Unisalento/Come ti trasformo la lezione in 3D
Workshop/L’evento organizzato dal Siba ha mostrato come la tecnologia può essere applicata alla ricerca e alla didattica.
Mercoledì 30 settembre, nella sede del Coordinamento Servizi Informatici Bibliotecari d’Ateneo dell’Università del Salento si è tenuto il workshop “La modellazione 3D per la Ricerca e la Didattica. Metodologie e Applicazioni”. Durante l’evento, organizzato dal Siba dell’Unisalento, è stato mostrato come, grazie all’applicazione delle nuove tecnologie 3D, dipartimenti e musei abbiano potuto sperimentare innovative metodologie di studio, di ricerca e didattiche. Durante il Workshop che si è svolto nell’arco dell’intera giornata, è stato mostrato come sia possibile sfruttare l’applicazione delle tecnologie 2D e 3D sia nell’ambito umanistico che in quello scientifico. Per quanto riguarda l’area umanistica è stato applicato questo passo in avanti della scienza riproducendo tridimensionalmente alcuni reperti recentemente rinvenuti dai ragazzi dell’Unisalento a Supersano e i reperti fossili dello Zygophyseter varolai portati alla luce qualche anno fa in una cava di pietra leccese a Cavallino.
In campo scientifico, invece, sono stati illustrati gli elaborati tridimensionali dei fondali marini salentini e di alcuni reperti ossei di età neolitica provenienti dalle sepolture di Carpignano Salentino e Serra Cicora, inoltre la tecnologia 3D è stata applicata anche su alcuni reperti del Museo Storico Archeologico Unisalento. Il programma del Workshop è stato condotto tra le illustrazioni di queste tecnologie all’avanguardia e linee guida teoriche riguardo questo nuovo metodo di lavoro che aiuterà l’università del Salento nell’informatizzazione dei servizi bibliotecari in relazione alle esigenze sempre nuove delle strutture espositive e di ricerca dell’Ateneo. All’evento hanno partecipato figure di spicco dell’Università salentina, come il professor Paul Arthur, direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università del Salento e il professor Genuario Belmonte, docente di Zoologia e direttore del Maus oltre all’ingegner Angelo Beraldin del Canadian National Research Council, al professor Giuseppe Piccioli Resta, responsabile scientifico del Laboratorio di Fotografia Subacquea e Monitoraggio dei Sistemi Costieri, alla dottoressa Grazia Maria Signore, responsabile tecnico scientifico del Musa e alla dottoressa Adriana Bandiera, responsabile del Laboratorio 3D del Siba. Questo evento, che rientra nel calendario per le celebrazioni in onore dei 60 anni dell’Ateneo dell’Università del Salento, mostra come l’Unisalento sia attenta a restare al passo dell’evoluzione scientifica, in modo da migliorare i propri servizi.
ARCHEOLOGIA TRIDIMENSIONALE
Con l’applicazione delle tecnologie 3D ai reperti archeologici è possibile avere a portata di mano, sul proprio pc o sul proprio smartphone una riproduzione tridimensionale di essi estremamente fedele e funzionale. Infatti, grazie agli scanner 3D, si creano nuove forme di accessibilità ad oggetti che altrimenti potrebbero essere difficili da trovare per uno studioso che abbia la necessità di visionarlo, ma anche di un semplice appassionato d’arte che voglia accrescere le proprie esperienze. Grazie alla tecnologia chiunque potrà avere nel palmo della propria mano la riproduzione tridimensionale di un reperto che magari potrebbe trovarsi a chilometri di distanza.
IL CETACEO DI CAVALLINO
Tra i reperti riprodotti tridimensionalmente nel Workshop “La modellazione 3D per la Ricerca e la Didattica. Metodologie e Applicazioni” ci sono anche gli unici reperti al mondo dello Zygophyseter varolai. Tali reperti, rinvenuti nel 1990 da Angelo Varola in una cava di pietra leccese a Cavallino, appartengono ad un cetaceo lungo circa sette metri, vissuto circa dieci milioni di anni fa. Questi reperti sono custoditi presso il Museo dell’Ambiente dell’Università del Salento, diretto dal prof. Genuario Belmonte. Oggi si conservano 166 frammenti delle 66 ossa che formavano l’apparato scheletrico di questo esemplare ormai estinto, di cui ora sarà anche possibile beneficiare di una riproduzione tridimensionale.
Giovanni Mangiullo



















