Tumori nel Salento… Cause ancora da precisare
“Nel Salento le criticità maggiori provengono da un’area concentrica tra Maglie e Otranto fino a sfiorare la città di Lecce. I fenomeni incontestabilii, tumori polmonari nei maschi e broncopatie cronico-ostruttive”.
Secondo l’ultimo rapporto Air Quality 2014 da pochi giorni rilasciato dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, il nostro Paese detiene, con il più alto numero di morti premature per inquinamento da ozono, il triste primato per i danni causati da aria inquinata, circa 3.400 vittime all’anno. Siamo secondi, invece, con oltre 64mila morti, per le polveri sottili, preceduti solo dalla Germania, terra di industria pesante, acciaierie e industrie chimiche, miniere di carbone. Il rapporto dimostra che, nonostante la riduzione delle emissioni e delle concentrazioni di alcuni inquinanti nell’aria negli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico è ancora il principale nemico dell’ambiente, collegato a filo diretto con la salute umana. In Italia, la situazione peggiore per la qualità dell’aria è registrata nelle zone urbane, con prevalenza del Nord rispetto al Sud, ma in tutto il Paese si rilevano preoccupanti concentrazioni di ozono e biossido di azoto da autotrazione, nonché benzopirene da combustione di legna e da centrali a biomasse. Di fatto, le fonti principali di inquinamento in Italia rimango auto e industrie.
Cifre e dati che inquinano – sembra proprio il caso di dirlo – e turbano l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali, scossa ancor di più all’indomani di discusse conclusioni di iter processuali in materia di reati ambientali. Cifre e dati che, però, devono essere letti attraverso la lente del rigore scientifico, esaminati e contestualizzati, comunicati correttamente. Lei è di Taranto? mi chiede salutandomi cordialmente sulla soglia del suo ufficio il prof. Giorgio Assennato, Direttore Generale dell’Arpa Puglia, – l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente – . Intuisce la risposta e incalza: Allora è di Brindisi?. Quando rispondo che sono di Lecce aggiunge Voi leccesi vi volete far del male da soli… sentenzia con ironica solennità e poi aggiunge più serio – molto male. La preoccupazione di avere vicine Taranto e Brindisi con le emissioni prodotte da Ilva e dalla mega centrale Enel a carbone di Cerano non sembrano poi cosa da poco, visto che la prevalenza dei venti soffia da nord. Se ha visto le stime degli inquinanti riconducibili alle attività industriali di Taranto e Brindisi da noi rilevate, potrà vedere che esse sfiorano soltanto l’area del nord leccese e, per altro, non è lì che si registra il dato epidemiologico che si trascina da sessant’anni e , chissà, magari anche da prima.
















