Pubblicato in: Ven, Ott 10th, 2014

TRE GIORNATE/IL CLERO LECCESE A SCUOLA DI COMUNIONE

Intervento dell’Arcivescovo all’inizio degli incontri di formazione svoltisi a Roca dal 6 all’8 ottobre. 

Ha detto Mons. Lambiasi: “Noi pastori, preti e vescovi, corriamo il serio pericolo di trasmettere, oltre all’odore delle pecore, l’olezzo sgradevole del nostro sudore e delle nostre frustrazioni, anziché il profumo della gioia di una vita spesa per il regno di Dio e il bene del suo popolo”. 

“FATEVISENTIRE A CASA”

Dal 10 al 13 novembre prossimo ad Assisi l’Assemblea straordinaria della Cei avrà come tema La formazione e la vita dei presbiteri. Papa Francesco nel discorso a noi Vesco­vi nell’Assemblea ordinaria dello scorso maggio ci ha detto: “i nostri sacerdoti, voi lo sapete bene, sono spesso provati dalle esigenze del ministero e a volte anche scoraggiati dall’impressione dell’esiguità dei risultati… fate che nel vostro cuore possano sentirsi sempre a casa; curatene la forma­zione umana, culturale, affettiva e spiritua­le”. Le ragioni di una tale scelta partono dalla volontà di aiutare voi presbiteri a una più evidente fedeltà alla missione affidata alla Chiesa e a una risposta più pertinente alle provocazioni e sfide di questo tempo che, non possiamo nasconderlo, sono tante e non sono frutto di soffiate o di mormorii, sono chiare e a volte impietose. In questi giorni approfondiremo con l’aiuto dei relatori, in particolare di don Antonio Mastantuono che ringrazio per la disponi­bilità e l’offerta sicura e competente che ci offrirà nei laboratori del pomeriggio. La sua è competenza nata e verificata di continuo sul campo. La sua storia sacerdotale e il suo apporto di pastoralista sarebbe incompren­sibile e monco senza la lunga esperienza della guida di una parrocchia, che è il labo­ratorio di una costante e puntuale verifica.

20

 Di sicuro l’esercizio del ministero è un fattore decisivo per la formazione perma­nente. Non possiamo non pensare a quel singolare e necessario ambito di formazio­ne permanente che è la nostra costante e responsabile docilità e obbedienza, soste­nuti dal dono dello Spirito, all’unico Pastore Cristo Gesù. Da ultimo, sentire e vivere la propria appar­tenenza a questo presbiterio come ambito proprio della formazione permanente. Anche nel nostro immaginario collettivo l’i­dea di formazione permanente talvolta viene ridotta automaticamente ad aggiornamento per quanto riguarda la competenza, e a esercizi spirituali per quanto riguarda la vita spirituale personale. In realtà la Formazione Permanente andreb­be declinata, andrebbe vista e vissuta in esercizi di comunione nel presbiterioEsercizi di comunione possono essere le ri­unioni pastorali (assemblee presbiterali, ritiri, lectio divina…, momenti residenziali come quello che viviamo per qualificare il nostro ministero, interventi di correzione fraterna). Un’attenzione particolare va data all’eser­cizio del diaconato transeunte, la cura per i primi anni di ministero, i trasferimenti, il passaggio da vicario a parroco, la rinuncia al ministero di parroco del 538/3 del CJC, ma c’è anche quello del can. 401/1 del vescovo, la continuazione del ministero negli anni della vecchiaia, i preti anziani e malati.

“RIFORMA DEL CLERO”

Questo capitolo richiede una attenzione particolare. Papa Francesco nella EG/17 ha usato l’espressione “la riforma della Chiesa in uscita missionaria”. Questa riforma chiama in causa soprattutto noi: vescovi e presbiteri. L’esigenza di una più evidente tensione missionaria è un principio di rinnovamento decisivo che riguarda in modo particolare i sacerdoti nel presbiterio. In secondo luogo, i cambiamenti, tanti nella situazione ecclesiale e sociale italiana, non possono non richiedere cambiamenti importanti nella vita del presbitero per continuare la sua missione.

200

In terzo luogo c’è una percezione abba­stanza diffusa che vede il ministero come un giogo pesante e un carico insostenibile per l’eccesso di compiti e mansioni. Questo richiede di sicuro un ripensamento che non può ridursi ad un aggiustamento superficiale o a una serie di generiche raccomandazioni. Ecco alcuni paragrafi di questo impegnativo capitolo: la figura del vescovo nel presbite­rio; la condivisione di responsabilità con i diaconi; la condivisione di responsabilità con i laici; le forme di vita comune del clero dio­cesano; la collaborazione, anzi l’interazione tra clero diocesano e clero religioso.

L’ODORE DELLE PECORE

Guidati e stimolati da quanto i relatori e i dialoghi tra noi ci diranno, dovremo uscire da questo nostro incontro con la consape­volezza che solo la sfida della comunione tra noi ci aiuterà a venir fuori da alcuni rischi e pericoli che a volte pregiudicano la gioia e la fecondità del ministero. In una interessante intervista rilasciata e Settima­na nello scorso mese di agosto da mons. Lambiasi, presidente della commissione episcopale per il clero e la vita consacrata, il vescovo ci mette in guardia da un rischio: “, preti e vescovi, corriamo il serio pericolo di trasmettere, oltre all’odore delle pecore, l’olezzo sgradevole del nostro sudore e delle nostre frustrazioni, anziché il profumo della gioia di una vita spesa per il regno di Dio e il bene del suo popolo”.

21

Se in noi vien meno l’amore per il Pastore grande delle pecore, se l’entusiasmo del ministero crolla, se si assottiglia la ‘grinta’ per il Vangelo, come possiamo presentarci come ‘messaggeri di lieti annunci’? Mi piace riportarvi alcune parole dette da papa Francesco ai vescovi di nuova nomina il 18 settembre scorso. Sono parole che valgono di sicuro per me, ma anche per voi: “Non servono vescovi contenti in superficie…, non vescovi spenti o pessimisti, che, poggiati solo su se stessi e quindi arresi all’oscurità del mondo o rasse­gnati all’apparente sconfitta del bene, ormai invano gridano che il fortino è assalito. La vostra vocazione non è di essere guardiani di una massa fallita, ma custodi dell’Evan­gelii gaudium, e pertanto non potete essere privi dell’unica ricchezza che veramente abbiamo da donare e che il mondo non può dare a se stesso: la gioia dell’amore di Dio”.

Lascia un commento

XHTML: You can use these html tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

 

Gli articoli più letti