Tempo di Natale/Anticipare il banchetto di nozze che Dio prepara per tutti
Il Natale e l’Epifania, possono considerarsi le colonne sulle quali si fonda il tempo di Natale. Esse rappresentano, inoltre, come un segno di comunione fra le Chiese d’Oriente e d’Occidente. Di fatti, l’Epifania è una delle festività che l’Oriente celebra con più solennità: è stata istituita alla fine dell’era delle persecuzioni. Gesù si manifesta al mondo attraverso l’adorazione dei Magi, la teofania del Padre nel battesimo di Gesù e il suo primo miracolo a Cana. Il Natale è stato istituito in Occidente più o meno nella stessa epoca, ma per commemorare la nascita di Gesù nella grotta a Betlemme. La Chiesa d’Oriente ha ripreso la festività del Natale dall’Occidente; la Chiesa d’Occidente ha ripreso l’Epifania dall’Oriente, conservandone il nome greco. È interessante notare questo scambio di comunione tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa: fa emergere la portata speciale di questo tempo particolare che la Chiesa tutta vive. In questo Tempo due caratteri emergono in modo del tutto particolare, soprattutto nella Liturgia latina. In primo luogo, è un tempo che invita alla gioia perché il Signore è venuto. È la gioia che cantano gli angeli nella notte dell’annuncio ai pastori e a tutti gli uomini di buona volontà. È la gioia che riempie Maria e che coinvolge a cerchi concentrici che si allargano sempre più tutti coloro che sono investiti da questo annuncio e da questa luce. In secondo luogo, è esaltata la figura di Maria perché Madre di Gesù.
Nelle preghiere e nelle azioni liturgiche del Tempo di Natale sono costantemente sottolineati questi due aspetti. Per esempio, in questo periodo, nei giorni di Domenica e nelle feste, la Chiesa ricorda la “feconda verginità” della Madre di Dio, con tre Orazioni nella celebrazione della Messa. Nelle Lodi e nei Vespri, invece, s’invoca Maria riconoscendole la sua dignità di “Madre di Dio” che resta vergine anche dopo il parto. Ancora, c’è l’usanza di terminare ogni Ufficio con la solenne Antifona del monaco Ermanno Contratto in lode della “Madre del Redentore”. Il Tempo di Natale invita a contemplare il “mirabile scambio” tra Dio e l’uomo. Ce lo ricorda il prefazio del giorno di Natale: “In lui oggi risplende in piena luce il misterioso scambio che ci ha redenti: la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a te in comunione mirabile, condividiamo la tua vita immortale”. Altra sottolineatura di questo Tempo è il tema della sponsalità. Già la prima lettura della messa della vigilia ne introduce il motivo: “La tua terra sarà chiamata “sposata”. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo creatore, come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te” (Is 62,5).
Stefano Spedicato
















