato provinciale Inps di Lecce – organo collegiale in cui sono rappresentate le parti sociali del territorio, incluse le organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori – con un Ordine del Giorno approvato nella seduta dell’11 novembre scorso. Il taglio lineare di 150 milioni di euro al fondo patronati e la riduzione del 35% dell’a­liquota previdenziale destinata ad alimen­tarlo – continua il Presidente del Comitato, Raffaele Miglietta – metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati, che riman­gono l’unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli Italiani all’estero. Se passasse la norma così come è scritta – prosegue l’Ordine del Giorno – i Patronati non potrebbero più garantire i servizi finora offerti, con grave ricaduta economica sulla parte più debole della popolazione già prova­ta dalla crisi, favorendo chi potrà far valere i propri diritti avendone la possibilità econo­mica.

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Tale posizione non è soltanto locale, tant’è che gli stessi temi – e i medesimi toni – sono tornati in un documento nazionale, il successivo Ordine del Giorno con cui il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps il 25 novembre ha sollecitato l’immediato intervento affinché siano rimosse le “nefaste” previsioni di tagli: non soltanto la riduzione di 150 milioni del finanziamento agli Istituti di Patronato e alla relativa diminuzione dell’aliquota di prelevamento dal gettito contributivo, ma anche l’eliminazione delle prestazioni economiche accessorie erogate per le cure termali e il prelievo di 50 milioni di euro delle entrate per interessi attivi della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali ex Inpdap. Ricordiamo che gli Enti di Patronato esercitano funzioni di assistenza e di tutela in favore di lavoratori, pensionati e di tutti i cittadini. Sono in genere emanazioni dirette di organizzazioni sindacali o datoriali, sia di lavoratori dipendenti, autonomi o di entrambe le categorie. Riconosciuti con de­creto legislativo del Capo Provvisorio dello Stato già nel 1947, sono stati riformati nel 2001 rivalutandone i ruoli e ridefinendone i compiti. Il ruolo previsto dalla legge italiana per il patronato è quello di tutelare i diritti individuali di qualsiasi cittadino presente sul territorio nazionale, anche in materia di emigrazione e immigrazione. I patronati rice­vono un finanziamento pubblico, attraverso una percentuale dei contributi versati dai lavoratori dipendenti e trasferito agli stessi in maniera proporzionale all’attività svolta, verificata dal ministero del lavoro attraverso i propri ispettori.

Antonio Silvestri

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