Uno studio sui maltrattamenti nelle relazioni coniugali/Donna, se c’è violenza non c’è festa
L’8 MARZO CHE NON C’È…
Sara Invitto/La ricercatrice ha presentato i risultati di un’ indagine sulla violenza domestica.
Il Centro “R. Fonte” ha presentato ufficialmente mercoledì scorso, presso il Conservatorio Sant’Anna, gli esiti di una ricerca psico-fisiologica sui processi corticali delle donne con intimate private violence (ipv), realizzata in collaborazione con il Dipartimento di scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell’Università del Salento e con il Laboratorio di anatomia umana e neuroscienze. Svolta dalla ricercatrice Sara Invitto, questa ricerca scientifica si è proposta di analizzare le conseguenze provocate nelle vittime dell’ipv, una forma di violenza di genere più comunemente nota come violenza domestica, rivolta spesso a donne e bambini.
Secondo i risultati riscontrati, le donne che subiscono tali soprusi all’interno delle mura domestiche presentano una soglia di attivazione corticale più alta rispetto al gruppo di controllo – alle donne cioè che non sono vittime di violenza – il che vuol dire che reagiscono di meno a stimoli emotigeni. È un elemento di non poco conto. Dopo aver appurato che le donne utenti del centro antiviolenza raccontino con meno “attivazione emotiva” eventi traumatici, e che realmente li vivano in questo modo anche a livello di attivazione corticale, è infatti di fondamentale importanza che la magistratura consideri questo fattore nei momenti di deposizione giudiziaria.
















